“Go back your family, your fiancée, and your fancy house! And you’re gonna forget about all of this!
Felicity’s right.
You’ve got everything, everything, man! Stop trying to throw it all away!”
Della grande ricchezza, soprattutto visiva, di questo maxi-crossover del Flarrow-verse (come ci piace chiamarlo) ne abbiamo già parlato in occasione del suo bellissimo primo capitolo (non contando, ovviamente, l’inutile episodio di Supergirl). Analizzando invece la parte seconda, cogliamo la palla al balzo per evidenziare un’altra particolarità di questa pregevole operazione: considerando gli ultimi semi-disastri, almeno qualitativi, registrati sul grande schermo, il binomio Warner/DC si sta evidentemente comportando meglio in tv.
Provocazione a parte, è chiaro che il network The CW sembra aver capito, soprattutto con l’aggiunta lo scorso anno “dell’esperimento Legends”, tutte le potenzialità di un Universo Condiviso, in termini narrativi però, non solo di marketing. Cronologicamente lo sappiamo tutti: ad esserci “arrivati” prima sono stati i concorrenti, i Marvel Studios, ed infatti la fretta di stare al passo di Captain America & Co. è stata più deleteria che altro per la Warner, sempre sul piano della qualità certo. Questo mentre in tv, intanto, anno dopo anno (siamo a cinque anni da quanto Arrow ha esordito sul piccolo schermo) si mettevano le premesse per permettere alla Justice League “dei poveri” di approdare senza eccessive forzature e, soprattutto, senza nessuna “Marta” da salvare. Nel piccolo schermo ci sono meno pressioni, senza dubbio, più tempo (23 episodi vs 2 ore e mezza) ma l’intuizione di autori e produttori va comunque più che premiata.
Il debito, o meglio simpatia, nei confronti della casa rivale, dopotutto, viene quasi palesato con quello che sembra un riferimento bello e buono ad una delle più celebri scene “virali” di quest’anno: l'”hey, everyone!” di Supergirl, ricorda tanto l’arrivo di Spiderman durante la Guerra Civile dei supereroi che ha fatto impazzire i fan e tutto l’internet. Non ci sembra per nulla fatto a caso, visto che dopotutto la Supergirl della CW presenta una storia “contrattuale” simile a quella del collega Tessiragnatele: esordita in un differente “canale” (la CBS), come Spidey con la Sony, per poi essere portata di forza, per coerenza, marketing e furor di popolo, all’interno del mondo alla quale “appartiene”. Soprassedendo sulla riuscita dello show che la vede protagonista, il personaggio di Melissa Benoist per il ruolo pare perfetta oltre che adorabile e in mezzo a tutti questi “tizi in costume” ci sta che è una meraviglia.
Non sarebbe tanto d’accordo con quest’ultima affermazione, almeno per la prima parte di puntata, Wild Dog, le cui esternazioni anti super-uomini troverebbero sicuramente il deliziato appoggio del Batman di Ben Affleck. Come succedeva nel primo cross-over tra Arrow e Flash, infatti, l’atmosfera urban e iper-realistica (più o meno) dello show dell’Arciere anche stavolta va a scontrarsi con quella “fantastica” di quello del Velocista, a cui si aggiungerà nel finale quella completamente sci-fi delle Leggende. In assenza dell’eroe protagonista, a chi altri affidare l’onere di rappresentare tale divergenza se non proprio ai simboli del “ritorno all’iper-realismo” di questa stagione? Le “recruits” del team Arrow, allora, fanno le veci dei loro predecessori (considerata anche l’assenza di Thea e John) e lo scontro con i super-umani Cisco, Barry e Kara risulta decisamente azzeccato ed efficace. Uno scontro che si fa ancora più parte integrante del “tema principale” dell’episodio una volta scoperto che gli alieni hanno rapito Oliver & company (grazie Cisco!) proprio in quanto esseri umani “normali”.
