Designated Survivor 2×08 – HomeTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dopo tanti anni di fruizione, magari intensiva, di serie tv made in Usa, lo spettatore ne conosce meccanismi e luoghi comuni. Per chi guarda è dunque naturale, se non quasi un piacere, anticipare gli sviluppi della vicenda, sentirsi legittimamente intelligenti e soddisfatti se li si indovina, oppure delusi se le cose non vanno come sperato, oppure ancora, in qualche raro caso, felicemente sorpresi e stupiti.
L’episodio in oggetto inizia col presidente Kirkman in missione segreta in Afghanistan. Con pragmatico realismo, non si parla di esportare democrazia: semplicemente, occorre valutare quale dei due signori della guerra locali sia il più adeguato ai disegni della politica americana. Il tutto fa ben sperare chi guarda, dati anche i lampi di Jack Bauer intravisti nello scorso episodio, durante i duri confronti con il presidente turco. Effettivamente, nel momento in cui Kirkman, da vero Commander – in – Chief, decide di restare con i soldati ci mancava solo un “Chloe, passami i dati sul palmare” e la gioia sarebbe stata completa. Il colpo di scena su cui è stata fatta ruotare tutta la vicenda, però, è assolutamente prevedibile sin dall’inizio: dei due capi afghani, il vecchio testone si dimostra il vero alleato affidabile, mentre quello più giovane e moderno mentiva.
Quando, invece, viene mostrata la simpatica figura del cuoco, in servizio fra le truppe da oltre vent’anni, che inizia a raccontare la sua storia, lo spettatore sospetta che per il personaggio sia in serbo una morte drammatica. Ciò non avviene, forse per rendere la puntata un caldo saluto, tra Thanksgiving e Natale, ai soldati statunitensi in missione all’estero, o forse per bilanciare con un po’ di sostanza le sotto trame dell’episodio.
Le vicende in cui sono coinvolti i membri principali del cast rimasti a Washington, infatti, non sono molto interessanti e, almeno per il momento, non portano sviluppi fecondi alla narrazione. Che Seth sia un gran bravo ragazzo è ormai fatto arcinoto. Qui però si rischia la stupidità e si mettono a repentaglio molte delle persone a lui più care, dopo il fratello. Ormai evidenti sono anche i piccoli problemi nel relazionarsi al mondo di Lyor Boone e non si capisce perché l’utilizzo migliore di un “bambino speciale” -il cui talento specifico sta nel giocare a campione ai videogiochi parlando contemporaneamente in tre o quattro lingue diverse, come Napoleone quando dettava lettere ai suoi segretari- debba essere nella cerchia ristretta di uno degli uomini più potenti del pianeta. Evidentemente, i raccomandati di ferro non esistono solo in Italia.
Resta da vedere se i personaggi introdotti in questa puntata, cioè il fratello di Seth e la moglie di Lyor (sposata a Las Vegas e mai più incontrata da allora) torneranno in futuro o se sono serviti solo a tappare dei buchi mentre tutti gli altri erano impegnati all’estero; tra questi rientra anche Hannah Wells, lanciata al salvataggio di un vecchio amico perché si è deciso definitivamente che il suo personaggio debba certamente provvedere un po’ d’azione, ma senza mai trascurare i risvolti sentimentali.
L’andirivieni di personaggi, comunque, sarà un tema centrale dei prossimi episodi della serie, da cui dipenderà la sua stessa sopravvivenza. Natasha McElhone, che interpreta la First Lady, lascerà infatti il suo ruolo per andare a lavorare con Sean Penn in The First, serie drammatica dai toni fantascientifici. Nel mondo del presidente Kirkman arriverà invece Andrea Frost, impersonata da Kim Raver, già vista proprio in 24, dove era un grande amore di Jack Bauer. Andrea Frost è una brillante ingegnere, proprietaria  della società Apache Aerospace, una figura ispirata ad Elon Musk, l’imprenditore e inventore sudafricano fondatore della SpaceX Corporation e della Tesla Motors. Si confermerà poi la scelta di mostrare “l’uomo, al di là del presidente” con l’introduzione di Breckin Meyer nel ruolo ricorrente di Trey Kirkman, estroverso mago della finanza, completamente diverso dal fratello maggiore Tom, con cui non aveva più rapporti da anni.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sano pragmatismo nell’approccio alla missione Afghanistan
  • Colpo di scena telefonatissimo
  • Vicende a Washington poco interessanti
  • Sembrano completamente dimenticate sotto trame importanti (quella di Eric Little su tutte)

 

Mancano due puntate alla pausa di fine anno. Sarah Power è venuta ad impersonare Julie direttamente da Hallmark Channel, dove è nel cast principale di The Good Witch, ma stavolta per raddrizzare la situazione ci vorrà ben altro rispetto ai mazzi di fiori e alle scatole di cioccolatini da lei preparati, magari in accordo con la cugina Cassie, per rallegrare gli abitanti di Middleton e risolvere i loro problemi. Servirebbe un recupero e una degna conclusione di sotto trame che sembrano ormai abbandonate, come ad esempio quella di Eric Little, che portava direttamente a capire chi ci fosse dietro l’attentato al Campidoglio. Designated Survivor, inoltre, ha un grave problema di bilanciamento dei vari ingredienti con eccesso di tocchi zuccherosi, perché gli sceneggiatori, a quanto pare, hanno sempre paura di eccedere in crudezza e realismo nel presentare le vicende politiche e militari.

 

Family Ties 2×07 4.05 milioni – 0.8 rating
Home 2×08 4.04 milioni – 0.7 rating

 

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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