Gunpowder 1×02 – Episode 2TEMPO DI LETTURA 4 min

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Gunpowder 1x02 - Episode 2“…By authority of this present Parlament, that the King, our sovereign lord, his heirs and successors, kings of this realm, shall be taken, accepted and reputed the only supreme head in earth of the Church of England, called Anglicana Ecclesia.”
( Act of Supremacy – 1534)

 

Con l’Act of Supremacy del 1534 Enrico VIII Re d’Inghilterra divenne Capo della Chiesa inglese, sciogliendo così se stesso e i suoi sudditi dall’obbligo di obbedienza al Papa e alla Chiesa Cattolica di Roma. Questo evento, di importanza storica enorme, provocò poi secoli di guerre intestine in Gran Bretagna. Ancora oggi motivi religiosi (e non solo) scuotono e accendono l’Irlanda del Nord, divisa tra cattolici repubblicani, desiderosi di unirsi alla Repubblica d’Irlanda e protestanti unionisti, che considerano l’Ulster dominio inglese e tale vogliono che rimanga. Vista l’importanza del tema per la Gran Bretagna era lecito aspettarsi da questa nuova serie un minimo di contestualizzazione storica, aspettativa ampiamente delusa.
Le tematiche sono molto interessanti e il materiale di certo non manca dai libri di storia, forse sarebbe stato meglio optare sì per una miniserie, ma di 5 o 6 puntate, per approfondire meglio il contesto storico e dare una più profonda caratterizzazione psicologica ai personaggi della vicenda. In “Episode 2” i papisti inglesi, guidati da Robert Catesby, fallito il tentativo di ricevere aiuto dalla cattolicissima (quando conviene) Spagna, decidono di passare all’azione e iniziano ad attuare The Gundpowder Plot; una soluzione drastica, resasi necessaria dalle nuove leggi contro i cattolici emanate da Re Giacomo I (di fede protestante) e dalle conseguenti persecuzioni contro i cattolici, sempre più pesanti, che ne stanno decimando il numero e azzerando lo spirito combattivo.
In questi 60 minuti la trama fatica a decollare e non ci sono momenti particolarmente belli o emozionanti, che colgono nel vivo lo spettatore. Allo stesso tempo, però, non si può affermare nemmeno il contrario, visto l’impeccabile realizzazione tecnica di questa seconda parte sotto ogni altro punto di vista.

 

“I want to kill the King Of England.”

 

Anche in questo episodio, come nella prima puntata, emergono le interpretazioni di due attori; un perfetto Mark Gatiss (non c’era dubbio d’altronde) e una deludente, ma non per demeriti personali, Liv Tyler. Infatti, se il Segretario del Re, Cecil, risulta essere un personaggio interessante, scaltro e machiavellico, d’altra parte non si capisce per quale motivo la BBC abbia ingaggiato una star internazionale del calibro di Liv Tyler per poi attribuire al suo personaggio un bassissimo minutaggio, con dialoghi quasi inesistenti. Alla terza puntata l’ardua sentenza. Kit Harington, invece, nonostante l’aura divina che lo circonda grazie al ruolo di Jon Snow in Game Of Thrones, è monoespressivo come suo solito e di sicuro il personaggio di Robert Catesby non rimarrà nel cuore degli spettatori, non essendo né mezzo Stark, né mezzo Targaryen, ma un semplice Lord ribelle cattolico. Il Conte di Northumberland Henry Pearce, interpretato da David Bamber, poteva essere invece un personaggio interessante da approfondire, diviso tra un celato appoggio alla causa cattolica e un forte realismo politico che lo costringe a seguire il volere del Monarca protestante.
La parte peggiore dell’episodio è senza alcun dubbio la fuga irreale dalla Torre di Londra di Padre Daniel, verosimile come la pretesa al Trono di Spade di Renly Baratheon. Robert Catesby riesce a liberare il prete minacciando con un coltello il carceriere ed entrando indisturbato, nonostante le numerose guardie nella prigione, con tanto di fuga riuscita. La ricostruzione storica è ottima e i drama storici della BBC non deludono mai, certo come il sole in Sicilia. Sicuramente è da premiare il nuovo punto di vista che gli autori hanno voluto mostrare sulla Congiura delle Polveri, ma ad ora il nuovo prodotto BBC manca di appeal e mordente, ben fatto ma che non lascia il segno nel grande panorama della serie tv di ambientazione storica.
La narrazione si sviluppa con eccessiva lentezza per una miniserie così breve e i personaggi sono poco approfonditi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Mark Gatiss
  • Ottima realizzazione drama storico
  • Nuovo punto di vista sulla Congiura
  • Liv Tyler e Kit Harington
  • Fuga Padre Daniel
  • Tre episodi non bastano

 

Nonostante di terribile non ci sia nulla, Gunpowder per ora rimane una grande occasione sprecata. Un Save Them All in corner, sperando in un’ultima emozionante puntata.

 

Episode 1 1×01 ND milioni – ND rating
Episode 2 1×02 ND milioni – ND rating

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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