Continua lo scontro a distanza fra June Lenker (Cush Jumbo) e il detective Daniel Hegarty (Peter Capaldi). Ma stavolta le distanze si avvicinano sempre di più andando ben oltre la semplice dialettica tramite messaggi e chiamate come era stato per “Protected“. In questo episodio, infatti, lo sceneggiatore Paul Rutman spinge l’acceleratore verso un climax che ha come unico scopo quello di velocizzare il tutto verso il finale si stagione.
Ovviamente c’è la consapevolezza del fatto che mancano ancora un po’ di episodi, per cui il tutto rimane comunque abbastanza tirato. Ma già da questa puntata lo show dimostra di aver fatto un salto notevole, soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione caratteriale di June. La protagonista si trova infatti ad affrontare, forse per la prima volta, un viaggio all’interno del proprio “cuore di tenebra“, avvicinandosi sempre di più (anche metaforicamente) alla sua nemesi.
L’AGNELLO SACRIFICALE
Per compiere tale passaggio è necessario un plot twist forte e d’impatto, qualcosa che smuova la protagonista dalla sua routine e faccia esplodere la stabilità mentale di June. E tale elemento scatenante non può che essere uno dei suoi affetti più cari, ovvero il figlio Jacob, qui incarcerato ingiustamente per spaccio. Questo diventa il casus belli che fa oltrepassare a June il limite della legalità, andando a scatenare una guerra con lo stesso Hegarty, per una volta inconsapevole di quanto stia succedendo ed estraneo agli eventi.
Si tratta di un salto non da poco considerando che June finora era stata la “buona” della situazione, soprattutto nel suo rigore delle regole e nella pianificazione delle mosse. Appare evidente come, da questo punto in poi, il rapporto nei confronti dell’indagine e nei confronti dello stesso Hagarty (per cui i due appaiono sempre più come complici/collaboratori) cambino completamente.
Si tratta di un passaggio fondamentale per il percorso di formazione della protagonista, qui saggiamente giostrato bene come ritmo narrativo, contando su un climax di tensione. A cui poi si aggiunge, per la prima volta, la figura della madre Maureen (un’intensa Zoë Wanamaker) in un ruolo molto più “attivo” del solito. Benché finisca in maniera molto negativa, ma utile per far empatizzare ancora di più il pubblico con il personaggio in questione.
EQUILIBRIO FRA STORYLINES
Tale passaggio evolutivo di June è ovviamente la sequenza più importante, e per questo motivo prende buona parte dell’episodio. Il che è comunque in linea con la struttura scelta da tutta la serie che, nonostante si concentri su una storyline orizzontale ben precisa, sceglie di rendere le proprie puntate comunque “verticali” concentrandosi, di volta in volta, su un passaggio particolare della vicenda.
È abbastanza evidente, infatti, come in questo caso siano i problemi famigliari di June a farla da padroni. La puntata si concentra, infatti, sul rapporto sempre più distante e teso con il marito Leo (Stephen Campbell Moore) e con il problema del razzismo all’interno della società in cui vivono i personaggi (molto bella e struggente la scena in cui dà suggerimenti al figlio su come comportarsi fuori di casa).
Ma lo show non dimentica ovviamente quella che è l’indagine principale che muove tutto il racconto. In questo senso però l’episodio si dimostra un po’ squilibrato, mostrando soprattutto il rapporto di fratellanza (ma anche sudditanza) che lega il detective Hegarty con gli altri membri della sua banda. Finisce infine per pagare dazio la storyline riguardante Patrick Burrows (Rasaq Kukoyi), ridotta veramente all’osso nonostante la scena iniziale che sembra voler presagire il contrario.
CONCLUSIONI
Si tratta comunque di piccoli difetti che non intaccano uno show che, in generale, dimostra di giocare bene le sue carte con una suspense continua e una regia più che magistrale che fa leva unicamente su primi piani ben studiati e una colonna sonora che non lascia indifferenti. Ci sono tutte le garanzie per cui ci sia, da qui in poi, un ulteriore inasprirsi dei rapporti fra June ed Hegarty, tali per cui le prossime mosse e contromosse fra i due diventino sempre più “sporche” e quindi regalino ulteriori motivi di pregio per questa che, ad oggi, è una delle sorprese migliori di questo 2024 seriale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Lo scontro fra June ed Hegarty si fa sempre più serrato e non mancano i colpi bassi da una parte e dall’altra. Ma sembra sempre più vicino anche il momento i cui June supererà il limite, diventando, episodio dopo episodio, sempre più simile alla sua nemesi.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!