In questa premiere rivediamo tutti i personaggi che contano e che sono ancora vivi, da Saul a Jesse passando per Lydia e Skyler, ci sono tutti e sono pronti a giocare il loro ruolo in questo canto del cigno.
Tra tutti i character l’unico a sentirsi bene è Walter perchè tutti gli altri hanno diverse beghe da risolvere, e per beghe intendo grossi problemi. Nel podio al terzo posto Skyler è ritornata a fare la mamma chioccia in un incomprensibile comportamento di rassegnazione misto a perdono che la porta a cercare di ricostruire il nido che il marito ha distrutto. Subito a seguire nel secondo gradino del podio c’è Lydia che è chiaramente nei guai fino al collo perchè la bontà del prodotto è scesa di molto da quando Heisenberg ha smesso di lavorare. Subito a seguire non si può non citare, inutile dire che sicuramente questo non rimarrà un problemo solo suo ancora per molto. Infine in cima al podio c’è Jesse che è ritornato in “modalità depressione” a causa di quei 5 milioni di “blood money” che ha in casa. Nonostante la bravura di Aaron Paul nel recitare la parte del ragazzo con l’anima che sta bruciando all’inferno per le azioni del proprio passato, a nessuno e ripeto, a nessuno piace vederlo in questo stato. Jesse ha sempre dato il meglio di sè quando non era in stato catatonico in cerca di redenzione e quindi vederlo così non è chiaramente quanto ci saremmo aspettati, tuttavia la “modalità depressione” porta anche dei vantaggi, anzi un vantaggio. Jesse così è una mina vagante che cerca il riscatto per il male fatto in passato e ha già dimostrato di essere disposto a tutto pur di riuscire a sentirsi meglio, cosa che però Heisenberg e Saul non possono permettergli di fare per la loro salvaguardia. Inutile dire che questa follia porterà sicuramente a qualche bad news.
Infine parliamo dell’evento principale della puntata, perchè “Blood Money” è l’inizio del declino di Heisenberg ed il punto di svolta narrativo che ci porterà a colmare quel gap di conoscenza che ci separa dal flashforward, pura libido se anche le altre puntate saranno come questa. Lo scontro tra Hank e Walter, pronosticato dai più circa a metà di questa seconda parte di stagione, arriva improvviso e perentorio e strappa il velo di omertà che si era creato in appena 40 minuti. Dicevo prima che l’episodio si poteva riassumere in due aggettivi, bene quei due aggettivi sono stati pensati esattamente per gli ultimi minuti di questa puntata, minuti interminabili ma al tempo stesso velocissimi che hanno squarciato il velo di Maya e hanno aperto le danze per lo scontro finale tra le due bald heads. L’ira di Hank per essere stato usato fino ad ora è tutta in quel gancio destro che stende Walter, un pugno di frustrazione che vale più dell’arringa che lo ha seguito. In tutto ciò la faccia tosta di Heisenberg ripete più volte una pantomima convinciente in cui si professa innocente, cosa che lui pensa veramente visto che non commercia più droga, si gioca la carta “cancro” e la carta “uscita gratis di prigione”. Mentalmente lo scontro tra i due è impari perchè Walter questo discorso se lo era preparato ma non si aspettava di certo che il cognato mettesse tutte le carte in tavola così presto. Tuttavia fino a qui lo scontro frontale è stato in attacco per Hank ed in difesa per Walter, però l’atteggiamento cambia improvvisamente quando Hank gli dice di portare i suoi figli da lui. Tuoni e fulmini: “If you don’t know who I am, then maybe your best course would be to tread lightly”. E’ qui che Heisenberg dà il tutto per tutto, un all-in di quelli convincenti che ti gelano il sangue nelle vene perchè noi e Hank sappiamo benissimo di cosa è capace, specialmente quando gli si tocca la famiglia o la libertà. L’inferno comincia qui ed ora.
PRO:
- Flashforward
- Face to face tra Hank e Walter
- “If you don’t know who I am, then maybe your best course would be to tread lightly”
- Interpretazione perfetta di tutti gli attori che ormai rasentano la perfezione stilistica
- Comportamento di dubbio gusto di Skyler e Jesse
Premiere perfetta che ci spiazza completamente schiacciando il pedale dell’acceleratore subito a mille lanciando la serie in una direzione imprevedibile. Fossimo stati in qualsiasi altro telefilm avremmo visto il face to face fra qualche puntata o addirittura nel series finale, ma qui l’audacia non manca e Breaking Bad si conferma ancora quella trottola impazzita da cui non sai mai cosa aspettarti.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.