Cardinal 4×02 – AdeleTEMPO DI LETTURA 3 min

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Sarebbe corretto aprire questa recensione con una attestazione onesta e sincera: considerato il pregresso, le aspettative di questa seconda puntata si attestavano ad un livello molto basso. Cardinal infatti già in passato ha più volte tradito le attese, rovinando nel giro di poco quanto di buono espresso con gli episodi precedenti. Sembrava lecito, quindi, attendersi un secondo episodio più compassato, magari votato ad un’analisi socio-psicologica (spesso raffazzonata e mal portata in scena in questa serie) non necessaria. E invece, niente di tutto questo: “Adele” è l’episodio perfetto sotto, questa volta si può dire, tutti i punti di vista.
L’archetipo narrativo tipico dei procedural thriller viene mantenuto intatto e, anzi, viene aumentato il carico con un secondo rapimento (e conseguente morte, si può immaginare). A tutto ciò, però, a differenza del primo capitolo (che si era soffermato sull’essenziale proceduralità) risultano evidenti alcuni innesti di approfondimento dei personaggi. Aggiunte queste che risultano circoscritte a pochi minuti e che rendono la visione dell’episodio ancora più appagante: l’animo di John ancora scosso per la morte della moglie e la “fuga” dalla casa di famiglia; Lise e la sua scelta di accettare l’offerta di lavoro, nonostante sia contraria all’idea di lasciare solo John; le considerazioni della figlia sul senso di solitudine del padre; una corposa analisi sulla meticolosità del killer, andando ad abbozzare un possibile schema che colleghi tutti i rapimenti fin qui avvenuti.
Insomma, se si fosse a Londra invece che a Toronto e ci fosse un Idris Elba in cappotto che si aggira per le strade, questa stagione potrebbe benissimo essere spacciata per Luther tanto le differenze iniziano ad assottigliarsi. Una cosa per cui il pubblico può solo che esserne felice.
Parallelamente a quest’ottimo confezionamento, poi, c’è la solita verve cruenta da cui la serie attinge sapientemente a piene mani: l’analisi del corpo congelato di Robert, ritrovato nel finale dello scorso episodio, fa accapponare la pelle, ma convince per la sua naturalezza.
La fotografia regala poche emozioni in questa puntata visto e considerato che lo sfondo principale è la cittadina vera e propria, senza troppi fronzoli naturalistici. Fa eccezione la zona in cui Adele viene abbandonata a morire: la visuale dall’alto restituisce un senso di solitudine maledettamente efficace andando a creare nello spettatore un senso di ansia perfettamente funzionante. Decidere di chiudere la puntata proprio sull’abbandono dell’anziana signora amplifica questo sensazione di ansia, inducendo lo spettatore a chiedere a gran voce il capitolo successivo.
La risoluzione del caso, altro elemento in passato mal gestito o velocemente portato a conclusione, risulta essere al momento in una fase di stasi: la task force di Cardinal ha al momento ben pochi elementi per cercare di trarre conclusioni, ma allo spettatore vengono concessi maggiori indizi ed informazioni. E’ soprattutto il movente a suscitare interesse: quale è il collegamento tra Robert e Barry (Adele)? E’ la moglie del politico il fulcro a cui tutto riporta? Ma soprattutto, si tratta di pura e semplice vendetta per qualcosa avvenuto nel passato (si fa menzione al periodo scolastico)? I quesiti iniziano a depositarsi episodio dopo episodio e si dovrà cercare di trovare loro risposta nella maniera più completa e sapiente possibile. Ma per ora è meglio godersi questo appuntamento settimanale che si sta rivelando essere di ben più alto livello di quanto si potesse sperare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Analisi del cadavere
  • Piccoli approfondimenti socio-psicologici su John e Lise
  • Inizia a delinearsi uno schema per quanto concerne i rapiti
  • Il rapimento dell’anziana signora e la scena del suo agghiacciante abbandono
  • Secondo episodio senza troppi fronzoli
  • Questa volta veramente nulla

 

Luther o Cardinal? Questa è la vera domanda.

 

Robert 4×01 ND milioni – ND rating
Adele 4×02 ND milioni – ND rating

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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