After Life 3×03 – Episode 3TEMPO DI LETTURA 3 min

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After Life 3x03 recensioneUno dei pregi più grandi della terza stagione di After Life è quello di non aver optato per un lieto fine smielato a tutti costi.
Tony sta sicuramente meglio rispetto alle stagioni precedenti dove sembrava non esserci alternativa all’escalation di dolore, depressione e tendenze suicide.
Nonostante ciò, Ricky Gervais – sempre nel triplice ruolo di attore, regista e sceneggiatore – preferisce non sbilanciarsi con un cambio di rotta estremo che sarebbe risultato troppo esagerato.
After Life rappresenta un viaggio nei sentimenti di Tony, nel suo modo di riemergere dall’abisso grondante di disperazione e recuperare una ragione per vivere, sebbene conscio del fatto che la felicità pura non potrà più tornare.
Questa terza stagione conclusiva ha il compito di tirare le somme della nuova condizione del protagonista che deve ritrovare il suo posto nel mondo. Di riflesso, anche tutti i comprimari saranno toccati da questa nuova consapevolezza di Tony e troveranno una ragione per sorridere, malgrado la solitudine.

EMMA AND TONY: NOT GONNA HAPPEN


Chi si aspettava il colpo di scena telefonato della nuova relazione tra Tony ed Emma dovrà ricredersi e riporre il romanticismo nel cassetto.
Fin dal primo episodio, infatti, Tony mette in chiaro che l’infermiera non potrà in nessun modo sostituire Lisa perché il suo cuore è ancora fortemente innamorato di sua moglie.
In troppi prodotti del grande e piccolo schermo gli amori vanno e vengono come le ondate di Coronavirus e molto spesso il/la vedovo/a di turno ci mette relativamente poco a trovare una nuova relazione amorosa.
Va dato atto a Ricky Gervais di non aver propinato al suo pubblico niente di tutto questo, soprattutto perché il fine ultimo dello show non è concentrarsi sulla vita sentimentale di Tony, quanto sul suo riadattarsi alla vita dopo la morte di Lisa.

SUPERARE LA SOLITUDINE… ASSIEME


Nei primissimi episodi di After Life, il personaggio di Tony era solito lasciarsi andare ad un vomito verbale di insulti e volgarità contro chiunque, come se non ci fosse più un filtro tra pensiero e parola.
L’uomo, infatti, vedeva in questa brutale sincerità il proprio superpotere e l’unica cosa rimasta da assaporare in una quotidianità piatta, monotona e dolorosa.
Con il passare del tempo, questo superpotere sembra non funzionare più per Tony che, spinto dal grillo parlante Anne, decide di dare un’altra opportunità alla vita e provare a capire come trovare leggerezza e serenità nelle piccole cose.
Questo arduo compito è condiviso anche dagli altri personaggi ai quali viene comunque regalato ampio spazio. Tutti i characters creati da Ricky Gervais hanno come comune denominatore la solitudine ed il disagio sociale, chi per un motivo chi per un altro.
Nonostante le risate che la comicità di Gervais possa scatenare, il sorriso sarà sempre accompagnato da un’amara riflessione sulla vita e la difficoltà che nasconde ad ogni angolo.

UN SENSO DI CHIUSURA


Giunti al terzo episodio si percepisce la volontà di chiusura del cerchio da parte di Ricky Gervais che vuole concludere il viaggio di Tony e lasciarlo camminare con le sue gambe.
Nonostante un piccolo calo di scrittura e narrazione rispetto alle due stagioni precedenti, la qualità rimane alta ed il minutaggio scorre relativamente veloce (tranne per qualche tempo morto nelle scene tra Brian e James).
Ricky Gervais ancora deve sferrare i famosi pugni nello stomaco, ma forse non è questo l’intento primario della terza stagione. Tony, infatti, cerca di liberarsi della rabbia che devasta il suo cuore, per recuperare un briciolo di nuova normalità.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Nessun accenno alla relazione tra Tony ed Emma. Nonostante qualche delusione dai romantici incalliti, questa soluzione si è dimostrata più giusta
  • Il legame tra Tony e Matt si consolida in una commovente e surreale serata al pub
  • Anche gli altri personaggi lottano come Tony per sopravvivere alla solitudine e trovare una ragione per sorridere
  • Siparietto con i due esperti di finanza e maschilismo. Un po’ too much
  • Lentezza generale nelle scene tra Brian e James

 

Tra un’amara risata, un sorriso ed un sospiro, Ricky Gervais continua ad esplorare la vita di Tony dopo la morte di Lisa ed il suo tentativo di trovare il suo posto nel mondo.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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