Cobra Kai è stata una delle sorprese della pandemia. Insieme a Boris, si contende il titolo di serie più rivalutata grazie all’acquisizione da parte di Netflix che l’ha lanciata e ha dato linfa nuova allo show di Hurwitz e Schlossberg. Dopo il boom della terza stagione, arrivata all’alba del maledetto 2021, ecco che arriva la quarta stagione, la seconda firmata Netflix, esattamente un anno dopo.
La terza stagione si concludeva proprio con la promessa di un nuovo e decisivo torneo di karate. Torneo che avrebbe sancito, nel caso di vittoria del Miyagi-do, la fine del Cobra Kai e la scomparsa del vile John Kreese. Quindi Daniel e Johnny decidono di unire le forze combinando il Miyagi-do con il nuovo dojo di Lawrence, il “tamarro” Eagle Fang Karate, mentre il villain interpretato da Martin Kove cerca un alleato nel vecchio amico Terry Silver.
Un importante spiegone, fornito anche da Netflix prima della puntata, ed in cui si può notare il banale (e per questo è importante segnalarlo) errore di doppiaggio in continuity. Mentre in “December 19” Johnny dice “Iniziamo!” (in originale, appunto, “Let’s Begin!“), in questo episodio dice erroneamente “Cominciamo!“. Si poteva evitare.
KARATE KID III: PARLIAMONE…
La scena con cui si apre la première di questa quarta stagione presenta per la prima volta al giorno d’oggi uno dei personaggi chiave dell’universo di Karate Kid: Terry Silver. Il personaggio, nuovamente interpretato da Thomas Ian Griffith, era un ex-commilitone compagno di Kreese, di cui sono stati rivelati maggiori dettagli nei vari flashback della terza stagione. Silver fece la sua prima, unica e triste apparizione in Karate Kid III – La Sfida Finale, ultimo capitolo della saga con protagonista il Daniel-san di Ralph Macchio, prima del passaggio di testimone con Hilary Swank.
Il film, non proprio riuscito, del 1989 soffriva di parecchi problemi, e il Terry Silver di Griffith era uno di questi. Fortunatamente “Let’s Begin” riconosce tutto ciò e ci scherza sopra, giocando sui difetti del film originale. Così giustifica il poco credibile accanimento di un veterano trentenne del Vietnam nei confronti di un adolescente e ridicolizza gli avvenimenti pregressi. La serie, non prendendo troppo sul serio i film, ne guadagna in termini di realismo. Non un gioco da ragazzi.
Johnny Lawrence: “Why do you have a rock in the middle of your dojo?”
PROPRIO COME ROCKY 3
Uno dei dubbi che avevano colpito gli spettatori subito dopo “December 19” era la velocità con cui Johnny e Danny avevano iniziato a collaborare coi loro dojo. Fortunatamente “Let’s Begin” risponde anche a questo, scegliendo di prendersi del tempo, viste le palesi differenze caratteriali e nei metodi di insegnamento dei due protagonisti. I siparietti tra Macchio e Zabka sono esilaranti mentre cercano di convivere all’interno del vecchio dojo di Miyagi. I due sembrano divertirsi molto e l’entusiasmo del set traspare sullo schermo.
La svolta decisiva per iniziare una vera e propria collaborazione però arriva dai ragazzi. Gli allievi, numerosi e sempre tutti ben definiti e contraddistinti, prendono l’iniziativa di unire le forze per combattere il malvagio Cobra Kai di Kreese. Spicca tra i tanti Falco, tornato dalla parte dei buoni, e la coppia composta da Miguel e Sam. Infine nota di merito anche per Amanda che, in pochi minuti di screen time, riesce a mantenere tutta la vicenda coi piedi per terra. La trama di Cobra Kai, piena di ragazzi che se le suonano a colpi di karate, nella realtà sembrerebbe assurda e se funziona è solo grazie ai due autori.
IL PRESCELTO
In mezzo ai due schieramenti che vanno a crearsi c’è un personaggio rimasto orfano di padre, maestro e morale: Robby Keene.
Il figlio di Johnny ed ex pupillo di Danny è la chiave, ora nelle mani di Kreese, per spezzare l’alleanza tra i due ex acerrimi nemici. Dove il suo carattere (l’indole aggressiva nel DNA di un Lawrence) è la tesi, gli insegnamenti del Miyagi-do karate sono l’antitesi, divenendo in sintesi un combattente perfetto. I problemi tra Danny e Johnny risiedono nel vedere sempre il karate a senso unico, sia da parte di LaRusso che da parte di Lawrence. Dove il karate di Miyagi predica la difesa e l’attendismo, gli insegnamenti del Cobra Kai invocano l’attacco e l’aggressione. Robby è l’unico che potrebbe incarnare il perfetto equilibrio tra due facce della stessa medaglia.
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Cobra Kai torna a colpire e non perde tempo. Se qualcuno temeva che Netflix avrebbe provocato un abbassamento della qualità generale (La Casa de Papel?), “Let’s Begin” smentisce ancora una volta tutti.
