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Dirk e Todd si ritrovano: questa è sicuramente la notizia più rassicurante della seconda puntata del Detective olistico nato dalla penna di Douglas Adams.
Lo spettatore aveva lasciato Todd alla disperata ricerca dello strambo amico, letteralmente concentrato su qualunque segnale potesse aiutarlo nella sua avventura: come spesso avviene nel mondo di questa serie, basta avere la giusta dose di pazienza perché le situazioni si presentino da sole, spinte dalle forze olistiche dell’universo (o degli universi).
Ecco quindi che i due ragazzi sono di nuovo insieme, dando linfa ad una puntata particolarmente eccitante, in cui la riflessione più interessante si risolve in una domanda, tanto banale quanto sempre attuale: è il caso, oppure il destino, ciò che spinge a compiere determinate scelte?
Da sempre, e l’argomento è tra i più accattivanti della serie, il caso non è altro che un avvenimento che si verifica senza una causa definita; il fato, invece, è l’insieme di tutti gli eventi collegati tra loro da un filo conduttore che spinge chi ci crede a seguirlo, anche involontariamente. Insomma, il destino non è altro che l’ordine prefissato di tutte le cose dell’universo.
Se nella prima stagione si era convinti che a dominare la vicenda dei protagonisti fosse il caso, in questo episodio si afferma che è invece il fato ad averci messo lo zampino: i personaggi principali dovevano essere alla prigione in un dato momento prestabilito, utile per mettere in moto ciò che avverrà più tardi.
Dirk e Todd, capiscono che non è una casualità nemmeno essersi incontrati di nuovo così e che l’auto in cui era rinchiuso Gently nasconde qualcosa di più profondo: la macchina appartiene a due coniugi scomparsi anni prima e le indagini, portate avanti anche dallo sceriffo, portano Dirk a capire quale sarà il nuovo mistero da scoprire.
Ma l’episodio non si concentra soltanto sui protagonisti: l’ambientazione fantasy, e di conseguenza la presenza di una dimensione altra, segue per il momento un percorso a sé ma da poche battute si capisce che convergerà anch’essa nella vita del Detective, molto probabilmente andando a spiegare qualcosa sulla profezia che lo riguarda.
D’altra parte, la storyline di Suze e la sua evoluzione continuano, infatti la donna inizia a praticare la magia grazie alla bacchetta di cui è entrata in possesso, aiutata da Il Mago, figura che vediamo seguire dapprima il percorso di Dirk e Todd, e che ora impartisce lezioni appunto a Suze.
Ci si chiede se questa magia porterà a qualcosa di buono oppure no e, soprattutto, come si incastrerà con il racconto principale. Anche questo deriva dal destino o dal caso?
Lo spettatore aveva lasciato Todd alla disperata ricerca dello strambo amico, letteralmente concentrato su qualunque segnale potesse aiutarlo nella sua avventura: come spesso avviene nel mondo di questa serie, basta avere la giusta dose di pazienza perché le situazioni si presentino da sole, spinte dalle forze olistiche dell’universo (o degli universi).
Ecco quindi che i due ragazzi sono di nuovo insieme, dando linfa ad una puntata particolarmente eccitante, in cui la riflessione più interessante si risolve in una domanda, tanto banale quanto sempre attuale: è il caso, oppure il destino, ciò che spinge a compiere determinate scelte?
Da sempre, e l’argomento è tra i più accattivanti della serie, il caso non è altro che un avvenimento che si verifica senza una causa definita; il fato, invece, è l’insieme di tutti gli eventi collegati tra loro da un filo conduttore che spinge chi ci crede a seguirlo, anche involontariamente. Insomma, il destino non è altro che l’ordine prefissato di tutte le cose dell’universo.
Se nella prima stagione si era convinti che a dominare la vicenda dei protagonisti fosse il caso, in questo episodio si afferma che è invece il fato ad averci messo lo zampino: i personaggi principali dovevano essere alla prigione in un dato momento prestabilito, utile per mettere in moto ciò che avverrà più tardi.
