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Black Bird 1×04 – WhatsHerNameTEMPO DI LETTURA 4 min

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Black Bird 1x04 recensioneOltrepassata la metà del suo percorso, Black Bird mette un freno agli avvenimenti per concentrare tutta l’attenzione sulla psiche dei due protagonisti.
Nella scorsa recensione si era sottolineata l’importanza di alcune storyline secondarie che andavano a variare la scena del carcere focalizzata esclusivamente su Jimmy e Larry. “WhatsHerName”, invece, mette nuovamente da parte queste trame, presentandosi come una puntata di raccordo ma che mira tutta a far interagire tra loro i personaggi. E di conseguenza dare una loro immagine più precisa anche al pubblico.
Il focus dell’episodio diventa così un viaggio nel passato di Jimmy e Larry per raggiungere la radice dei traumi che ne hanno condizionato l’esistenza e rendere ancora più significativa questa contorta connessione tra loro.

PSICOLOGIA INASPETTATA


La rissa che ha luogo in carcere si pone come escamotage perfetto per dar modo a Jimmy di avvicinarsi maggiormente a Larry, con quest’ultimo che inizia seriamente ad aprirsi. Una scelta narrativa che porta a casa il risultato sperato dato che il contesto creato ad hoc funziona nel mostrare delle confessioni non forzate ma del tutto naturali tra i due personaggi. Chiacchierate a cuore aperto che ben presto diventano sedute psicologiche reciproche.
Ma il viaggio nei traumi dell’infanzia ha lo scopo di presentare in maniera più completa i personaggi anche al pubblico. Lo spettatore si ritrova così in prima fila nell’analizzare la vita di Jimmy e Larry e scoprire la fonte di tutte le azioni e i comportamenti che hanno caratterizzato la loro vita. Un modus operandi che non mira ovviamente a giustificare la loro condotta (soprattutto quando si parla di Larry) ma che presenta un ottimo quadro generale per comprendere meglio ciò che finora era stato mostrato in scena.
Questo episodio si pone così come una lunghissima chiacchierata tra Jimmy e Larry, proponendo un’ottima caratterizzazione ben gestita e raccontata. Il tutto nonostante venga posto nuovamente un freno alla dinamicità della narrazione, penalizzata dal lungo minutaggio sempre stabile sui 60 minuti.

JIMMY


Il faccia a faccia con Larry sta inaspettatamente aprendo ad un’auto-valutazione interiore anche lo stesso Jimmy. La figura di James Keene finora non ha deluso le aspettative, per un character che grazie alle sue doti dialettiche e al suo carisma è riuscito senza problemi ad entrare nelle grazie di Larry.
L’esperienza di fingersi amico e confidente con uno psicopatico sta però mettendo a dura prova la psiche di questo personaggio. A tal proposito, va nuovamente fatto un applauso a Taron Egerton che sta portando in scena una caratterizzazione ben stratificata di Jimmy alle prese con questo arduo gioco psicologico che ben emerge dalle espressioni dell’attore sempre estremamente efficaci.
Ma la guerra psicologica interiore in questo episodio raggiunge un nuovo punto d’arrivo. I flashback sull’infanzia di Jimmy (il rapporto con il padre, le mancanze della madre e soprattutto la violenza subita dal patrigno) ampliano la conoscenza del personaggio non solo nei confronti del pubblico ma anche con sé stesso, permettendo allo stesso Jimmy di affrontare una vera e propria presa di coscienza. Il tutto amplificando quella terribile sensazione di connessione con Larry. Fattore che sicuramente sta incidendo nella vicinanza tra i due.

LARRY


Detto di Jimmy, il focus principale della serie rimane sicuramente Larry. Una figura ancora misteriosa a causa di quel suo carattere apparentemente ingenuo ma che invece nasconde una lucidità terrificante.
Anche in questo caso, sono fondamentali i flashback del passato che raccontano un’infanzia vissuta all’ombra di un cimitero, costretto al contatto stretto con i cadaveri tra lavoro forzato, furti e mutilazioni. Un trauma che sicuramente va ad influire sulla sua già poco stabile situazione mentale sin dalla nascita. Il quadro generale di Larry risulta però ancora poco chiaro, con questi atteggiamenti quasi innocui che all’improvviso sfociano in racconti del terrore senza che lui se ne renda neanche conto. Come dimostrato dalla chiacchierata con il fratello, c’è ancora tanto da scoprire sui comportamenti psicopatici di Larry che porteranno sicuramente a confessioni sempre più dettagliate sui suoi crimini.
Un ritratto malato di un personaggio che continua ad essere eccezionalmente interpretato da Paul Walter Hauser che riesce a gestire al meglio questa inquietante rappresentazione di Larry Hall.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una lunga chiacchierata che porta ad un viaggio nella psiche dei personaggi
  • Un episodio necessario ai fini della storia…
  • La presa di coscienza di Jimmy 
  • La figura di Larry ancora spaventosamente enigmatica
  • Ancora una volta grandi interpretazioni da parte degli attori
  • C’è sempre un’eccessiva lentezza di fondo favorita dal lungo minutaggio 
  • …ma che frena ulteriormente la dinamicità narrativa

 

Un episodio necessario per conoscere più a fondo i due personaggi, seppur caratterizzato da un ritmo decisamente cauto. Ancora una volta, però, le interpretazioni dei due attori principali hanno reso la lunga chiacchierata tra Jimmy e Larry estremamente d’effetto.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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