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La seconda puntata di Servant, comincia a pochi minuti dallo scioccante cliff-hanger finale dello scorso episodio, nel quale Sean Turner aveva scoperto un neonato in carne ed ossa nella culla che, fino a poco tempo prima, era occupata da una semplice bambola reborn. Il marchio di fabbrica dei finali ad effetto di Shyamalan colpisce ancora una volta e lo spettatore non può fare a meno di porsi mille domande riguardo al misterioso scambio realizzato da Leanne. Sulla sedia da regista siede, questa volta, Daniel Sackheim, produttore e regista statunitense, con all’attivo un curriculum di tutto rispetto. Sackheim, infatti, ha prodotto diversi telefilm, tra i quali House, The X-Files, Law and Order e Lie To Me; il regista, inoltre, si è ritrovato dietro la macchina da presa in alcuni episodi di The Leftovers, True Detective e The Walking Dead. Il cambio di regista viene notato solo dai grandi estimatori dello stile inconfondibile di Shyamalan, così da rendere il passaggio tra il primo ed il secondo episodio impercettibile al pubblico: anche Daniel Sackheim, dunque, cerca di raccontare la storia attraverso le immagini, sebbene in “Wood” il dialogo sia più predominante rispetto alla prima puntata. L’ambientazione rimane quella di casa Turner e la fotografia cede, ancora una volta, al contrasto tra le scene conviviali, come la cena per festeggiare il compleanno di Julian, durante le quali vengono usati toni caldi e confortevoli ed il resto della casa, che si fa via via sempre più oscura e soffocante. La casa, infatti, rappresenta il trauma interiore subito da questa famiglia, ma soprattutto da Dorothy Turner, la quale non riesce ad accettare la morte del primogenito.
Sintomo di questo trauma è la reazione di Dorothy alla vista del neonato portato a casa da Leanne: per lei nulla sembra essere cambiato e tratta il bambino allo stesso modo di come trattava la bambola reborn. Qualcosa si è spezzato nell’animo della donna e la sua mente sembra averle fatto dimenticare la prematura scomparsa di Jericho. All’inizio dell’episodio già si era colto un segnale di questa dissociazione, quando Dorothy rimane catatonica per qualche secondo, prima di effettuare il pagamento al taxista. La scena davanti al frigorifero, invece, è una vera e propria dichiarazione dello stato mentale della donna, che sembra lottare contro se stessa per riuscire a ricordare.
Dall’altro lato, Sean Turner rimane l’unico elemento razionale, il quale, però, non sa come affrontare la situazione senza far sprofondare ulteriormente la moglie. L’uomo si rivolge, dunque, al cognato, un Rupert Grint in splendida forma che si libera, finalmente, degli ingombranti panni di Ron Weasley, regalandoci un’ottima e convincente performance, nonostante il finto accento americano.
“Wood” continua sulla falsa riga dell’episodio precedente, suscitando angoscia nello spettatore sia per quanto riguarda il dolore vissuto da Dorothy, sia per quanto riguarda la misteriosa figura di Leanne, che ancora rimane solo abbozzata. Da dove proviene questa ragazza? Qual è il suo scopo? Qual è la funzione della strana croce voodoo che continua ad appendere sopra la culla di Jericho?
Sintomo di questo trauma è la reazione di Dorothy alla vista del neonato portato a casa da Leanne: per lei nulla sembra essere cambiato e tratta il bambino allo stesso modo di come trattava la bambola reborn. Qualcosa si è spezzato nell’animo della donna e la sua mente sembra averle fatto dimenticare la prematura scomparsa di Jericho. All’inizio dell’episodio già si era colto un segnale di questa dissociazione, quando Dorothy rimane catatonica per qualche secondo, prima di effettuare il pagamento al taxista. La scena davanti al frigorifero, invece, è una vera e propria dichiarazione dello stato mentale della donna, che sembra lottare contro se stessa per riuscire a ricordare.
Dall’altro lato, Sean Turner rimane l’unico elemento razionale, il quale, però, non sa come affrontare la situazione senza far sprofondare ulteriormente la moglie. L’uomo si rivolge, dunque, al cognato, un Rupert Grint in splendida forma che si libera, finalmente, degli ingombranti panni di Ron Weasley, regalandoci un’ottima e convincente performance, nonostante il finto accento americano.
“Wood” continua sulla falsa riga dell’episodio precedente, suscitando angoscia nello spettatore sia per quanto riguarda il dolore vissuto da Dorothy, sia per quanto riguarda la misteriosa figura di Leanne, che ancora rimane solo abbozzata. Da dove proviene questa ragazza? Qual è il suo scopo? Qual è la funzione della strana croce voodoo che continua ad appendere sopra la culla di Jericho?
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Servant continua a regalarci un’esperienza angosciante ed enigmatica: non c’è nessun assassino a terrorizzare la quiete della famiglia Turner, ma è proprio questa apparente tranquillità a celare un orrore molto più grande. Ci sono ancora tanti misteri da svelare, primo tra tutti, le vere origini di Leanne ed il suo scopo finale.
Reborn 1×01 | ND milioni – ND rating |
Wood 1×02 | ND milioni – ND rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.