Peter Bogdanovich, Mia Farrow, Anne Hathaway, Peter Fonda. Forse abbiamo dimenticato qualcuno, ma già i quattro personaggi citati rendono chiara l’entità dei “testimoni” del capitolo finale di Documentary Now!.
La seconda stagione si chiude in grande: quello che viene fatto vedere è IL documentario per eccellenza. E non perché meta-documentario, realizzato dallo stesso personaggio fittizio che racconta se stesso. “Mr. Runner Up: My Life As An Oscar Bridesmaid” utilizza la storia di un produttore cinematografico che viene sempre nominato agli oscar senza mai vincerli, per spiattellare una successione di immagini, vezzi e stili propri di diverse epoche. Dalla proiezione di Biancaneve – primo lungometraggio targato Walt Disney, grazie al quale il piccolo Jerry Wallach si appassiona al cinema non per vocazione artistica, bensì per i proventi economici dei prodotti cinematografici – alla dipendenza dalla cocaina negli anni ’70, passando per i grandi kolossal di matrice biblica, a cavallo degli anni ’50 e ’60.
Armisen, Hader e Meyers sanno essere questa volta più camaleontici del solito. Vediamo così il personaggio interpretato da Hader confondersi tra Francis Ford Coppola, posare vicino a Malcolm X, addirittura comparire in un falso video d’epoca in cui chiede il finanziamento ai proprietari della Pinnacle. Di fianco a lui, un uccello animato.
Il virtuosismo stilistico degli autori di Documentary Now! è dimostrato dal fatto che per gran parte della 2×06 abbiamo una maggioranza di successioni di immagini statiche rispetto a filmati, fatto salvo per riprese di alcuni lungometraggi reali, lungometraggi fittizi e una pseudo-intervista di un Jerry Wallach in pieni anni ’70.
Effettivamente Documentary Now! poche volte ha scimmiottato il cinema e il suo mondo. Con questo season finale sembra averlo fatto in maniera totale, quasi impossibile da riprendere e ripetere. Ricordiamo, come unica eccezione, il magistrale “Kunuk Uncovered” dove però veniva tracciata una storia di un documentario, reso cinema da un visionario eschimese.
“Mary Poppins screwed me.”
Abbiamo ripetuto fino allo sfinimento che Documentary Now! non mira alle risate di pancia, bensì alla riproduzione fedelissima di diversi stili di narrazione documentaristica. A questa viene aggiunto quel pizzico di assurdo e di follia che per forza di cose strappa la risata allo spettatore il quale, in preda a meraviglia estatica ritardata, ride di gusto solo a episodio finito. A questo occorre aggiungere che le realizzazioni sono talmente ben eseguite che spesso la voglia di guardare nuovamente un determinato episodio nasce proprio dall’ottimo risultato estetico che accompagna la più volte citata raffinata comicità (basti pensare alle gustosissime canzoni di “Final Transmission“).
Bene, tutto ciò vale ovviamente anche per “Mr. Runner Up”. Con un’eccezione. Arriviamo a questo finale con un nuovo repertorio di personaggi interpretati dai camaleontici Armisen e Hader, abbiamo riso – sempre a scoppio ritardato ovviamente – per le capacità espressive del secondo e riso ancora di più per la comicità totalmente e meravigliosamente inespressiva del primo (è troppo evocare Peter Sellers?). Ma questa volta è arrivato Enzo Entolini: la summa delle caratterizzazioni di Armisen. Tanto colta e raffinata come serie, Documentary Now! va a fare il verso ad un tipo di comicità nostrana, quella da “B o B-“. Rivediamo in Entolini una sorta di Lino Banfi ante litteram, elevato, da un produttore statunitense palesemente idiota, a genio della recitazione. Fino ad arrivare ad affidare la regia a Entolini per il visionario “Fisting”. Ogni espressione di Armisen in questo episodio, muta o sonora che sia, è oro puro. Forse il massimo che si potesse raggiungere, sebbene confinato in un ruolo, questa volta, non da protagonista, come più spesso gli è capitato in questa seconda stagione.
La vittoria dell’Oscar di Entolini nel finale, ultima beffa per il povero Jerry, evoca alla mente l’incontro commovente dei due fondatori dei Blue Jean Commettee, nello scorso season finale. La parodia musicale dello scorso anno è stata ripresa e sviluppata dal già citato “Final Trasmission”, pur rimanendo “Gentle And Soft” tuttora uno dei lavori più riusciti della serie. “Mr. Runner Up”, tuttavia, si eleva a composizione più elaborata, curata nei dettagli, globale nell’enorme panoramica storico-stilistica tracciata. Dove in altri casi è servita la piccola gag, il pizzico di assurdo per smuovere le acque (ricordiamo la festa vegetariana in cui si dovettero esibire i BJC, sempre nella 1×06 e 1×07), ora l’assurdo è disseminato nell’insieme, ben mascherato però in tante testimonianze del reale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Final Transmission 2×05 | 0.12 milioni – ND rating |
Mr. Runner Up: My Life As An Oscar Bridesmaid, Part 1 2×06 | 0.06 milioni – ND rating |
Mr. Runner Up: My Life As An Oscar Bridesmaid, Part 2 2×07 | 0.09 milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.