Carol’s Second Act vede il ritorno di Patricia Heaton (The Middle) in tv, questa volta nei panni di una signora di mezza età, insegnante in pensione, che decide di perseguire il sogno di diventare medico. Non che la trama sembri particolarmente entusiasmante, ma ci si sarebbe comunque aspettati di meglio, soprattutto per la Heaton nel ruolo della protagonista e la presenza
Le cose che non hanno funzionato in questo pilot, e che presumibilmente caratterizzano l’intera serie (la cui prima stagione è composta da
Per quanto riguarda i personaggi, sono quasi tutti per lo più banali e stereotipati, con l’unica eccezione di Carol. C’è Daniel Kutcher, il classico specializzando arrogante (Jean-Luc Bilodeau) che si crede di essere il migliore ma che inevitabilmente si ritrova costretto a chiedere aiuto, c’è Caleb Sommers interpretato da Lucas Neff (Raising Hope) “figlio d’arte” pieno di insicurezze e che si trova lì solo grazie alle conoscenze del padre, Lexie Gilani (la quasi sconosciuta Sabrina Jalees) specializzanda sotto pressione e con tutto da dimostrare, per non parlare poi di Maya Jacobs (Ito Aghayere), il classico capo degli specializzandi severo ma giusto.
Carol: “You know what? I am getting tired of being treated like a meddling old lady. I am a meddling old doctor. And yes, I have made some mistakes and if you wanna kick me out, fine, but Daniel’s patient needed me and I’m not going to apologize for helping, I was good at it! And I am good at it because I’m old! You think that a woman my age should disappear into the woods and knit. […] My age is gonna make me a great doctor!”
Carol è l’unico personaggio ad essere ben costruito e a non essere assolutamente banale. Sicuramente la bravura di Patricia Heaton ha il suo ruolo nella buona riuscita del character del Dr Kinney, ma il vero punto forte è la sua età e il modo in cui essa viene usata dagli sceneggiatori. Lo sfogo citato poco sopra sembra centrare quella che potrebbe, e dovrebbe, essere la tematica principale dello show ovvero l’invisibilità delle donne di mezza età nella società moderna. È su questo che Carol’s Second Act dovrebbe puntare per poter risollevare le sue sorti.
In merito agli altri due elementi che non hanno funzionato affatto in questo primo episodio c’è ben poco da dire, specialmente per quanto riguarda la comicità non pervenuta. Se non fosse per la laugh track, lo spettatore difficilmente saprebbe quando ridere e non c’è critica peggiore che si potrebbe muovere nei confronti di una sitcom, il cui scopo principale dovrebbe essere, appunto, quello di far ridere. Almeno c’è MacLachlan a “salvare la giornata”.
Sulla struttura dell’episodio, il problema principale sta nella scontatezza e banalità del susseguirsi delle vicende, ovvero Carol che interviene dove non dovrebbe, viene rimproverata dai suoi superiori, per poi disobbedire per fare ciò che è giusto.
Insomma, si poteva fare di peggio, ma sicuramente molto ma molto meglio.
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Pilot 1×01 | 5.97 milioni – 0.7 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.