Clarice 1×01 – The Silence Is OverTEMPO DI LETTURA 5 min

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CLARICE 1x01 recensioneIl panorama televisivo odierno offre ormai infinite possibilità di intrattenimento, riuscendo di fatto a soddisfare le esigenze di tutto il pubblico. Oltre ai prodotti originali e innovativi, è sempre più frequente una scelta ultimamente molto in voga tra sceneggiatori e produttori: il ritorno al passato. Tra remake, reboot, revival, spin-off, prequel e sequel, ci si ritrova a guardare con nostalgia a un passato cinematografico e telefilmico che proprio non si vuole lasciare andare.
Ed è proprio questo il caso di Clarice, serie della CBS creata da Jenny Lumet (già apprezzatissima sceneggiatrice di “Rachel sta per sposarsi”) e il mitico Alex Kurtzman, co-creatore di Fringe, Sleepy Hollow (solo per citarne alcune) e produttore esecutivo della più recente “Star Trek: Discovery“.

IL SILENZIO È FINITO


Il titolo scelto per l’episodio pilota è particolarmente evocativo: “The Silence Is Over” riprende la narrazione esattamente nel 1993, un anno dopo gli eventi de “Il Silenzio degli Innocenti“, concentrandosi sull’aspirante agente Clarice Starling che aveva catturato il serial killer Buffalo Bill grazie al prezioso aiuto di Hannibal Lecter.
Come dimostrato dalla scena di apertura dallo psicologo (un tòpos frequentemente utilizzato se si vuole svelare qualche dettaglio sulla psiche del personaggio), Clarice ne è uscita vincitrice, passata come la “sposa di Frankenstein”, colei che ha catturato un serial killer con l’aiuto di un serial killer. Eppure, tutto sembra essere sbagliato e lo stress post-traumatico di cui lei è vittima rischia di compromettere la sua intera carriera.
Fin dai primi fotogrammi, si capisce quanto gli autori siano affezionati allo stile del film originale di Jonathan Demme, ricreando grazie alla fotografia lo stile e il tono cupo e inquietante che caratterizza anche il romanzo di Thomas Harris da cui il film era stato tratto.
L’agente Clarice Starling non si trova a suo agio nel mondo post Buffalo Bill e l’attrice Rebecca Breeds (già vista in Pretty Little Liars) riesce perfettamente a trasmettere questo senso di spaesamento e di inettitudine, il che non è così scontato per una serie CBS. Il network, infatti, ha sempre puntato su show procedurali, incentrati principalmente sul “caso della settimana”. Nel pilot di Clarice, si punta molto sulla psicologia e sullo scavare a fondo nella psiche della protagonista: potrebbe essere un punto di svolta per la CBS.
La seduta iniziale di Clarice viene brutalmente interrotta (The Silence è letteralmente “over”) per essere convocata dal nuovo procuratore Ruth Martin, madre dell’unica vittima sopravvissuta di Buffalo Bill, per aiutare a risolvere un caso di due ragazze trovate morte. La scena del crimine offre due corpi al prezzo di uno, richiamando così le atmosfere, ma anche la cura dei dettagli, già vista nella pellicola originale.
Da questo momento, per tutto il corso dell’episodio, la giovane detective dovrà farsi strada e riuscire a far valere le proprie idee in un ambiente lavorativo maschile dichiaratamente ostile. Nonostante il suo superiore Paul Krendler (anche lui personaggio già presente nel film originale) faccia di tutto per usarla semplicemente per la sua fama, senza lasciarle un benché minimo margine per poter agire secondo il suo istinto, Clarice riesce ad alzare la testa e a fare quello che le riesce meglio: analizzare con cura ogni dettaglio per poi arrivare a una conclusione che si rivelerà corretta.

L’ASSENZA DI HANNIBAL LECTER


Clarice è partito con il piede giusto, un ottimo tentativo di alzare l’asticella e di non proporre al pubblico il solito show procedurale targato CBS.
Tuttavia, già in questo primo episodio è stata notata l’assenza di espliciti riferimenti ad Hannibal Lecter. I diritti del personaggio, infatti, sono divisi tra la MGM e la Dino De Laurentis. La CBS ha potuto acquistare i diritti esclusivamente per i personaggi introdotti nel romanzo “Il Silenzio degli Innocenti”. Sfortunatamente, la prima apparizione di Lecter avviene in un altro romanzo di Harris, “Red Dragon”, rendendo, di fatto, qualsiasi menzione off-limits.
La showrunner della serie Elizabeth Klaviter ha dichiarato: “Of course, Hannibal Lecter is an iconic villain, who has enchanted all Thomas Harris fans throughout a variety of series and movies. And it’s been really great to be able to experience all of those stories that are built around him. Now it’s time for Clarice to step into the spotlight and tell the story of the hero of Silence of the Lambs“. L’attrice protagonista ha poi confermato che Clarice non ignorerà completamente Hannibal, ma semplicemente non potrà farne menzione se non in modo vago e velato.
Nel film, è stato proprio il personaggio di Hannibal a iniziare a scavare a fondo nella psiche dell’agente, sbloccando il (celebre) ricordo del disperato tentativo della piccola Clarice di portare in salvo l’innocente agnello. Le loro esistenze sono indissolubilmente legate ed è un peccato sapere fin da subito che non potrà mai esserci un nuovo incontro o uno sviluppo in questa direzione. E’ piacevole concentrarsi su Clarice, ma questo è un grande limite che lo show dovrà sforzarsi di superare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Fotografia azzeccata
  • Atmosfera e toni della serie originale
  • Approfondimento psicologico della protagonista
  • Rebecca Breeds convince nella sua interpretazione
  • Tentativo di alzare l’asticella per distaccarsi dai classici procedurali CBS
  • Assenza di Hannibal Lecter

 

Pilot promosso per aver ricreato le atmosfere originali e per aver riportato in vita, dopo trent’anni, l’iconica protagonista tanto amata. Il tentativo di fare di Clarice uno show con una trama orizzontale, distaccandosi dai classici procedurali CBS, è ammirevole, ma è possibile che lo show rischi di cadere in quello schema nei prossimi episodi. L’assenza di Hannibal si fa già sentire, ma non è detto che Clarice da sola non possa sorprendere con risvolti originali e avvincenti.

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