Dirk e Todd, capiscono che non è una casualità nemmeno essersi incontrati di nuovo così e che l’auto in cui era rinchiuso Gently nasconde qualcosa di più profondo: la macchina appartiene a due coniugi scomparsi anni prima e le indagini, portate avanti anche dallo sceriffo, portano Dirk a capire quale sarà il nuovo mistero da scoprire.
Ma l’episodio non si concentra soltanto sui protagonisti: l’ambientazione fantasy, e di conseguenza la presenza di una dimensione altra, segue per il momento un percorso a sé ma da poche battute si capisce che convergerà anch’essa nella vita del Detective, molto probabilmente andando a spiegare qualcosa sulla profezia che lo riguarda.
D’altra parte, la storyline di Suze e la sua evoluzione continuano, infatti la donna inizia a praticare la magia grazie alla bacchetta di cui è entrata in possesso, aiutata da Il Mago, figura che vediamo seguire dapprima il percorso di Dirk e Todd, e che ora impartisce lezioni appunto a Suze.
Ci si chiede se questa magia porterà a qualcosa di buono oppure no e, soprattutto, come si incastrerà con il racconto principale. Anche questo deriva dal destino o dal caso?
Chi subdolamente si infila tra le pieghe della vicenda è il signor Priest, che viene presentato come probabile antagonista di Dirk; tutto è in divenire, ogni personaggio ha una sua ragione di esistere e, rispetto alla puntata precedente, gli eventi cominciano a prendere forma, tra un’auto che precipita dai rami e il Trio Chiassoso guidato da Amanda, in cerca di risposte sulle sue vicende personali.
La forza di questa serie e, potenzialmente se non ben gestita, la sua debolezza stanno proprio nel presentare situazioni apparentemente slegate tra loro, folli e sconclusionate che invece finiscono per incastrarsi perfettamente a tempo debito, dimostrando una certa razionalità impossibile da intravedere all’inizio del racconto.
L’arma dell’ironia e del non prendersi sul serio, riuscendo a mantenere un tono credibile, è merito sicuramente degli sceneggiatori che sono riusciti fino ad ora, a comprendere il poliedrico materiale di Adams.
A questo bisogna aggiungere, senza dubbio, l’ottima interpretazione di Samuel Barnett che insieme ad Elijah Wood formano un duo perfetto, divertente ed irresistibile.
“Fans Of Wet Circles”, è un episodio che conferma le aspettative, si rivela più dinamico della scorsa puntata e ha il merito di aprire i nuovi scenari a cui si farà riferimento in futuro. La linea di demarcazione tra genio e trash è sempre dietro l’angolo ma non si può evitare di godersi uno spettacolo così equilibrato nel suo essere sopra le righe. E già solo per questo, la serie merita tutta l’attenzione possibile.
L’arma dell’ironia e del non prendersi sul serio, riuscendo a mantenere un tono credibile, è merito sicuramente degli sceneggiatori che sono riusciti fino ad ora, a comprendere il poliedrico materiale di Adams.
A questo bisogna aggiungere, senza dubbio, l’ottima interpretazione di Samuel Barnett che insieme ad Elijah Wood formano un duo perfetto, divertente ed irresistibile.
“Fans Of Wet Circles”, è un episodio che conferma le aspettative, si rivela più dinamico della scorsa puntata e ha il merito di aprire i nuovi scenari a cui si farà riferimento in futuro. La linea di demarcazione tra genio e trash è sempre dietro l’angolo ma non si può evitare di godersi uno spettacolo così equilibrato nel suo essere sopra le righe. E già solo per questo, la serie merita tutta l’attenzione possibile.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Dirk Gently’s Holistic Detective è una ventata di aria fresca, una serie godibile che trascina lo spettatore in un vortice di avvenimenti. Fino a che la materia di Adams sarà trattata con i guanti, non resta che aspettarsi i fuochi d’artificio e un intelligente divertimento.
Space Rabbit 2×01 | 0.28 milioni – 0.1 rating |
Fans Of Wet Circles 2×02 | 0.24 milioni – 0.1 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.