“I would tend to agree with the system, but, see, there are little white spaces, rare moments when randomness interacts with your life, that create a truly free space where you can make a choice. A bubble of… agency.”
Scontro fra titani
Fin dall’inizio dell’episodio, Engerraund Serac prende il centro della scena. Viene raccontata la sua storia, dall’infanzia a Parigi tragicamente interrotta da non meglio precisati disastri, all’invenzione di computer sempre più sofisticati in compagnia del fratello, fino alla decisione di far rinchiudere quest’ultimo in casa di cura, perché “poco controllabile” (casa di cura, va notato, del tutto analoga alla “Viaggi interiori” in cui è stato rinchiuso William).
In tutto ciò, emerge chiaro come il personaggio interpretato (con classe e carisma) da Vincent Cassel voglia giocare a fare Dio: in questo senso possono essere interpretate le inquadrature di lui, nel suo ufficio ai piani alti di un grattacielo o sul suo jet privato, ma comunque fra le nuvole, e i nomi dati ai vari modelli di super computer: da Saul a Rehoboham, passando per David e Salomon, tutti re di Israele “unti dal Signore”, proprio in senso fisico, per mano del profeta di turno, senza obbligatorio legame di sangue fra di loro.
Sua degna avversaria è Dolores, anche lei Divina (aggettivo usato senza sarcasmo, come lo si attribuisce alla campionessa di nuoto Federica Pellegrini), in grado di moltiplicarsi e potenziarsi indefinitamente (notare la faccetta di Evan Rachel Wood quando le parlano dell’impossibilità di essere in due posti contemporaneamente).
Non è ancora giunto il momento dello scontro decisivo fra i due (parallelo allo scontro sui mercati mondiali fra Incite e Delos), ma intanto c’è un momento terribile, tale da lasciare l’amaro in bocca agli spettatori. Ad un certo punto, Dolores fa sapere a tutti i passeggeri della metropolitana cosa Rehoboham ha previsto per loro. Sembra, all’inizio, una soluzione fin troppo semplice e veloce, stile Mr. Robot, almeno finché non ci si accorge che le previsioni sono invariabilmente di suicidio o di morte violenta e atroce entro pochi anni, anche per i bambini.
Non si sa se questo sia perché in metropolitana generalmente ci vanno “i poveri”, considerati spazzatura da chi comanda, se sia un metodo manipolatorio perché la profezia avveri se stessa, assicurando il controllo e l’eliminazione di ogni anomalia, ma è terribile. Forse è stato scelto il treno perché va sui binari, come le vite dei cittadini ignari controllati dal sistema. Intanto sono cominciati i disordini nelle strade.
Un grande esercizio di stile
Tutta la parte dell’episodio in cui Caleb e Dolores attraversano Los Angeles inseguiti dalle forze dell’ordine merita una sottolineatura ed un’analisi specifica. Durante tutta la traversata, infatti, il personaggio interpretato da Aaron Paul è in preda agli effetti della droga chiamata genre. Non per niente, in italiano questo termine si traduce con “genere letterario” – non è gender, il genere maschile o femminile. Si assiste così a diverse interpretazioni della fuga, da quella più epica in cui Wagner attacca la Cavalcata delle Valchirie, a quella più romantica in cui Caleb si rivela innamorato cotto perso della bella androide alla quale è zerbinato e risuonano le dolci note di “Love Story”.
Un bellissimo esercizio di stile, molto in linea con le scoperte della psicologia: mostrando a diversi spettatori filmati riguardanti le prove di iniziazione degli indigeni dell’Amazzonia, si è notata una reazione fisiologica diversa a seconda della spiegazione abbinata alle immagini e alla colonna sonora prescelta. Ancor di più in linea con una serie dove sono sempre state importantissime le narrazioni.
Stile c’è anche in altri dettagli: dai fedeli automezzi capaci di guidarsi da soli, come la motocicletta di Dolores e il taxi, al congegno da polso grazie al quale Serac si tiene sempre in contatto con Rehoboham, mediante un grafico la cui forma può ricordare sia i tentativi di comunicazione fra umani e calamaroni alieni nel film Arrival di Dennis Villeneuve, sia un’eclissi (illusione visibile solo da una certa prospettiva, come hanno fatto notare alcuni). Per quanto riguarda invece il lato umano, Liam si rivela un essere mediamente inutile (“basic” come c’è scritto sulla sua maglietta), mentre colti, grintosi e preparati sono i due malviventi già visti nelle precedenti puntate. Come insegna il premiatissimo film Parasite, però, una persona può essere intelligente finché vuole, ma se non nasce adeguatamente altolocato non gli verrà mai data una chance.
Tutte queste peripezie lasciano comunque nel pubblico seri dubbi su Caleb: potrebbe essere stato “editato”, ma non si sa ancora da chi e perché.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Mother Of Exiles 3×04 | 0.78 milioni – 0.2 rating |
Genre 3×05 | 0.76 milioni – 0.2 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).