Arrow 6×07 – ThanksgivingTEMPO DI LETTURA 5 min

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La situazione dei palinsesti televisivi americani durante il Ringraziamento è degna di un momento di attenzione. A monopolizzare milioni di spettatori è stato infatti – come lecito aspettarsi in una festività particolare come questa – il consueto appuntamento settimanale della NFL. Sulla CBS, gli incontri di football del tardo pomeriggio hanno fatto da traino a The Big Bang Theory (2.9 di rating) e a Young Sheldon (2.6), mentre la serata della NFL su NBC ha portato il pavone a primeggiare su tutte le altre concorrenti con quasi 15 milioni di spettatori e 4.4 di rating.
Data la situazione, la soluzione migliore per le altre major era giocare sulla difensiva: ABC e FOX hanno deciso di riproporre delle repliche, accontentandosi così delle briciole. La CW invece ha stoicamente deciso di ignorare ogni possibile buon senso e ha proposto la solita programmazione del giovedì, proprio come se si trattasse di un giovedì qualunque. Risultato? Sia Arrow che Supernatural si sono portati a casa un ignobile 0.3 di rating, che segna per entrambe il series low e che molto probabilmente costringerà la CW a richiedere alla Nielsen di non conteggiare gli episodi in questione quando si tratterà di calcolare le medie di stagione. Un vero e proprio passo falso a livello di produzione, giustificato solo in minima parte dall’imminente crossover, dato che nessuna delle sequenze mostrate in “Thanksgiving” serve da collante tra la serie madre dell’universo DC e il team-up previsto per il prossimo episodio.
Un passo falso per di più aggravato dal fatto che gli sceneggiatori non si sono dimostrati consapevoli del prevedibile crollo degli ascolti – se si voleva proprio raggiungere un compromesso si poteva benissimo optare per un episodio filler – scrivendo così una puntata ricca di svolte importanti per la trama orizzontale, ma decisamente mal gestite a livello di tempi e modi di rivelazione.
Quello che accomuna quindi il ritorno di Cayden James, il suo piano machiavellico e le sue motivazioni, l’arresto di Oliver Queen da parte dell’FBI e il risveglio di Thea dal coma è la pochezza con cui tutte queste (diversissime) situazioni vengono gestite. Se è vero che è sempre un piacere vedere sul piccolo schermo Michael Emerson, il background con cui il suo personaggio sta venendo introdotto non può che lasciare perplessi: già l’anno scorso con Adrian Chase era stato ampiamente sviscerato il tema del “figlio che deve vendicare il padre”; era davvero necessario reclutare uno del calibro di Emerson solo per riproporre la stessa tematica a ruoli invertiti? Allo stesso modo, sembra quasi inutile dirlo, il risveglio di Thea è l’ennesima picconata che il serial rifila al realismo, così come ancora non si comprende bene cosa gli autori vogliano proporre dalla presenza eccessivamente ingombrante e fastidiosa dell’agente Watson. In fin dei conti non è che “Thanksgiving” non offra sprazzi di interessante genuinità – il referendum sui vigilanti si conferma uno dei topic più intriganti su cui si può puntare – ma alla fine tutto viene sommerso dai soliti escamotage fin troppo ingenui con cui si è deciso di annacquare la puntata (la comparsa del misterioso e anonimo finanziatore della start-up proprio quando al team serve una quantità spropositata di denaro per la cauzione di Oliver serva come esempio, ma purtroppo si tratta solo della punta dell’iceberg).

 

“Well, now it’s my turn to apologize to you. I should’ve never said that I was doing it for you. You remember last year when the Dominators put us into this alternate Star City? We got to see what our perfect life would be. Mine was being the Green Arrow. So, you asking me to take the mantle was not selfish. It was giving me the one thing in the world that I never knew I wanted.”

 

A salvare la baracca dal tracollo narrativo ci pensa il ritorno del “vero” Green Arrow, che mette tempestivamente freno all’excursus di John Diggle come Arciere Smeraldo. Se è vero che “Green Arrow” nei comic non è altro che un titolo, dal punto di vista televisivo convince poco la sostituzione di Amell con Ramsey, sia perché il primo ha nel tempo e faticosamente fatto proprio quel ruolo (per fortuna sono finiti i tempi in cui in ogni recensione si criticavano le sue prestazioni attoriali), sia perché il secondo non risulta essere all’altezza. John Diggle è uno dei pochi personaggi che il serial ha sempre dato per scontato, limitandosi a sfaccettare di tanto in tanto la sua caratterizzazione, e che è almeno dalla sofferta morte del fratello che non si vedeva i riflettori puntati addosso. L’improvvisa accelerata che la sesta stagione gli ha riservato si può considerare un esperimento fallito: giusto sperimentare un po’ ogni tanto, ma speriamo che “Thanksgiving” segni il passo per il ritorno di un più gradito status-quo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Thea che si risveglia dal coma… 
  • Il “cameo” di Billy Joel
  • Michael Emerson
  • Oliver Queen sul campo
  • Dialoghi Oliver – John, finalmente qualcosa di ben scritto
  • Meno male che adesso arriva il crossover
  • … perché Oliver le sussurra tre paroline magiche
  • Cayden James e il figlio che non serviva
  • Bombe termobariche in giro per Star City
  • L’arresto improvviso di Oliver, così, di punto in bianco
  • L’agente Watson perde punti ad ogni scena 
  • Il finanziatore anonimo della start-up

 

Non si poteva passare direttamente da Deathstroke al super atteso crossover?”, questa è l’unica domanda che ci si pone al termine di “Thanksgiving”. Nel mentre che noi di Recenserie sperimentiamo nuovi e sorprendenti modi per entrare nella testa degli autori per potervi rispondere al meglio, vi consigliamo di andare a mangiare qualche quaglia: anche Arrow quest’anno vi augura un’ottima Festa del Grazie.

 

Promises Kept 6×06 1.29 milioni – 0.5 rating
Thanksgiving 6×07 1.11 milioni – 0.3 rating

 

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