Defending Jacob 1×06 – Wishful ThinkingTEMPO DI LETTURA 4 min

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Nelle recensioni delle precedenti puntate di Defending Jacob si è notato come la serie sembrasse faticare ad entrare nel vivo dell’azione, visto che molto minutaggio era dedicato al racconto dei protagonisti invece che al susseguirsi degli eventi. Nonostante in questo sesto episodio non manchi l’azione, permane ancora una sensazione generale di attesa e si continua a preparare il campo per l’evento principale che lo spettatore attende con ansia: il processo.
Forse ancor più che il processo, a creare aspettativa è sapere cosa succederà dopo di esso, ossia cosa porterà effettivamente Andy davanti al Grand Jury. Ancora una volta infatti l’interrogatorio di Neal a Andy, ripercorrendo gli avvenimenti della famiglia Barber dopo l’arresto di Jacob, non aggiunge particolari dettagli rivelatori del motivo che ha condotto Andy lì, senza Laurie e Jacob. Puntata dopo puntata le scene di fronte al Grand Jury non fanno che alimentare l’attesa per il momento in cui tutti i tasselli andranno al loro posto e lo spettatore riuscirà finalmente a fugare i dubbi che lo attanagliano circa gli eventi che vede sullo schermo.
Sicuramente un punto a favore dello show è la capacità di mantenere sapientemente il mistero intorno alla verità del delitto. Nonostante la puntata presenti un discreto numero di avvenimenti, questi aggiungono sì pezzi ad un puzzle ma è un puzzle di cui lo spettatore non riesce ancora nemmeno a individuare la figura: non solo non si è ancora arrivati al processo ma non è chiaro né ai protagonisti né al pubblico chi sia effettivamente l’assassino.
Infatti, insieme ai crescenti dubbi sulla psicologia di Jacob, questo episodio vede risorgere e, contemporaneamente, ridiscendere nell’oblio la pista “Leonard Patz”. Inoltre si aggiunge un nuovo elemento, l’uomo misterioso appostato nell’auto vicino casa dei Barber, che, a poche puntate dalla fine, è difficile immaginare si tratti solo di un riempitivo (un “reporter” come sembra pensare Andy ma chi scrive valuta anche la pista del padre della ragazza vittima di Barber Sr.) ma dovrà essere un elemento di una certa rilevanza.
Lo stesso può dirsi per l’intervento in scena del padre di Andy. Finora non sembra che il suo apporto allo show sia importante quanto si sperava, visto che si è scelto un attore del calibro di J.K. Simmons per interpretarlo. Resta da sperare che gli si dia maggiore operatività nelle restanti puntate.
È interessante la scelta di mettere gli spettatori sullo stesso piano di conoscenza dei fatti degli “imputati”, grazie al fatto che la narrazione è quasi esclusivamente portata avanti dal punto di vista di Andy o della sua famiglia. Ed è curioso osservare che, finora, l’unico dettaglio che sfugge a questa regola, sia la scena che mostrava Patz cancellare la foto di Ben dal suo telefono. È facile pensare che questo indizio dovrebbe portare lo spettatore a credere, come Andy, che sia lui il colpevole, eppure sembra una soluzione troppo semplice per poter essere quella finale.

He should be scared. I’m scared!

L’alone di mistero continua ad avvolgere in particolare la figura di Jacob. Sta diventando veramente difficile capire se sia solo un ragazzino stupido o un sociopatico abile manipolatore dei suoi genitori. La sua reazione di fronte agli accesi rimproveri dei genitori per aver pubblicato online foto che potrebbero aggravare la sua situazione lascia sconcertati e alimenta il mistero e l’interesse di chi guarda.
L’elemento del “murder gene” è sicuramente un aspetto interessante del caso di omicidio di Defending Jacob. Sebbene, come espresso anche nella serie, non esista una vera e propria correlazione scientifica a riguardo (si tratterebbe della mutazione di un gene che favorirebbe un comportamento violento), è uno spunto interessante poco utilizzato nell’ambito di prodotti televisivi polizieschi o criminali in generale. L’appassionato che ha macinato ore di Criminal Minds o ha guardato tutto d’un fiato Mindhunter sa bene, invece, che la combinazione di mancanza di empatia, tendenze antisociali e QI sopra la media stampa sulla fronte una bella etichetta di “serial killer”. Potrebbe essere però ancora una mossa per spiazzare il pubblico in attesa di qualche rivelazione inaspettata oppure potrebbe essere un asso nella manica sfoderato alla fine da Defending Jacob: finora solo Jacob e Patz sembrano essere dei possibili sospettati ma tutto può ancora succedere (e deve succedere, visto che ci troviamo ad un solo episodio dal finale).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Interpretazioni dei protagonisti
  • Mistero intorno all’omicidio e alla figura di Jacob molto ben alimentato
  • Più azione rispetto ai precedenti episodi
  • Poco spazio a J.K. Simmons
  • Lentezza nella narrazione che sembra ancora in fase descrittiva e non attiva delle vicende

 

Nonostante non si possa dire che quest’episodio manchi di avvenimenti e si mantenga il mistero intorno alla vicenda narrata, così come l’aspettativa dello spettatore ad un episodio dal season (o series) finale, sembra però di non essere ancora entrati nel vivo degli eventi.

 

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