Più thriller che drama in questo secondo episodio della nuova stagione di Counterpart, partita rapidissimamente da dove si era interrotta.
L’intera prima puntata ha fatto riprendere il filo degli eventi nella realtà Alpha, in cui cresce l’asfissia in casa Quayle e si creano tante aspettative per la nuova coppia bad-Howard ed Emily. Il secondo episodio, piuttosto che andare avanti, riavvolge la pellicola rivelandoci quello che invece succede nell’altra realtà temporale, dove l’altra Emily è frustrata per il fallimento diplomatico al seguito della scoperta dell’operazione “Indigo” e dove good-Howard è rinchiuso in isolamento.
Da questo lato tutto appare essere più duro, più difficile, come se le conseguenze degli eventi passati si siano riversate interamente al di qua nella chiusura delle porte. Da questa parte non c’è nessuna finzione, i personaggi rimangono incastrati tra quello che sanno e quello che sono. La possibilità di instaurare un nuovo e potenzialmente più sincero equilibrio esiste, ed è personificata nel tentativo di Emily di entrare in contatto con Howard, presentandosi tutti i giorni alla sua cella, per cercare una nuova collaborazione con lui. Vivere nella finzione, però, porta solo a devastanti conseguenze in Counterpart, e questa semplice quanto cruda verità continua ad essere il centro della filosofia di Howard. Tanti personaggi hanno provato a convincerci che è necessario scendere a compromessi con quello che siamo, ma è il protagonista a ricordare che la differenza tra chi siamo e chi non siamo la fanno le nostre scelte.
Emily: “What was I supposed to tell him, when I knew that the day he found out the truth would be the day…”
Howard: “…the day he would leave you? And he did. I would not have left.”
Emily: “You don’t know that.”
Howard: “I do know that. I don’t just quit on people I love.”
Emily: “Maybe that’s why you’re different.”</p?
Anche dopo gli eventi drammatici della prima stagione ed i reiterati tradimenti di Emily, Howard rimane fermo nella volontà di non farsi corrompere da quello che succede attorno a lui, e rimarca questa linea di separazione tra lui e tutti gli altri sin dalla sua prima apparizione nella seconda stagione.
Emily, quindi, si troverà di nuovo da sola a fare i conti col peso della finzione, dopo il rifiuto di Howard di spiare sua moglie per conto di questo lato. Ora la sua missione è quella di dare la caccia a Mira, apparentemente la mente dell’operazione Indigo, che il Management dà in pasto ad Emily offrendole la possibilità di redimersi dopo il fallimento che ha portato alla sparatoria dall’altro lato. Eppure, questo abbandono di Emily a sé stessa, accentuato dal rifiuto di Howard, fa presagire che qualcosa forse ci sta sfuggendo. Stanno realmente così come ci vengono presentate le cose?
In questa puntata viene ingigantito l’alone di mistero attorno alla direzione. Coloro che tutto vedono attraverso delle telecamere (e che fa molto Person Of Interest), che anche quando devono incontrare qualcuno continuano a farlo per interposta persona, dall’alto del famigerato 4° piano – rivelatosi poco più di una soffitta vuota e polverosa – già sapevano dell’esistenza di questa operazione estremista, perpetrata da una cerchia di fanatici le cui identità non sono nemmeno un mistero. E allora perché non hanno semplicemente smascherato l’operazione? Perché non hanno fatto niente per cercare di fermarli, per impedire che dei bambini fossero uccisi, per evitare che scoppiasse il caos dall’altro lato ponendo fine alla diplomazia? La risposta sembra venire spontaneamente dall’interno: intervenire avrebbe probabilmente minato la sicurezza stessa del Management perché qualcuno molto in alto nell’organizzazione sarebbe stato compromesso… o potrebbe essere che sia addirittura proprio loro l’intenzione di riconquistare l’altra parte?
Questa è un’accusa troppo audace per un secondo episodio, ma sicuramente col passare dei minuti s’insinua il dubbio che Emily sia una pedina giocata da qualcuno. Tanto più alla fine quando, dopo che il terrorista la riconosce senza troppo stupore e lei stessa si trova tra le persone monitorate, si scopre che in realtà la sua controparte è stata da questo lato mentre lei si ritrovava in ospedale. Tutto ciò ci riporta con la mente alla prima stagione, riflettendo sul fatto che, in effetti, non sappiamo ancora chi abbia cercato di avvelenare Emily né perché. Un parallelismo strutturale, inoltre, potrebbe rivelare qualche altro indizio. Il secondo episodio della prima stagione era stato quello in cui per la prima volta si era assistito ad una caccia tra counterparts, quando Baldwin va in missione dall’altra parte per uccidere Nadia. Dovremmo aspettarci come protagonista di questa nuova stagione il controspionaggio tra le due Emily?
Se questi sospetti dovessero rivelarsi fondati, la serie collezionerebbe un altro 10 e lode in pagella per la qualità del thriller. Per adesso, rimaniamo piacevolmente col fiato sospeso e godendoci una settimana di riflessioni in attesa della prossima puntata.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Inside Out 2×01 | 0.25 milioni – 0.1 rating |
Outside In 2×02 | 0.21 milioni – 0.1 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.