Si sa dell’ufficialità della cancellazione di Ghosted, ma questa era facilmente pronosticabile già quando la trasmissione degli episodi iniziò a fare boop (tanto per citare Max). Se a questo si aggiunge che il season finale era stato dato in pasto alle folle per puro caso, si poteva fiutare da lontano un miglio il triste destino dello show.
Sommato tutto ciò, verrebbe da chiedersi, chi se ne potrebbe mai lontanamente fregare della cancellazione di uno show che ha al suo interno tanta discontinuità? In linea di massima nessuno, ma “The Airplane” contiene anche i tanti motivi del perché invece è un vero peccato, non tanto che lo show sia stato cancellato, quando che non si sia riusciti a sfruttare meglio l’occasione.
La comicità
L’umorismo di Ghosted è sempre stato in linea con i suoi antenati seriali, vedi The Office o Parks And Recreation, puntando molto sulla dimensione da ufficio, seppur in un contesto meno ordinario. “The Airplane” sembra richiamare a quegli episodi in cui vi era una qualche gita aziendale, con lo stesso tipo di gag tendenti a ridicolizzare il gruppo di protagonisti, evidenziando la loro vis comica ed esaltando le varie peculiarità.
Forse non si ride a crepapelle in Ghosted, ma si sorride. Si ha avuto modo di sorridere anche durante gli episodi della seconda metà di stagione, caratterizzati da un attendismo filler, quasi ad abbandonare la natura sci-fi dello show. L’irruzione del Max del futuro, così come le prese in giro taglienti verso il dipartimento del paranormale aumentano i rimpianti per le potenzialità non sfruttate, o comunque per i miglioramenti che lo show avrebbe potuto garantire qualora gli si fosse comunque data della fiducia (o un contesto migliore in cui esprimersi).
L’apertura di nuove trame
Tolta la misteriosa quanto inappropriata storia tra Annie e Leroy, abbattendo totalmente l’alchimia lentamente costruita tra Annie e Max nella prima metà di stagione, vi sono spunti interessanti che avrebbero meritato comunque un approfondimento. Lasciando da parte le tematiche fantascientifiche, i personaggi secondari sembrano assumere una forma definita. Chi è avvezzo a questo genere di comedy sa benissimo quanto possano essere importanti le figure di contorno. Un The Office senza Kevin, o Parks And Recreation senza Jerry avrebbero indubbiamente perso molto.
Anche le dinamiche interne al dipartimento, così come la questione della direzione dello stesso, avrebbero sicuramente potuto dare spazio a trame con una certa solidità.
Sci-fi
Durante le recensioni dei primi episodi, veniva notata, quasi esaltata, l’infima qualità dei mostri o delle tematiche che puntualmente si affrontavano. Regnava però la speranza che prima o poi una sorta di trama orizzontale venisse inserita. Se si va a leggere la recensione di “Hello Boys” (che, con la corrente recensione, ha in comune l’autore), l’episodio viene trattato come un midseason finale, ipotizzando che la questione del multiverso lì presente sarebbe stata il centro futuro della narrazione. Lasciando perdere l’incoerenza narrativa che lega il quindicesimo episodio con il sedicesimo (trattato allora come decimo), affrontando in “The Airplane” i viaggi nel tempo, con tanto di cliffhanger finale, si dimostra anche la quantità di direzioni che lo show avrebbe potuto prendere.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Unbelievable 1×14 | 1.00 milioni – 0.4 rating |
The Airplane 1×15 | 1.32 milioni – 0.5 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.