Se l’episodio precedente non aveva inciso particolarmente nel cuore dei fan, “It’s A Mad, Mad, Mad, Mad Scientist” (titolo che è tutto un programma) riesce invece nell’impresa, facendo riprendere punti importanti all’intera serie.
Il segreto di tale successo è in realtà abbastanza semplice, e per certi versi poteva essere anche intuitivo. Semplicemente finiscono finalmente le avventure “picaresche” del trio Astra-Spooner-Gideon e si riuniscono finalmente le Leggende.
Si torna così a parlare di “viaggi nel tempo”, elemento che dovrebbe contraddistinguere sempre la serie ma che era venuto in secondo piano in questi ultimi episodi. E lo si fa nella maniera più consona possibile per questa settima stagione: unendo cyberpunk e steampunk in una felice combinazione di generi.
MATT RYAN AKA “DOCTOR GWYN DAVIES”
Protagonista principale di questa combinazione è il nuovo character introdotto in questo episodio, interpretato però dalla “vecchia conoscenza” Matt Ryan che qui torna in grande spolvero. Già citato nei precedenti episodi, il dottor Gwyn Davies rappresenta l’unica speranza per le Leggende di poter tornare nel presente.
Questo nuovo personaggio ha tutte le caratteristiche necessarie per entrare direttamente nel cuore dei fan, non soltanto per il fatto che l’interprete è già ben conosciuto dai fan storici. La sua presenza è adatta ad immettere citazioni e riferimenti storici colti (molto bella la citazione a William Ernest Henley) uniti al fascino che ispira la “proto-Waverider” steampunk.
In effetti si può dire che l’episodio in questione rappresenti il ritorno proprio di questo citazionismo storico colto ma anche un po’ pop (la scenografia che accompagna l’entrata in scena dei protagonisti è presa direttamente da “C’era Una Volta In America” di Leone), da sempre motivo del successo di DC’s Legends Of Tomorrow.
FINE DE “LE AVVENTURE DI SPOONER-BERRY FINN”
A questa storyline verticale positiva del dottor Gwyn Davies fa da contraltare quella del trio Astra-Spooner-Gideon. Le tre componenti delle Leggende finalmente riescono a riunirsi al resto del tema, non senza un plot twist al cardiopalma. Una storyline che non era sicuramente partita bene, non fosse altro che andava a cozzare enormemente con le vicende delle altre Leggende e lasciava troppe interferenze a casaccio nella linea temporale. Va però detto che avrebbe comunque meritato una fine forse un po’ più degna di nota. Qui si parte da uno stratagemma narrativo assurdo come la “pietra portafortuna” per passare poi ad un vero e proprio “buco di trama” con le Leggende che non sembrano poi troppo stupite di trovarsi Gideon in carne e ossa.
L’importante era far finire tutto a tarallucci e vino con il Team-Leggende finalmente riunito. E tanti cari saluti alla coerenza della linea temporale, che è ormai un caro ricordo di stagioni forse meno gloriose ma quantomeno più coerenti con lo spirito dell’orizzontalità narrativa.
E ADESSO?
Conclusa dunque, in maniera più o meno coinvolgente, questa prima parte della settima stagione, Le Leggende si trovano dunque in un luogo non meglio precisato (in questo il cliffhanger finale è comunque ben riuscito) e con più domande che risposte.
Si spera che le prossime puntate abbiano come scopo anche quello di risolvere i tanti problemi lasciati in sospeso (non ultime, appunto, le tante interferenze storiche compiute nel 1925), mentre sicuramente ci sarà un ulteriore scontro con Bishop e si presuppone un nuovo Robot-Hoover (anche per compensare la fine ingloriosa di quest’ultimo)?
Nell’attesa comunque c’è di cui rallegrarsi nel vedere finalmente passato un impasse narrativo che durava da troppe puntate.
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Con il team finalmente riunito e un “nuovo” membro, DC’s Legends Of Tomorrow torna finalmente nei suoi soliti binari, sperando che questo effetto positivo duri anche per i restanti episodi!
