Black Bird 1×03 – Hand To MouthTEMPO DI LETTURA 4 min

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Black Bird 1x03 recensioneCon alla base una trama solida ma condizionata da una narrazione fin troppo diluita, a segnare davvero questi primi episodi di Black Bird sono senza dubbio le prove attoriali dei protagonisti.
Già nei due precedenti episodi era emerso questo elemento. Il merito di questa solidità narrativa è presto detto: si tratta pur sempre di una storia realmente accaduta, raccontata proprio da chi l’ha vissuta in prima persona. La miniserie targata Apple TV+ è infatti basata sul romanzo autobiografico “In with the Devil: a Fallen Hero, a Serial Killer, and a Dangerous Bargain for Redemption” scritto da James Keene e Hillel Levin.
Ad una storia ben strutturata, però, finora è corrisposta una certa indolenza narrativa che ha caratterizzato i primi episodi. Un modo di gestire la trama che in realtà ben si presta per questa storia, con quegli attimi infiniti che condensano la vita in carcere e, soprattutto, con i tremendi acuti emotivi che emergono dai racconti di Larry. Tuttavia, i 60 minuti circa di episodio si fanno sentire durante il lento progredire dei fatti, trovando il loro punto più alto quando Taron Egerton e Paul Walter Hauser salgono in cattedra.

JAMES AND LARRY


Essendo una miniserie di appena sei episodi non sorprende come, nonostante la lentezza d’esecuzione, la trama inizi subito ad accelerare. La vicinanza tra Jimmy e Larry, infatti, in questo episodio viene costruita in maniera abbastanza celere, inizialmente risultando forse poco convincente. Tuttavia, ben presto il rapporto assume più senso considerando sia il contesto del carcere che le personalità dei due personaggi.
Risulta un po’ disturbante, ma nel quadro generale si può intravedere una certa connessione tra i due detenuti, entrambi con questo desiderio non realizzato verso le relazioni con le donne. Una connessione che ovviamente nasce e si sviluppa in maniera diversa: laddove il desiderio di Jimmy è puro e naturale verso una relazione sana, quello di Larry è del tutto malsano, pronto a sfociare in macabre situazioni. Questa connessione è dunque ciò che avvicina ulteriormente i due personaggi, permettendo a Jimmy di trovare la strada giusta per farsi accettare come confidente da Larry. Un tassello importante che regala l’opportunità a Jimmy di arrivare più facilmente agli impulsi di Larry, che si lancia infatti nei primi terrificanti racconti riguardo gli stupri da lui perpetrati. Primi passi che danno anche vita ad uno dei momenti più alti e disturbanti dell’intero episodio. É da qui, infatti, che i già bravissimi Taron Egerton e Paul Walter Hauser ingranano ulteriormente la marcia, dando vita ad una scena dall’altissimo tasso emotivo che lascia lo spettatore con una sensazione costante di orrore e inquietudine.
La chiacchierata nella stanza delle caldaie fa emergere in tutta la loro bravura i due attori protagonisti, proponendo un Taron Egerton perfetto nel mostrare del celato orrore e un eccezionale Paul Walter Hauser che, in un compito ancora più infame, mette in scena un estremamente disturbante Larry attraverso quel modo macabro di raccontare gli stupri in maniera apparentemente ingenua. Un risultato che avrebbe perso metà della sua efficacia senza le loro brillanti performance.

STORYLINE PARALLELE


Seppur essenzialmente basata su questi acuti raggiunti dalle interazioni tra Jimmy e Larry, Black Bird non può circoscrivere il suo minutaggio solo a questo. Risulta così comprensibile vedere la trama aprire più strade da seguire.
Da un lato c’è sempre la storyline inerente le indagini all’esterno, che vede al centro il detective Miller e l’agente McCauley, portando avanti una continuità narrativa iniziata sin dai precedenti episodi. In “Hand To Mouth” questa parte di trama inizia a cambiare focus, mettendo da parte i flashback e concentrandosi maggiormente sulla rivisitazione delle indagini, seppur non riuscendo davvero ad incidere e risultando per ora quasi superflua.
A questa si unisce anche la parte di trama legata alla figura del padre di Jimmy, interpretato dal compianto Ray Liotta. Una storyline che in questo episodio si lega a doppio filo con l’apertura di un’altra situazione, quella del ricatto del poliziotto. Questi segmenti appaiono apprezzabili, dato che servono sicuramente ad ampliare lo scenario del carcere e dare più materiale ai 60 minuti di puntata, tuttavia, anche qui sembra mancare quell’incisività che darebbe maggior sostanza all’intera storia.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Taron Egerton e Paul Walter Hauser magistrali
  • Jimmy e i primi passi avanti nel rapporto con Larry, trascinati dal suo incredibile savoir-fair
  • La disturbante scena della conversazione tra Jimmy e Larry nella stanza caldaie
  • Storyline parallele che aiutano a far scorrere l’episodio…
  • Ancora una certa lentezza di fondo 
  • …anche se ancora poco incisive

 

Come i due precedenti episodi, anche “Hand To Mouth” presenta gli stessi pregi e gli stessi difetti. In questo caso, però, le prime interazioni tra Jimmy e Larry portano la puntata ad un livello superiore grazie alle eccellenti interpretazioni di Taron Egerton e Paul Walter Hauser.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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