Defending Jacob 1×08 – Episode 8TEMPO DI LETTURA 5 min

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Nel corso delle prime sette puntate, Defending Jacob è stata, nel complesso, una serie crime molto classica, senza troppi spunti degni di nota. Al tempo stesso, non si sono denotati particolari difetti e la narrazione si è contraddistinta per essere molto solida (oltre che impreziosita dall’ottima interpretazione dei tre attori protagonisti, incluso il giovane Jaeden Martell). Poi, giunto al series finale, lo show ha deciso di osare, deviando da quanto scritto nel libro.
Fino a circa cinque minuti dalla fine, la scelta era sembrata assolutamente vincente: come si dirà in seguito, l’opera letteraria aveva un finale intrigante e coraggioso, e sembrava addirittura che la sceneggiatura di Mark Bomback (creatore della serie) l’avesse migliorato ulteriormente. Gli ultimi 300 secondi di narrazione, però, non sono stati all’altezza del lavoro svolto in precedenza, depotenziando in maniera significativa l’impatto narrativo ed emotivo dell’episodio e dell’intero show. Nel complesso, il risultato è comunque di alto livello, ma la sensazione è che una grande occasione sia stata persa.

“You can be a good man. Or you can be a good father.”

Come facilmente intuibile già alla fine della scorsa puntata, la confessione di Leonard Patz non era affatto spontanea, essendo stato costretto a farlo da Father O’Leary, un vecchio compagno di prigione di Billy. Questo evento è importante per una serie di fattori. Innanzitutto (e forse questa è la motivazione meno rilevante), finalmente viene dato lustro alla partecipazione di J.K. Simmons, che fino a quel momento era stato poco più di una comparsa; inoltre, la simil-confessione di Billy ha avuto l’effetto di innescare una serie di meccanismi che hanno portato poi all’epilogo non positivo della vicenda. Già durante la deposizione di Derek, infatti, Andrew aveva iniziato a dubitare dell’innocenza del figlio. Inevitabilmente, la scoperta dell’omicidio di Patz ha fatto riaffiorare questi dubbi. La sua inquietudine, all’apparenza sopita dai primi giorni del soggiorno in Messico, è tornata con forza al momento della scomparsa di Hope Connors.
A questo punto della storia, Bomback ha deciso di tracciare un percorso diverso da quello del libro e inizialmente la scelta sembra dargli ragione. Nel libro, infatti, Hope viene ritrovata senza vita dopo qualche settimana, con tutte le possibili prove spazzate via dalle onde. Anche in quel caso, dunque, Jacob non sarebbe stato incriminato. Tuttavia, il ripetersi di una situazione così simile a quella di Ben era probabilmente eccessiva, in quanto tutti avrebbero creduto alla colpevolezza (purché non provata) del ragazzo. Ritrovando Hope ancora viva, invece, il dubbio rimaneva praticamente irrisolto, perché si ritornava alla vicenda di Ben Rifkin (a proposito della quale non vi erano prove certe, ma solo circostanziali).
Dunque, la scelta dello sceneggiatore giustifica meglio il comportamento dei due genitori di ritorno dal Messico: Andy cerca di andare avanti, convinto dell’innocenza del figlio; Laurie, invece, ricomincia a pensare al flashback di Jacob con la palla da bowling, al racconto letto da Derek, e ai dubbi che ha sempre avuto sull’innocenza del figlio. Tutto questo sviluppo, dunque, è probabilmente persino più coerente di quello prospettato dal libro, e prepara il terreno in modo migliore alla decisione di Laurie di uccidere sè stessa e Jacob. Anche la ricostruzione della vicenda è molto positiva, in quanto restituisce bene la tensione del momento, il sospetto di Andy, il dolore di Laurie e lo spavento di Jacob. Fino a questo momento, la puntata avrebbe meritato un Bless Them All.

She was speeding. It was raining. It was an accident.

Purtroppo per lo show, però, la serie non è finita in quel momento. Negli ultimi minuti, infatti, viene rivelato che il procedimento davanti al Grand Jury era per un’eventuale processo contro Laurie per tentato omicidio. In quel frangente, la condizione di Laurie e Jacob non viene rilevata. Andy, pur distrutto dal dolore, ribadisce a LoGiudice che si è trattato di un incidente, e che la moglie ha perso il controllo. Anche a questo punto, non vi erano particolari elementi negativi, anche se la difesa di Laurie sembrava sincera. Il sospetto diventa realtà quando Andy si reca all’ospedale e – dopo aver fatto visita a Jacob che si trova in coma – va a trovare la moglie, che invece ha ripreso conoscenza e non sembra aver riportato ferite particolarmente gravi.
Nel libro, Jacob era morto. Forse, in questo caso la scelta di Bomback si è rivelata errata, perché la morte del ragazzo avrebbe restituito in modo migliore la drammaticità della parabola della famiglia Barber: terrorizzata dal fatto che Jacob possa aver ucciso Ben, e con un marito che ha un padre ergastolano, Laurie sarebbe stata l’unica ad essere senza ombra di dubbio un’assassina. Lasciare Jacob in coma, inoltre, sembra una scelta di mezzo che non va in nessuna direzione, lasciando il suo character in un limbo.
Soprattutto, l’elemento più criticabile è il comportamento di Andy nei confronti della moglie. Era comprensibile che, nel caso del figlio, credesse con fermezza alla sua innocenza, anche per paura che ci fosse qualcosa di sbagliato nei geni di famiglia. Inoltre, il caso di Ben Rifkin non ha mai avuto prove schiaccianti, e dunque il beneficio del dubbio era assolutamente presente. Questa volta, invece, la situazione era più definita: Laurie si comportava in modo strano e aveva insistito per accompagnare Jacob dal barbiere; ha messo l’album delle foto nella spazzatura; non ha risposto a diverse telefonate. Inoltre, Andy è un avvocato, e quindi il rapporto mostra degli elementi che sicuramente hanno catturato la sua attenzione, come la velocità alla quale stava viaggiando e i racconti dei testimoni (nonché la mancanza di frenate). Per di più, credendo anche alla versione di Laurie, si sminuisce il personaggio di Chris Evans perché lo si rende un uomo che non riesce minimamente a comprendere la realtà che gli sta intorno.
In conclusione, nonostante 58 minuti di gran livello, una conclusione poco coerente ha ridimensionato il giudizio nei confronti della puntata. Peccato Apple+, sarà per la prossima miniserie.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Finalmente Billy ha la sua rilevanza
  • La decisione di non far morire Hope
  • Laurie prova a uccidere Jacob e se stessa: sviluppo coraggioso e coerente
  • La tensione della scena dell’incidente
  • Ottima interpretazione dei protagonisti in tutte e otto le puntate
  • Jacob in coma
  • Andy che va a trovare Laurie 
  • Laurie che non ricorda di aver tentato di uccidere Jacob

 

Poteva essere un finale magistrale ed invece è stato “solo” un series finale ampiamente sopra la sufficienza. Nonostante una parziale delusione, bisogna ringraziare Defending Jacob per essere stato uno show di tutto rispetto.

 

Episode 7 1×07 ND milioni – ND rating
Episode 8 1×08 ND milioni – ND rating

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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