La simulazione collettiva dei protagonisti, all’interno della navicella, che a lunghi tratti sembra staccata dalla trama principale, acquista allora più significato se interpretata in questo senso. La crociata salvifica di Green Arrow e di tutti i suoi amici/vigilanti che è costata tante vite, che ha conosciuto tante perdite e disgrazie, per un attimo viene cancellata. E il risultato, almeno per le intere famiglie Queen e Lance, è dei più rassicuranti. Le parole che Diggle rivolge ad Oliver, e che aprono questa recensione, riassumono tutta la loro vicenda: magari potessero ritornare, davvero, dai propri cari magari i Wayne non fossero stati uccisi. Tutto l’escamotage narrativo della simulazione manca sicuramente di originalità, apparendo anche spesso ingenua, viene sicuramente usato soprattutto per far tornare vecchi attori e personaggi amati e spingere sul piano dei sentimenti (traboccando di auto-referenzialità fino al midollo) eppure emoziona, diverte e commuove. Siamo al 100° episodio di Arrow ed il traguardo va celebrato nel migliore dei modi.
Tutti, al posto di Thea, non vorremmo far altro che rimanere in quella finzione, e Barry, ritornando pur flebilmente alla questione dello scorso episodio, ne sa qualcosa. E poi a un episodio in cui persino Ray Palmer/Brandon Routh, il personaggio “crossover” della storyline insieme a Sara (tecnicamente almeno), trova un proprio posto all’interno della trama, cosa si vuol chiedere di più? Ah sì, giusto, il totale declassamento di Felicity, almeno per quanto riguarda “l’amore della vita” di Oliver. Solo un pretesto per riportare in scena la bellissima Katie Cassidy? Senza dubbio, ma lasciateci comunque gioire.
“Listen, Red, I don’t like you. But when you have a crew, you don’t waste it for the rest.”
Il taglio cinefilo è sicuramente l’arma vincente di questo mega-crossover “Heroes v Alien” di The CW. Ogni singolo episodio trasuda di riferimenti, omaggi, citazioni più o meno nascoste. Se l’episodio di Flash è un evidente richiamo a Mars Attack e Arrow è un misto di The Truman Show e Alien, questo episodio potrebbe essere considerato un vero e proprio remake di Independence Day (quello con Will Smith non lo scialbo sequel).
Tralasciando questi dettagli e curiosità da nerd incalliti e guardando nel suo complesso questo enorme carrozzone di supereroi DC che è “Invasion!“, si può notare come tutta questa cura per i particolari non sia affatto casuale. Gli autori dello show non hanno veramente fatto mancare nulla a questo episodio conclusivo che mischia contemporaneamente e meravigliosamente la continuity delle Leggende e quella di tutti gli altri supereroi presenti mettendo insieme viaggi nel tempo e alieni (bava da nerd tra 3…2…1…). La probabilità di errore o di esagerazione in un contesto del genere sono elevatissime, soprattutto se si aggiungo temi delicati per il genere fantascientifico come alieni e viaggi nel tempo, eppure, alla fine, tutto sembra essere estremamente fluido e senza eccessivi errori.
L’escamotage del viaggio nel tempo a Roswell in Oregon negli anni ’50 per scoprire il motivo dell’odio da parte dei Dominatori per i meta-umani è sicuramente azzeccato perché consente di seguire più storylines contemporaneamente lasciando uno spazio considerevole a tutti i protagonisti (e un numero abbondante di scene d’azione, maggiore che nelle altre puntate) che hanno la possibilità di dimostrare tutto il loro potenziale, compreso Steal, la cui armatura debutta ufficialmente in questo episodio.
