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Westworld 4×04 – Generation LossTEMPO DI LETTURA 4 min

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Westworld 4x04 recensioneAl giro di boa della quarta stagione, Westworld rispolvera le vecchie armi per confezionare un episodio che sicuramente si fa ricordare, soprattutto se paragonato a quelli del nuovo corso di eventi fuori dal parco. Per farlo mette in campo un po’ di elementi che richiamano innegabilmente il vecchio mondo, ossia quel Westworld della prima stagione che ha costruito un immaginario indimenticabile nel proprio pubblico.
L’operazione nostalgia era iniziata nell’episodio precedente con il ritorno all’ambientazione del parco e dei laboratori. Qui raggiunge un ulteriore livello riesumando momenti topici come l’incontro tra Dolores e Teddy, con quest’ultimo che raccoglieva il barattolo di latta (che qui è il rossetto di Christine) dicendo “Don’t mind me. I’m just trying to look chivalrous.

PIOVONO PLOT TWIST


In Westworld, si sa, i plot twist sono all’ordine del giorno. In “Generation Loss” si scatenano nel finale con due grosse rivelazioni che farebbero tornare alla mente i colpi di scena indimenticabili della prima stagione (come la scoperta dell’identità di Bernard).
Non fosse che, come già detto, lo spettatore di Westworld è talmente abituato a questi coup de théâtre che lo stupore iniziale scema velocemente, sapendo che sicuramente ci saranno altri plot twist negli episodi successivi, in un vortice che lascia spesso più confusi che sorpresi.
Questo non toglie valore o importanza alle rivelazioni delle sequenze finali di questo episodio, che aiutano lo spettatore a iniziare a dissipare qualcuno dei tanti dubbi che lo attanagliano. Innanzitutto, tanto per cambiare, gli eventi di questa stagione non sono tutti sulla stessa linea temporale. Nulla di imprevedibile, se si conosce il feticcio di Jonathan Nolan e Lisa Joy per questo tipo di narrazione. Aiuta però lo spettatore a collocare la storyline di Christina, finora troppo a sé stante, all’interno della storyline con protagonisti Maeve e Caleb.
A questa rivelazione si aggiunge naturalmente quella del nuovo ordine mondiale costruito da Charlotte. Cambiando le carte in tavola questo potrebbe portare ad un nuovo team di eroi, Bernard, la soon to be ricostruita Maeve, e C, figlia di Caleb, a combattere per salvare il mondo. Anche se troppo presto per valutarlo, l’introduzione di un nuovo personaggio come C potrebbe far bene allo show. Perdere, almeno per ora, la coppia Caleb-Maeve è invece un po’ un peccato, dato che funzionavano molto bene insieme.

LA SIGNORA DELLE MOSCHE


E’ ancora avvolto nel mistero il collegamento tra Christina e Dolores. Sebbene Lisa Joy abbia dichiarato che il personaggio di Dolores è sicuramente morto, l’ingresso in scena dell’ei fu Teddy e l’immediata e innegabile chimica tra i due porterebbero a pensare che un collegamento tra i due personaggi interpretati da Evan Rachel Wood debba esserci.
Un altro elemento di collegamento tra Dolores e Christina, e forse anche Charlotte, visto che nasce proprio come copia di Dolores, è l’animale utilizzato da quest’ultima per diffondere il parassita controllante: la mosca.
Nella prima stagione fu proprio l’uccisione di una mosca da parte di Dolores a rappresentare il primo passo verso il cambiamento e la ribellione, essendo quello un atto precluso agli host del parco dalla loro programmazione. La cura di dettagli come questo, così come la capacità di tessere le fila di storyline articolate facendole convogliare in un’unica è sicuramente ancora un grande pregio di Westworld.
Il personaggio di Christina ha dimostrato fin dal suo ingresso una spiccata sensibilità e una propensione a notare segnali che gli altri umani non sembrano intenzionati a vedere: i riferimenti alla torre del senzatetto davanti all’ufficio, gli uccelli caduti, lo stalker suicida e i disegni della torre fatti in modo quasi inconsapevole. Che il personaggio interpretato da Evan Rachel Wood sia ancora una volta destinato a diventare il liberatore degli oppressi?

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Resa scenica, dalle location alla fotografia alla regia, sempre impeccabile
  • La maturazione del personaggio di Caleb permette a Aaron Paul di dare un’ottima prova attoriale, molto più complessa e stratificata rispetto a quella della stagione precedente
  • Maeve e poteri mentali un tantino troppo potenti
  • Maeve di nuovo vittima di cicli continui: dopo il ricongiungimento della figlia, essere utilizzata come arma da umani o androidi

 

“Generation Loss” è un episodio molto intenso che chiude più che degnamente questa prima parte di stagione, grazie a una buona dose di richiami al Westworld iniziale, ancora inarrivabile. Avrebbe funzionato ancora meglio se fosse stato un finale di stagione, o almeno un mid-season finale, facendo sedimentare nello spettatore un po’ di hype su come potrebbe evolvere la storia da questo nuovo punto di partenza.

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