Fargo 1×08 – The HeapTEMPO DI LETTURA 4 min

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Le aspettative si alzano sempre di più. Potrebbe essere questo l’aspetto debole dell’episodio, insieme a qualche sequenza e/o dialogo apparentemente fine a sé stesso. Detto questo, non si può che parlare bene di “The Heap”. I 50 minuti scorrono come se niente fosse, riservandoci sorprese e scenari difficilmente prevedibili.
Tutto comincia con una nuova lavatrice, simbolo della scalata morale e materiale che il Lester 2.0 sta effettuando. Dopo aver timbrato ripetutamente il cartellino presso la vedova Hess, la sua autostima è alle stelle, tanto che ci permette di pensare che avrebbe potuto sfogare il suo nuovo senso di onnipotenza anche sulla cognata, ma per fortuna gli autori sanno come non essere ripetitivi. Eppure ci pervade un senso di già visto, o comunque ci sembra che gli scenari comincino ad indebolirsi. In ospedale Lorne Malvo effettua una visita di piacere al suo attentatore, ma con grande sorpresa di tutti (a partire da Mr. Wrench) altro non fa che stringergli simbolicamente la mano. Se nel precedente episodio Molly aveva riconosciuto la loro condizione irrimediabile e sofferente, questa volta Malvo si accontenta di agire e dimostrare che non c’è niente di irreversibile. Cosa che poi Lester ha abbondantemente imparato. La contrapposizione tra una figura angelica e una diabolica procede quindi creando la divisione netta dalla coppia Lester/Malvo e Molly/Gus. Riguardo quest’ultimo, è sfacciata la differenza su come due diversi individui cerchino di rimediare ad un errore. C’è chi manda dei fiori e chi fa rinchiudere in galera il proprio fratello.
Starei parlando di tutt’altro episodio se gli autori non avessero deciso di coglierci di sorpresa in maniera così magistrale. Ero già pronto a trattare male tutto il prolungato e maldestro flirt tra Molly e Gus quando qualcuno dall’alto ha mandato tutto avanti di un anno. Ecco quindi spiegato e giustificato quel senso di maggiore debolezza iniziale, quando in realtà avevamo soltanto delle storylines che si stavano chiudendo. L’anno 2006 non aveva più niente da chiedere. Simbolo del tempo che passa, i due agenti dell’FBI reclusi nell’archivio. Questo grande salto ci porta così a degli sviluppi prevedibili (Molly incinta ricalca il personaggio del film), ma non per questo poco godibili. Martin Freeman con il capello da playboy vale nettamente tutta la serie. Almeno fino a quando non vediamo chi altro si trova nella stessa situazione, quella del “cattivo vincente”. E così, a prepararci per il finale, ecco l’accenno dell’incontro che mancava dal primo episodio. Quell’incontro per cui “della gente è morta”. Ci avevo sempre fatto caso al fatto che le vicende dei due erano procedute su binari paralleli, sempre più a dimostrazione che il primo episodio faceva storia a sé rispetto al resto della stagione. Fatto sta che si inizia così a percepire l’atmosfera del gran finale che avremo modo di vedere nelle prossime due settimane.
Ora una piccola nota sulla strategia dell'”avanti veloce”. Quest’anno, sempre in una serie antologica, avevamo già incontrato una simile tecnica. La narrazione spezzata e discontinua nel quinto episodio di True Detective mi aveva creato qualche perplessità. Lì la magnifica tensione che si era creata con la narrazione dei due protagonisti, aveva (necessariamente) perso in suspance, relegandoci ad un momento di rapido scorrere di eventi. Come è stata gestita in Fargo questa tecnica? Intanto la mancanza di un narratore ha contribuito non poco nel creare l’elemento sorpresa. Elemento sorpresa sempre ben gestito in Fargo grazie alla totale freddezza con cui vengono presentate certe soluzioni (così come poi alla fine senza nessuna preparazione vediamo il biondo Malvo). A livello estetico poi non ha sicuramente guastato l’inserimento del tema principale della colonna sonora, prima di tranquillizzarci un po’ tutti con la visione di Gus in versione postino.
Ovviamente nella trama generale possiamo essere discretamente sicuri che tutti i pezzi del puzzle torneranno al loro posto. Riferendoci però strettamente a questo episodio (e anche al precedente) non possiamo non chiederci che fine abbia fatto Stavros Milos, al quale erano stati dati importanti porzioni di minutaggio negli episodi precedenti. Così come la presenza dei due agenti dell’FBI, per quanto facciano simpatia, sembra un po’ una soluzione adottata in corsa per la quale potrebbe essere difficile adattarsi. Ma questi sono dettagli di cui sicuramente a fine stagione non parleremo più. Sin da quando avevo espresso delle perplessità all’inizio di questa serie, sapevo di avere davanti uno di quei lavori che solo per averlo visto, mi avrebbe fatto sentire fichissimo in una qualsiasi conversazione sui telefilm.

PRO:

  • L'”Inno Alla Gioia” udibile mentre Lester si sbarazza di tutto quanto
  • Le lunghe parti dedicate a Bob Odenkirk (la deviazione dagli omicidi alla torta è stata fantastica)
  • Lester con i figli di Hess
  • Malvo in ospedale
  • Salto di un anno/Gus postino
  • Molly incinta come nel film
  • Lester playboy e “salesman of the year”
  • Malvo biondo
CONTRO:
  • Poca continuità in alcune storylines (ad esempio Stavros Milos)
  • Scene di cui, seppur godibili, per ora non si intravede l’utilità (il figlio adottato di Bill)

 

L’episodio sembrava essere partito, fino al salto temporale, sulla falsa riga del precedente, e per questo ne avrebbe anche bissato il voto. La mancanza di forti shock come in Buridan’s Ass non fa raggiungere a “The Heap” il massimo. Ecco quindi un voto intermedio, che rasenta la perfezione, che potrebbe essere raggiunta (speriamo) negli ultimi due capitoli.

 

Who Shaves The Barber? 1×07 1.51 milioni – 0.5 rating
The Heap 1×08 1.86 milioni – 0.6 rating

 

VOTO EMMY 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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