
Anche questa seconda stagione, tratta da un altro romanzo di Carr, si presenta con un pilot molto simile al precedente ma con due sostanziali differenze: non c’è un serial killer di ragazzini travestiti ma bensì inquietanti rapimenti dineonati ed il tutto, rispetto alla conclusione di “Castle In The Sky“, è spostato avanti di almeno un paio d’anni (come fa capire la nuova carica di Teddy Roosevelt ad Assistant Secretary Of The Navy). Si salta quindi con discreta agilità tutta quella parte di storia che, verosimilmente, avrebbe potuto appesantire la narrazione e si sfrutta il sempre utilissimo salto temporale per dare un po’ di freschezza all’ecosistema. Non tutto è cambiato ma ci sono alcuni cambiamenti sensibili che vanno enfatizzati:
- l’anticonformista Sara Howard è diventata un detective privato, ha aperto una propria agenzia investigativa e continua a tirare fuori il carattere forte e ribelle che l’ha sempre contraddistinta;
- Laszlo non ha rinunciato alla sua missione di aiutare le menti più distrutte e disagiate, trovandosi, suo malgrado, a dover competere con una specie di Dottor Mengele e con le reticenze della società ma, come mostrato fugacemente in una scena, sembra aver creato il Kreizler Institute di cui per ora non si sà nulla;
- John Moore lavora ancora per il New York Times ma non più come illustratore visto che ora è giornalista, in più è fidanzato con Violet, la figlia illegittima di un magnate dell’editoria. Purtroppo, questo escamotage narrativo della travagliata storia d’amore tra Sara e John non sembra far promettere nulla di buono, dato che un tira e molla tra i due si era già verificato nella scorsa stagione e, così facendo, la storyline potrebbe facilmente cadere nelle trappole da teen drama.
“Ex Ore Infantium” inizia in medias res e introduce la nuova matassa che i protagonisti dovranno sciogliere per risolvere il mistero dei bambini scomparsi. L’atmosfera dark e fumosa e la fotografia oscura rendono la narrazione enigmatica e piena di angoscia allo stesso tempo, come se già dai primi minuti si dovesse giocare a nascondino con un perverso serial killer disposto a tutto. Sullo sfondo, a fare da background socio-politico, si intravedono i primi malumori tra Stati Uniti e Spagna, che porteranno alla guerra ispano-americana del 1898, in merito alla questione cubana. L’attenzione per i dettagli è segno di un giusto lavoro di realismo e ricerca, ma il pubblico non guarda The Alienist per una lezione di storia e quindi va bene tenere il tutto solo come contorno.

La situazione all’interno di questo inizio di stagione si complica maggiormente con la comparsa di ulteriori ostacoli che minacciano il quieto vivere dei protagonisti. Da una parte la polizia e la stampa che vogliono fomentare i dissapori con la Spagna, dall’altra la gang dei Dusters che agisce indisturbata, lasciandosi alle spalle una scia di sangue. La politica, come sempre, si lega a doppio filo con l’indagine mettendone in luce le implicazioni e le conseguenze. In una paese sull’orlo di una guerra, influenzare l’opinione pubblica attraverso la corruzione di stampa e polizia sembra l’unico modo per portare la vittoria a casa. Tematica ancora molto attuale, purtroppo.
Se nella prima stagione si era messo in luce il mondo marcio all’interno del dipartimento di polizia e la disparità tra classi sociali, questa volta il cerchio si allarga e sembra che dietro ad ogni angolo ci sia qualcuno disposto a mentire. Sara, Laszlo e John, pur non sapendolo ancora con certezza, si stanno addentrando in un mondo fatto di orribili segreti e scomode verità. Le scomparsa della figlia di Martha Napp prima e di Ana Linares dopo sono solo la punta dell’iceberg in una vicenda agghiacciante con molti più colpevoli del previsto.
In conclusione, The Alienist parte molto bene sebbene leggermente sotto tono rispetto ai primi episodi della scorsa stagione, dove si dava più importanza all’indagine e alla psicologia criminale; la buona chimica tra il cast e l’ottimo comparto tecnico, però, relegano questi difetti in secondo piano, aumentando la riuscita generale dello show. Il tutto mentre si aspetta che anche Laszlo esca dal limbo in cui è entrato.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Il team forense di Laszlo, Sara e John torna tra i vicoli minacciosi di New York City e si appresta a scoperchiare il vaso di Pandora nelle prossime 6 puntate. Sarà interessante vedere come il passaggio di testimone tra Hossein Amini e Stuart Carolan come showrunner influenzerà il resto della stagione…
Castle In The Sky 1×10 | ND milioni – ND rating |
Ex Ore Infantium 2×01 | 1.33 milioni – 0.3 rating |
Something Wicked 2×02 | 1.10 milioni – 0.2 rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.