Dopo ben 6 episodi, è giunto per Clarice il momento di introdurre quello che è, a tutti gli effetti, l’unico e vero villain di questa prima stagione. Riprendendo il cliffhanger finale del precedente episodio, “Ugly Truth” decide però di prendersela comoda, relegando il personaggio del cinico avvocato Joe Hudlin in secondo piano rispetto ad una nuova indagine verticale.
C’è di buono però che questo escamotage ha il merito di far risaltare ulteriormente i personaggi secondari dello show, rendendoli finalmente più tridimensionali e regalando alcuni momenti guilty pleasure niente male.
JOE HUDLIN, CHI È COSTUI?
Anche se la sua rivelazione ai membri del Team-Vicap appare alquanto fortuita, non si può dire che il personaggio interpretato da Raoul Bhaneja non susciti un discreto fascino. Ancora non si sa bene il motivo dei delitti di cui è il mandante, né quale sia di preciso il suo background. Ma una cosa è certa: con poche, ma ben studiate scene, Joe Hudlin è il villain di cui questo show aveva necessariamente bisogno per dare una scossa alla trama orizzontale. In questo modo si abbandona definitivamente quella sensazione di attendismo che ha finora contraddistinto questa serie, e si dà alle indagini una direzione chiara e precisa.
Molto saggia, quindi, la decisione di relegare questa storyline (sebbene, a conti fatti, sia la più importante dello show) in secondo piano rispetto all’indagine verticale. In questo modo tutto lo sviluppo relativo a tale storia viene diluito in vista delle puntate finali.
TEAM-VICAP IN AZIONE
Per quanto riguarda l’indagine verticale, anche in questo caso gli autori dimostrano di saper mettere tutti i tasselli al posto giusto. Il “caso Cody Phelps” è perfetto per colpire emotivamente lo spettatore, nonché gli stessi membri del Team-Vicap. I quali si trovano, forse per la prima volta, a lavorare effettivamente come un vero e proprio team.
Ciò permette di porre in risalto quei character secondari che finora erano rimasti sullo sfondo. Su tutti Murray Clarke (uno straordinario Nick Sandow), che da semplice “macchietta” burbera diventa un vero e proprio personaggio a tutto tondo. La sua backstory spiega molte delle sue idiosincrasie e il particolare coinvolgimento nel caso in questione.
Allo stesso modo, viene finalmente coinvolta nelle indagini anche Ardelia Mapp (Devyn A. Tyler). La quale, con un balletto finale degno di un meme, inaugura un nuovo percorso per il suo personaggio, utile anche in un’ottica di linea orizzontale delle vicende. Unica pecca è la scena della serata “speciale” fra le due coinquiline (Clarice-Ardelia) con visita inaspettata della nonna di Ardelia. Un momento leggero, che serve senz’altro per far prendere una pausa allo spettatore dopo tanti momenti di suspense, ma decisamente troppo lungo per questa funzione.
FINALE AMARO
Per il resto, la storyline verticale procede nel verso giusto, con plot twist inseriti ad hoc e una risoluzione finale degna del film Psyco. E ciò risulta ancora più efficace, se messo in contrasto con il finale relativo alla storyline orizzontale.
Se, infatti, la linea verticale rappresenta la vittoria del Team-Vicap (soprattutto in termini di rapporti umani fra i vari membri), quella orizzontale mostra l’ennesima sconfitta professionale e umana per Clarice.
Ancora una volta la sua indagine subisce una battuta d’arresto, con l’accusa che le sue capacità di discernimento siano compromesse dal trauma causato dalla dottoressa Felker.
Di nuovo, dunque, la protagonista si trova a dover rivendicare le proprie capacità e la solidità della sua psiche. Non rimane che aspettare il finale di stagione per vedere se sarà in grado di dimostrare il proprio valore, agli occhi dei superiori ma soprattutto del suo pubblico.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episodio verticale ma con importanti sviluppi per quanto riguarda la trama orizzontale. Il Team-Vicap protagonista (forse più di Clarice) della puntata. Ma questo non è assolutamente un difetto, anzi.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!