“Traditori del Glades”, vigilanti a Starling City, un vendicatore ispirato, acrobazie sui tetti per Oliver ed il diciassettesimo episodio di Arrow è pienamente riuscito. Anche se dirsi pienamente appagati da questa puntata potrebbe non essere abbastanza. Tanto per cominciare su un bel piatto d’argento ci viene servita una puntata bella movimentata, circa 40 minuti di adrenalina con poche scene sprecate per arrivare a fine episodio. Inoltre, finalmente dopo alcune puntate di stallo le storie di Oliver e degli altri personaggi cominciano ad andare avanti. In molti avranno gioito vedendo che finalmente la storyline della defunta Sarah è terminata, dato che aveva cominciato ad appesantire parecchio la situazione. Ma facciamo un salto indietro.
La mamma di Laurel si presenta come se nulla fosse a casa della figlia, sbattendogli in faccia una presunta teoria campata per aria secondo cui Sarah fosse viva da qualche parte. Finalmente il nodo viene sciolto, anche perché se la ragazza fosse davvero sopravvissuta per quale motivo non sarebbe tornata a casa? Certo, mai dire mai ma se proseguissero su questo filone sarebbe troppo una situazione da soap opera che farebbe perdere punti al tutto. Sotto il profilo personale, questa faccenda porta comunque ad una cosa positiva. Infatti dal dolore di una ricerca che ha dell’ossessivo, una famiglia trova la forza di perdonarsi e magari di riavvicinarsi per la gioia dei teneri di cuore.
Intanto, nei Glades si aggira una persona disperata che crede di mettere la sua sofferenza al servizio della gente povera della città. Un uomo che da solo ci dimostra quanto sia vero che la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Ma gli obiettivi non bastano e l’odio può accecarti fino a non distinguere più il bene ed il male. Questo labile confine lo conosce molto bene anche Oliver visto che l’aver scagliato una freccia verso l’uomo ha un che di terribile e al tempo stesso lascia un po’ con l’amaro in bocca, proprio perché a guidare questa follia in diretta è stata la disperazione di un uomo che come lui voleva fare solo il bene della città. Inutile dire che nella testa dell’Incappucciato i dubbi sul suo operato si fanno sempre più frequenti.
In questa sagra della follia omicida Roy Harper, il nuovo fidanzato dei bassi fondi di Thea che ci sta facendo scoprire una ragazza insolitamente piena di emozione, offre un’interpretazione abbastanza buona e giova all’intero cast. Insomma, la vicinanza di Roy leva un po’ di polvere al personaggio di Thea e, per quanto riguarda Roy stesso, chissà che la freccia ritrovata nella sua tasca non sia simbolo di un’evoluzione di cui abbiamo già parlato nella scorsa recensione.
Passando al trio della Arrow-Caverna, Dig, Felicity e Oliver sono diventati un gruppo ben collaudato e affiatato, e oltre ad essere estremamente funzionanti l’affiatamento è anche personale. Come affermo fin dall’inizio della stagione, Diggle e Felicity rappresentano la parte umana di Arrow e lo stesso Oliver se ne sta accorgendo visto che si sta ritrovando sempre più solo nel mondo che vuole salvare. La rottura con McKenna pesa molto in questo senso ma è una situazione in cui passano tutti i supereroi e questo è il turno di Green Arrow.
Passando ai flashback isolani, scopriamo con piacere che la figlia di Yao Fei oltre ad essere affascinante, condivide con lui l’arte del combattimento. Insomma, per farla breve i Fyres non erano per nulla intenzionati a cedere ai ricatti di Ollie e di Slade, anzi, tutto al contrario. Le dinamiche sull’isola purgatorio si stanno facendo interessanti e ricordiamo che ci stiamo avvicinando alla fine di questa prima stagione e le prossime puntate sono cariche di aspettative oltre che decisive.
Altra chicca della puntata è il tentativo di riavvicinamento di Oliver e Laurel. Avevamo abbandonato da un po’ l’ottica del triangolo noioso composto da Ollie – Tommy – Laurel. Ora che il Merlyn conosce la vera identità del Vigilante non sarà rischioso per Oliver metterselo contro? Ma soprattutto: Tommy, oltre ad essere sempre inutile, nel giro di due episodi passa dall’odiarlo a compatirlo il tutto senza accettare le spiegazioni del vigilante. Insomma zero carisma.
Ma l’immagine decisamente più significativa della puntata è quella della cara e sempre più cinica Moira che sta raccogliendo i frutti delle stupidaggini compiute, e per salvarsi il fondoschiena consegna il povero amico Frank nelle mani, o meglio nelle frecce della controparte maligna di Arrow, l’arciere oscuro. Non basta alla cara Moira scivolare sul tacco per non ritrovarsi con le mani sporche di sangue a piangere disperatamente, e pur non avendo scoccato lei quella freccia è come se l’avesse fatto. Inoltre, da un po’ di puntate a questa parte sembra che Moira si sia anche scordata del marito Walter, chissà se lo rivedremo prima della season finale.
Un grazie infine va fatto al vendicatore della metropolitana che tra l’altro riesce a far andare miracolosamente il mezzo da solo e che permette ad Oliver di capire da dove arriva il misterioso simbolo sull’agendina del papà: tutto quanto ha a che fare con le Glades. Coincidenze che possono avvenire solo nei film/telefilm.
PRO:
- Finalmente le storyline vanno avanti e piano piano ci conducono verso un finale che attendiamo carichi di aspettative.
- Per fortuna la mamma di Laurel se ne è andata nello stesso modo in cui è arrivata: in fretta.
- Le dinamiche mostrate da questo episodio sono state ben studiate. Tutto quello che ci piace di Arrow era presente.
- Il faccia a faccia di Arrow ed il vendicatore: ha saputo trasmettere delle emozioni intense. Molto ben studiata, anche se perfino qui ci sarebbero delle piccolo pecche: primo, come fa a far andare un mezzo del genere da solo? secondo, e come riesce Oliver a saltare sul treno in corsa senza farsi un graffio?
- Ollie che chiede a Laurel di uscire a cena: ci riproporranno il noioso triangolo?
- Felicity ed Oliver e la loro comprensione reciproca.
- Flashback ben studiati che scandiscono il presente.
- Il simbolo comincia ad essere svelato.
- Moira che riesce a farla franca ancora una volta. Possibile che Oliver non si accorga di avere sotto il naso la risposta a tutte le sue domande?
- L’uccisione dell’amico Frank per colpa di Moira: prima o poi dovrà fare i conti con le sue azioni.
- L’inutile apertura della parentesi aperta e chiusa rappresentata dall’arrivo della mamma di Laurel.
In conclusione, questa puntata si merita un buon punteggio perché è riuscita a creare tensione e perfino ad emozionarci come non capitava da un po’. In tutto ciò questa volta ha contribuito (il minimo) anche Thea, ma l’apprezzamento maggiore va a Stephen Amell, che oltre a sorprenderci con gli addominali scolpiti, sembra stia calzando i panni di Arrow nel migliore dei modi. Inoltre con “Salvation” gli autori hanno gettato le basi per farci desiderare di arrivare quanto prima al finale della prima stagione. E sembra che ci stiano riuscendo!
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.