“Listen, the bad news is this sucks. The good news is you’re locked in a room witch a lincensed counselor. Well, some of you might consider that bad news. If any case, there’s a spot here next to me if anyone wants to talk about anything. Or not.”
Giunti alla seconda puntata si può serenamente affermare che il nuovo progetto di HBO Max non tradisce le aspettative createsi dal trailer, continuando quanto di buono visto nel pilot. “Dickscovery”, nome estremamente goliardico per una puntata, evidenzia come la serie, evidentemente indirizzata ad un pubblico giovane, sia scritta in modo leggero ma per nulla sempliciotto. Merito degli ideatori dello show: Daniel & Zelda Barnz, rispettivamente padre e figlia.
Tuttavia, per chi si approccia a Generation dopo aver visto l’altro teen drama di casa HBO, Euphoria, è importante non fare alcun tipo di paragone tematico tra i due show dato che, per quanto il plot possa sembrare ad un primo approccio pressoché analogo, anche solo la narrazione appare invece estremamente dissimile. I due prodotti hanno infatti autori con idee diverse e hanno puntato su aspetti differenti della crescita, fornendo allo spettatore, fino ad ora, punti di vista paralleli su quella guerra chiamata adolescenza.
UNA SERIE DI GIOVANI, PER I GIOVANI
Come accennato precedentemente, Genera+ion punta ad un pubblico ben delineato e lo fa bene grazie alla mente della famiglia Barnz. Un punto di forza per il nuovo teen drama made in HBO è proprio l’essere costruito in casa: Daniel (Phoebe In Wonderland, Cake) è infatti un noto regista dichiaratamente omosessuale e Zelda attualmente ha solo 19 anni. I due, quindi, sono un mix perfetto per affrontare quello che sembra essere il tema predominante della serie, ossia la scoperta della propria sessualità.
Se le varie storie stanno rispettando le aspettative creatasi, fortunatamente anche la caratterizzazione dei protagonisti non è da meno. Al contrario di molti altri show in cui i character sono estremamente maturi, hanno continui rapporti sessuali e si distinguono dagli attori più anziani solamente per frequentare un liceo, qui è evidente che i protagonisti sono davvero giovani, dato anche il loro comportamento.
Ragazzi ancora immaturi, alla ricerca di loro stessi e della loro sessualità. A volte incompresi, a volte testardi e disillusi come i veri adolescenti. Pieni di passioni e curiosi, ma anche spaventati dal mondo esterno.
Tratti che dovrebbero essere alla base per ogni giovane personaggio di un qualsivoglia prodotto televisivo e cinematografico.
LOCKDOWN E ADOLESCENZA
“Dickscovery” è il più classico dei secondi episodi possibili che non porta in scena nulla di nuovo, continuando invece quanto visto durante “Pilot”. Sembra chiaro quindi che ogni episodio si aprirà con la linea temporale più avanzata, con Naomi (Chloe East) che funge quasi da linea comica nella tragicomica situazione di dover aiutare l’amica a partorire nei bagni pubblici di un centro commerciale. Scene che trasudando immaturità mista a tenerezza, vista la giovane età e le continue stupidaggini delle due ragazze.
Restando su tematiche che riguardano i giovani, cosa c’è di più adolescenziale negli USA che doversi nascondere dalle sparatorie nella propria scuola? A causa di un falso allarme i ragazzi si ritrovano rinchiusi per quasi quattro ore, fornendo così spunti interessati per la loro caratterizzazione.
La tematica delle sparatorie è stata affrontata anche da Shameless ultimamente, anche se in modo diverso. In questa occasione l’accento non è stato posto sul problema in sé, ma sulla percezione degli adolescenti. Difatti si è assistito a molteplici tratti caratteriali eterogenei: chi ha qualche problema ad affrontare gli spazi chiusi come Riley; chi non perde occasione per esprimere il proprio carattere ed umorismo come Arianna; e chi come Sam non può sottrarsi dal suo ruolo e continua imperturbabilmente a svolgere il proprio lavoro. Quest’ultimo risulta essere un tassello davvero importante per lo show, in quanto pare essere una chiave di volta per i ragazzi, aiutandoli ad affrontare i loro problemi come fatto fino a qui con Chester.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Fin qui Genera+ion ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per continuare la scia dei recenti teen drama di pregevole fattura come We Are Who We Are e il già citato Euphoria. I personaggi sembrano essere caratterizzati nel migliore dei modi, le varie storyline sono interessanti e la regia funziona. HBO sembra aver azzeccato l’ennesima serie.
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.