“No.”
(Probabile risposta alla domanda “ti è piaciuto questo episodio?”)
Ecco, no. Così no. Tutto ciò non sarebbe dovuto succedere. Va bene un leggero diversivo, utile a regalare una visione laterale del mondo di Doctor Who, va bene l’esperimento teen ad alleggerire (o appesantire) il particolarissimo tono con cui vengono portate avanti alcune storie da tantissimi anni. Su una cosa però non si sarebbe dovuto transigere: è la BBC, è la Coal Hill, è uno spin-off di Doctor Who. La cura nella realizzazione avrebbe dovuto soddisfare delle aspettative minime.
“Co-Owner Of A Lonely Heart”- oltre a scimmiottare il titolo di una celebre canzone degli Yes – cerca di recuperare la trama orizzontale lasciata in sospeso nella doppia premiére. Contemporaneamente si mantiene coerente con lo stile di narrazione monografica, lasciando ad April il centro del palcoscenico. Risultato decisamente scadente. Volendo evitare di essere sgradevoli rimarcando la recitazione singhiozzante dell’interprete di April e relativi genitori, ci si può soffermare su come sia altamente superfluo concentrarsi su una trama orizzontale dopo un solo episodio – o meglio, una sola settimana, considerando che già la 1×02 aveva una storia a sé – di passaggio, ponendo un focus su vicende abbondantemente raccontate. Nello scorso episodio, infatti, era stato dato modo di venire a conoscenza della vicenda familiare di April, di vedere del tenero tra questa e Ram e di conoscere la condizione della madre. Senza dimenticare che tutta la vicenda dello Shadow Kin già era stata abbondantemente spiegata in “For Tonight We Might Die”. Sbagliato riprendere questi temi (Teca di Charlie compresa)? Probabilmente no. Fanno parte del piccolo microcosmo narrativo di Class. Sicuramente meno convincente è stato spiattellare tutti questi elementi insieme, costruendoci l’ossatura dell’episodio, riproponendoli in maniera ripetitiva, rendendo questo 1×04 in parte vuoto e annacquato. Tolto tutto ciò che viene ripreso, rimangono come elementi di novità la nuova preside (che sorpresona il fatto che sapesse tutto su Miss Quill!) e i petali assassini.
Osservando la numerazione degli episodi su Wikipedia, salta agli occhi il segno (1) di fianco al titolo “Co-Owner Of A Lonely Heart”, segno palese dell’entità doppia della storia qui soltanto iniziata a raccontare. Rappresenta sicuramente un salvataggio in calcio d’angolo, se non altro per la percentuale di curiosità che ci potrebbe regalare il salto dimensionale di April e Ram. Peccato che il luogo dove i due finiscono non è qualche suggestivo pianeta o dimensione a cui i vulcanici sceneggiatori di DW ci hanno abituato lungo i decenni. Trattasi di un sottoscala fumoso dove vivono creature tra le più trash mai partorite dai britannici scrittori (e di trash ne hanno partorite parecchie). La natura “focosa” (no pun intended con ciò che succede loro in questo episodio, ne andremo a parlare a breve) di queste creature ricorda vagamente quella dei Pyrovile presenti in “Fires Of Pompeii” (quarta stagione di DW), mescolati con i bruttissimi alieni formato Ikea in “The Doctor, The Widow And The Wardrobe” (speciale natalizio tra la sesta e la settima stagione), senz’altro uno degli episodi più dimenticabili dell’epopea whovian. Fatto sta che proprio questi cari Shadow Kin contemporaneamente condannano definitivamente l’episodio, paradossalmente risollevandone le sorti. Spieghiamo come.
L’intera scena di sesso tra April e Ram influisce direttamente nei sensi del Re degli Shadow Kin il quale, arrapatissimo, decide di possedere la sua collaboratrice (?). Segue quella che dovrebbe essere una tragicomica sequenza di sesso alieno. Questa riesce a smuovere così quello che fino a quel momento era stato un episodio assolutamente senza anima per i motivi sopracitati. Allo stesso tempo è però una resa, poiché porta il tutto a livelli di trash superiori. Quegli stessi livelli che ci permettono di accettare tranquillamente delle scimitarre che aprono portali dimensionali, petali di fiori cannibali, condivisioni di cuori: tutte strategie narrative che, fossero mai state prese in Doctor Who, Moffat o chi per lui sarebbero stati presi di peso e messi alla berlina in pubblica piazza.
Poco male, è successo in Class, lo spin off di cui non è che si sia poi parlato così tanto. E’ un peccato, però. Un universo con così tante possibili espansioni, nato esclusivamente per la televisione, senza basi cartacee o altro, avrebbe potuto regalare spunti inimmaginabili.
La svolta teen per ora non paga assolutamente. L’impressione, anzi, è che gli sceneggiatori tanto abbiano voluto sperimentare con un genere in totale decadenza nell’ambito televisivo, tanto abbiano voluto ricercare l’esercizio di stile da trovarlo poi perfettamente, tirando fuori tutto il peggio che i teen drama possano mai tirare fuori, compreso l’appiattimento di qualsiasi altro genere venga accostato (coff coff The Vampire Diaries).
Note finali sparse
– April con gli occhi infuocati e la furia omicida sembra voler essere una pallida imitazione della gloriosa Dark Willow in Buffy The Vampire Slayer.
– Ram che arriva all’ultimo per fermare April con un monologo motivazionale di quelli che proprio originalità levati.
– Tanya, Charlie e Matteusz non pervenuti: serie corale giusto perché appaiono tutti in scena.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Per ora Class è riuscito pienamente nell’obiettivo di apparire poco interessante.
Nightvisiting 1×03 | ND milioni – ND rating |
Co-Owner Of A Lonely Heart 1×04 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.