Una citazione anonima dice: cambia tre abitudini all’anno e avrai risultati fenomenali. L’inizio di questa stagione conferma quanto il trio Berlanti, Guggenheim e Kreisberg abbia fatto proprio questo detto trasformandolo nello spirito guida di questa serie tv. E’ ormai cosa nota il trasformismo e la mutabilità degli scenari e dei contesti che fanno da background ad Arrow. Nel bene o nel male ogni stagione si conclude all’apice di un attentato terroristico che difatti porta ad uno stravolgimento nelle dinamiche delle trame. E così, come di consueto, ci ritroviamo con un salto nella narrazione di cinque mesi rispetto al season finale, che si era concluso con la città sotto assedio liberata dai pazzi criminali seguaci di Slade Wilson.
Il titolo della puntata sembra voler intenzionalmente forviare il telespettatore che viene indotto a pensare di essere di fronte ad una puntata di calma piatta. Eppure non è così. Difatti la calma citata nel titolo è solo apparente, poiché come sempre il movimento e i colpi di scena non mancano. Ma andiamo per ordine.
La prima parte dell’episodio lascia intuire che nell’atteggiamento di Oliver ci sia un cambio di rotta, cosa alquanto sperata ma ovviamente non possibile, almeno non nella prima parte di stagione. Come abbiamo più volte ripetuto nelle scorse stagioni, la componente romantica non manca nemmeno in questa serie tv, d’altronde nessun eroe può esimersi dall’avere un sentimento romantico, che per le varie dinamiche fumettistiche e intrinseche nell’eroe stesso, non può convolare ad un lieto fine semplice da raggiungere. E così anche Oliver ha il suo scoglio da superare. In Arrow però questa componente non viene fatta predominare, anzi, risulta quasi un elemento di contorno, marginale e non prioritario. Così facendo abbiamo uno show che pur essendo targato The CW non risulta stucchevole o eccessivamente teen-drama. Questo preambolo serve per spiegare quanto fosse poco reale questo suo cambiamento e questa sua reale apertura verso Felicity. Dopo l’apparente finta dichiarazione di Oliver nello scorso finale ci piace pensare che gli autori siano leggermente sadici nei confronti dei fans della coppia.
Ben di più importante nota è invece lo stravolgimento delle vite della crew di Oliver. Dopo la perdita della Queen Consolidated anche Diggle e Felicity si trovano a dover fare altri lavori, non solo, questo porta anche in scena il nuovo volto di Ray Palmer di cui ancora non si conoscono bene le intenzioni. Anche lui frutto della narrativa fumettistica della DC Comics, Ray Palmer è il secondo a rivestire il ruolo del supereroe Atomo, la cui capacità è quella di intervenire sulla struttura molecolare degli oggetti mediante una lente. Dalla versione fumettistica Ray si porta dietro una cintura tecnologica che nell’Universo DC è realizzata nella materia di una nana bianca. Il personaggio entra subito in contatto con Felicity ma la vera domanda è: la sua figura sarà positiva oppure no?
Anche se toccato poco ma sicuramente verrà approfondito, successivamente, vediamo il ruolo di Roy evolversi e diventare definitivamente Red Arrow. Intrigante e coreografico ma niente di più per ora.
Altro scenario che cambia è quello corrispondente al background dei flashback. Messa da parte, momentaneamente, l’isola di Lyan Liu ci ritroviamo ad Hong Kong e da un lato ritroviamo Amanda Waller, mentre dall’altro conosciamo i nuovi volti ospiti del passato di Oliver.
Giusto per non farci mancare nulla, nell’ultima manciata di “The Calm” squilla il telefono di Oliver e dall’altro lato c’è Barry Allen, primo crossover di Arrow e dello spin-off nato dalla sua costola “The Flash”.
Sicuramente in questa premiere gli autori hanno gettato le fondamenta per una stagione che senza dubbio sarà diversa dalle altre, non ci aspettiamo nulla di meno, ma al tempo stesso hanno buttato in tavola un carico da novanta con la morte di Sarah Lance. Tornata da Nanda Parbat, non si sa come, quando e perché, la Lance rientra in grande stile, giusto in tempo per salvare le spalle di Oliver, per poi fare la sua uscita di scena definitiva. Non possiamo che aspettarci dei risvolti che dalla trama principale si rifletteranno sulla storyline di Laurel (sperando che non ritorni agli psicofarmaci) e di tutti gli altri personaggi. Questa morte inoltre lascia spazio per numerose domande: come mai era libera dall’obbligo preso con Nyssa, sempre che lo fosse? La voce del suo cecchino di chi era? Possiamo aspettarci la comparsa in quel di Starling di Ra’s Al Ghul? Ma soprattutto come è possibile che sia arrivata li sul tetto dove c’erano tutti? Bisogna davvero chiudere un occhio sulla genuinità della scena e sulla credibilità della stessa perché, in una città metropolitana come Starling, non è cosi semplice azzeccare il tetto giusto al momento giusto.
Insomma, la terza stagione di Arrow comincia decisamente bene, la carne al fuoco è molta e le aspettative altrettante. L’unico neo, se così si può definire, è il confronto che questa terza stagione deve reggere con la precedente che è stata praticamente perfetta.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Unthinkable 2×23 | 2.37 milioni – 0.9 rating |
The Calm 3×01 | 2.81 milioni – 1.0 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
Io avrei dato anche 4 stelle e mezzo 🙂 comunque ottima recensione come sempre! E speriamo arrivi veramente Ra's Al Ghul…
Ciao Vincenzo, intanto ti ringrazio per il complimento. Comunque sarebbe un bel colpo se Ra's Al Ghul si vedesse a Staling City.
Ad ogni modo, ci sono cosí tanti spunti positivi da sviluppare che una cosa è certa: non ci annoieremo!