Unica pecca di tutto ciò è il non-riuscito connubio tra elementi “drama” e “comedy” della serie, dovuti alla diversità intrinseca dei diversi show presenti in questo crossover, che danno ancora l’impressione di vedere quattro cose completamente diverse raffazzonate tra loro (l’unico personaggio che sembra caratterizzato meglio da questo punto di vista è Mick Rory, capace di dispensare battute e sferzate acide a tutti ma anche grandi massime in momenti importanti come sopra). Si tratta di dettagli che si perdono in una puntata così complessa, stratificata e con un ritmo che non lascia veramente tempo per distogliere l’attenzione da esso, però sono pur sempre dettagli. C’è da dire però che grazie all’uso di numerosi cliffhanger, presenti per quasi tutta la durata dell’episodio, si rimane piacevolmente sollecitati e non si presta attenzione a queste piccolezze e ai purtroppo inevitabili buchi di sceneggiatura presenti. Il cliffhanger finale poi risulta essere molto interessante per chi segue la saga delle Leggende e promette interessanti sviluppi per gli appassionati dello show.
Il risultato finale, per quanto riguarda il crossover, in generale è molto buono: la scrittura risulta efficiente, il ritmo non rischia mai di scendere e, dal punto di vista emotivo, è sempre bello vedere così tanti supereroi combattere in maniera così coinvolgente insieme in così pochi episodi. Operazione riuscita, dunque, il Bless è più che meritato.
Sara: “It’s weird to think that all of this started with the two of us. You ever think what it would be like if we never got on that boat?”
Oliver: “I don’t know if I have to think about it. I mean, maybe the Dominators showed us what our lives would have been like. I know it was a prison, but in a way…”
Sara: “In a way, it was a gift.”
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per il 1° crossover tra The Flash ed Arrow e per il 2° crossover, ci ripetiamo.
- Questo era il 100° episodio della serie Arrow.
- All’inizio dell’episodio, Oliver Queen è visto correre nel giardino. Il motivo per cui Oliver corre è perché nel pilota e nelle successive premiere, il personaggio ha dato inizio all’episodio correndo. A seconda di quanto dichiarato da Stephen Amell, è diventata un po’ una tradizione delle show e per festeggiare il 100° episodio, sembrava giusto inserircela.
- Anche se nel serial è sempre stata chiamata Laurel, questo sarebbe il suo secondo nome. Il primo e quello che nei fumetti usa di più è Dinah.
- Il medaglione che indossa Dinah raffigura il logo di Black Canary dei fumetti.
- “Will you marry me?“, “I think I already answered that“. Queste due linee di dialogo sono state riprese dalla quarta stagione di Arrow. Precisamente, nel momento in cui Oliver chiede a Felicity Smoak di sposarlo.
- A parte quanto detto sopra, tanti altri sono i richiami alle passate stagioni di Arrow, sopratutto le prime. Come, per esempio:
– John Diggle che veste i panni di Green Arrow. Spartan si era spacciato per Arrow al fine di depistare alcune tracce;
– L’identikit dell’Incappucciato sulla lavagna dell’ufficio di polizia;
– Walter Steele citato da Robert Queen come successore della Queen Consolidated;
– Le Palmer Techonologies in procinto di essere acquistate dalla Queen Consolidated, quando poi sarà il contrario; - Alcune volte, nell’episodio, Cisco si riferisce al Team Arrow come “Oliver And Company“.
- La facciata di Queen Manor che la puntata mostra è quella del Hatley Castle, location usatissima in diversi film e telefilm. Probabilmente, chi ha visto Smallville l’avrà riconosciuta, perché il posto venne usato per rappresentare la magione di Lex Luthor.
- Ad un certo punto, Oliver prende il mano l’Hōzen che prese a Lian Yu da un soldato giapponese deceduto. Gli Hōzen sono punte di una freccia fatte di pietra che fungono da simbolo buddista della riconciliazione.
- Brevemente vediamo la cameriera Raisa, vista nel pilota di Arrow e mai più reincontrata in carne ed ossa, ma menzionata comunque diverse volte nelle stagioni due e tre. Stranamente, l’attrice che interpreta la Raisa di questo episodio non è la stessa del pilota.
- Ad un certo punto vengono citate le Van Horn Industires. E’ una compagnia posseduta da Andrew Van Horn, il supereroe Gunfire. Comparso per la prima volta su Deathstroke Annual # del 1993, Gunfire usa la sua facoltosa eredità per combattere il terrorismo.
