Better Call Saul 5×04 – NamasteTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Sir, I hate Mesa Verde. I hate them. Looking down at us from their glass tower. They think they can shit on whoever they want, and we have to smile and say, “Thank you”?. Look, picture me as the man and Mesa Verde as the horse. I’m the guy who’ll do whatever it takes to stick it to them.”

C’è elettricità nell’aria. La creatura di Vince Gilligan Peter Gould sta per entrare nel vivo della sua penultima stagione in ogni storyline intrecciando continuamente i propri protagonisti aggiungendo, mano a mano nel corso della vita della serie, ritorni graditi ed aggiunte interessanti. Il lavoro dello sceneggiatore, regista e produttore statunitense sta toccando sempre più picchi qualitativi per quello che, in fin dei conti, sarebbe dovuto essere semplicemente un prequel.
Nonostante questo presupposto di base, Better Call Saul ha creato un suo universo collegato o, per meglio dire, in collegamento, con quello di Breaking Bad, che non accenna ancora a fermarsi. Molti personaggi non apparsi nello show principale sono ancora in scena e rimangono tuttora estremamente importanti per la trama principale, come Nacho e Kim, eppure manca sempre meno alla fine.

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA


Come può arrivare la separazione tra Jimmy e Kim se i due, ogni capitolo che passa, sono sempre più legati l’uno all’altro? Questo è quello che si domandano gli spettatori sin dalla prima stagione ma in “Namaste”, puntata scritta e diretta da Gordon Smith, questo dubbio si fa sempre più fitto. Il character di Rhea Seehorn si ritrova a dover collaborare e ad essere succube del proprio incubo lavorativo, Mesa Verde. L’importante istituto finanziario di Albuquerque, per cui aveva combattuto per diventare l’unica responsabile, ora è diventato il suo incubo peggiore e non si riconosce più nelle motivazioni e nei fini dell’azienda. Il cinismo con cui i dirigenti della stessa affrontano i problemi relativi alle proprie attività cruccia l’animo della legale soprattutto per l’impegno con cui deve affrontare il lavoro, lavoro che non le lascia tempo per quello che vorrebbe realmente combattere: i casi pro bono.
Questo suo odio per i propri datori di lavoro l’ha convinta ad auto-sabotarsi e chiedere aiuto al miglior avvocato che conosce. Si prospetta quindi una fittizia battaglia tra i due fidanzati a colpi di sentenze, aule di tribunali e dichiarazioni con l’intento, tuttavia, di fare perdere la causa a Mesa Verde e magari liberare Kim dal fardello che sta portando. La rottura che tutti si aspettano non può tardare ancora molto soprattutto se si confermerà quanto si teorizza cioè una parte della sesta stagione o, magari anche l’intera stagione, ambientata dopo gli eventi di Breaking Bad. Fatto per il quale ci sarebbe sempre meno tempo per dividere la coppia.

RITROVARE LA PROPRIA STRADA


In questo quarto appuntamento annuale lo show di AMC vede due dei suoi main characters in seria difficoltà. Gus e Mike sono, da sempre, i personaggi più solidi e più forti dell’intero programma. Le difficoltà che hanno affrontato le hanno superate senza battere ciglio. Nel corso dei loro attuali conflitti tuttavia, rispettivamente contro Lalo per il trafficante cileno e contro i propri fantasmi per l’ex poliziotto, i due stanno affrontando periodi difficili in cui le loro sicurezze sembrano non essere più tali.
Vedere Fring agitato ed inquieto per l’operazione contro la Dea, andata comunque a buon fine, è un evento più unico che raro. Il dualismo tra l’aspettare una chiamata e il pulire la friggitrice con la tensione dell’attesa che aumenta come la foga di Lyle nel pulire l’elettrodomestico è una pura magia del montaggio che ha reso delle riprese apparentemente anonime in momenti di grande tensione.
Va ovviamente peggio a Mike che sembra sempre di più spaesato e perso dalla gestione del caso “Werner Ziegler” e dell’essere attualmente senza impiego. Lo scagnozzo del proprietario de Los Pollos Hermanos cerca quindi una redenzione verso il suo comportamento e i suoi errori nel farsi picchiare, o, forse, nel tentare di farsi uccidere da dei teppisti di strada. Per entrambi i personaggi c’è ancora tutto il tempo per tornare ad essere i padroni del loro destino come effettivamente succederà nel prossimo futuro, un futuro in cui verranno a contatto con Jesse e Walter.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Intreccio tra storyline
  • Montaggio alternato
  • Il risveglio di Mike
  • Puntata di transizione

 

“Namaste” è un ottimo episodio di preparazione in vista dei botti che arriveranno nel finale di questo quinto anno di distribuzione dello show. Aspettare una settimana per conoscere il luogo del risveglio di Mike non sarà facile, ma in fin dei conti di questi tempi non c’è tanto altro che si possa fare.

 

The Guy For This 5×03 1.18 milioni – 0.3 rating
Namaste 5×04 1.22 milioni – 0.3 rating

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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