- Non è la prima volta che vediamo le Smoak Industries. Chi ha visto “Star City 2046” sa.
- Tutti i “master mind villian” delle stagioni precedenti fanno il loro trionfale ritorno per festeggiare il centesimo episodio. Ci sono tutti: Malcom Merlyn, Deathstroke, Damian Darhk e… Ah no, manca Ra’s Al Ghul.
- Colin Donnell aka Tommy Merlyn è uno tra i pochi attori storici di Arrow a non aver potuto partecipare al crossover in quanto series regular del serial Chicago Med. La sua posizione però è citata da Thea quando parla amichevolmente con Malcom prima di scoprire dell’illusione.
- L’episodio, scritto dal veterano della televisione Berlanti ma coadiuvato dietro le quinte dal collega fumettista Marc Guggenheim, come dichiarato da lui stesso, è stato ispirato a “Perchance to Dream“, un celebre episodio di Batman: The Animated Series.
- Felicity e Cisco citano un certo Stranger Things. Non sappiamo decisamente di cosa parlino (spoiler: non è vero).
- Come nella originale Invasion!, anche qui i Dominatori attaccano la Terra con l’obiettivo di distruggere i meta-umani con una bomba genetica. Nonostante la missione sia la stessa, le ragioni per cui gli alieni muovono l’attacco sono differenti. Mentre nel fumetto è semplicemente per supremazia razziale, nella serie i Dominatori attaccano la Terra per via di Flash e Flashpoint.
- Alla fine dell’episodio, Ray Palmer guarda Kara Danvers e fa notare come sia molto somigliante a suo cugino. È un riferimento al precedente e inglorioso ruolo di Brandon Routh come Superman in Superman Returns.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La maxi-operazione è conclusa e i risultati sono stati più che esaltanti. Il mix tra i vari supereroi funziona e regala momenti di grande azione, lo stesso purtroppo non si può dire del connubio drama-comedy, inevitabile essendo le quattro serie molto diverse come stile e caratterizzazione. La visione generale però merita davvero e non finiremo mai di ringraziare The CW per questa straordinaria operazione anche se i difetti e le ingenuità narrative ormai intrinseche ai prodotti Arrow e Legends permangono. La bontà dell’operazione (visto anche l’evidente incremento degli ascolti) però è innegabile e sotto gli occhi di tutti perciò “benedetto il cross-over”, tutta la vita.
Vigilante 5×07 | 1.86 milioni – 0.7 rating |
Invasion! 5×07 | 3.55 milioni – 1.3 rating |
Outlaw Country 2×06 | 1.85 milioni – 0.6 rating |
Invasion! 2×07 | 3.33 milioni – 1.1 rating |
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Ragazzi ma è stata una puntata ridicola… Il crossover era partito bene con The Flash ma poi disastro… Arrow (che quest'anno ha ripreso punti) ha sfornato una puntata celebrativa noiosa tirando fuori i personaggi morti che da quando sono spariti era tutto meglio. Scontro con Flash e Supergirl inutile, in una puntata normale l'avrebbero sconfitta gli aiutanti di Arrow… Poi avete notato che ogni volta Flash salva Oliver all'ultimo? Sembra che ogni volta rischi di morire per dei deficenti, mah! Poi mi spiegate il senso di combattere un gruppetto di alieni in una città con quasi tutta la squadra, quando alle altre città (del mondo?) ci pensano supergirl e flash? A sto punto facevano tutto loro e bona… Perchè non hanno messo che la città attaccata era una così evitavano questa insensatezza? Poi in 15 min hanno costruito migliaia di dispositivi per far male agli alieni? Vabbè perdoniamoli… Oliver che torna bimbominkia e esclude Supergirl per poi accettarla quando gli salva la vita… Esattamente come Wild Dog la puntata prima con anche Flash… Che banalità e tristezza… Boh, puntata scritta con i piedi e crossover a caso… Peccato!Eppure leggo tutte recensioni positive… perchè?