“Sono sicura che s’inventi queste lezioni a caso un millisecondo prima di scriverle alla lavagna“. Così la nostra adorata e cinica Kitty ipotizza l’origine del complicato processo da cui nascono i temi settimanali del Signor Shue. Eppure trovo che questa frase possa perfettamente descrivere il processo creativo che ha dato vita allo screenplay di questa inutile puntata. Vi confesso
che ho tardato a recensirla, perchè è stata così vuota che mi ero anche dimenticata di vederla, quindi potete immaginare quanto positivi saranno i miei commenti a proposito.
Vi svelerò un piccolo segreto: se cominciano a saltar fuori troppe guest star importanti (e per importanti intendo “acchiappa audience”) iniziate a preoccuparvi, perchè significa che la serie sta facendo schifo e gli sceneggiatori sono alla frutta. Purtroppo Glee non è nuovo a questo tipo di azioni disperate: la terza stagione ha visto il cast della serie popolarsi di grandi nomi quali: Idina Menzel, Ricky Martin, Matt Bomer e addirittura Whoopi Goldberg. Tutto fantastico se non fosse che la terza stagione è stata la meno sensata della storia di Glee e anche una delle più noiose. Questa quinta serie non parte sotto i migliori auspici, considerando che siamo solo al quarto episodio e già abbiamo visto entrare due guest star tra le più amate dai teen di tutto il mondo: Demi Lovato, scritturata come nuovo interesse amoroso di Santana e in questo quarto episodio fa la sua comparsa Adam Lambert, nel ruolo di membro della band di Kurt. Su Demi Lovato ho dei buoni presentimenti: obiettivamente bisognava dare una love story decente a Santana dopo la Disfatta Brittana e penso che i RIB abbiano fatto un’ottima scelta (ebbene sì, ogni tanto riescono a fare qualcosa di buono). Su Starchild non ho ancora abbastanza materiale per esprimermi, ma la ritengo una scelta un po’più azzardata.
Buona l’idea della band per tenere in esercizio le doti vocali della gang newyorchese, anche perchè non se ne poteva più di tutte quelle realistiche e poco programmate (!) esibizioni nel pub.
In generale, però, sia a New York che a Lima sembra essere in corso il Festival del Trito e Ritrito. Nel caso le 65748392 cover non lo avessero reso abbastanza chiaro, gli autori vogliono ricordarci il loro amore per le nuove regine del pop: Lady Gaga e Katy Perry, facce opposte della stessa medaglia. Il messaggio di fondo, travestito da esercizio musicale di versatilità è sempre quello, “Always Being Yourself, no matter what”. Tuttavia, stavolta ci viene instillato il dubbio che forse, qualche volta è meglio scendere a compromessi, come avrebbe dovuto fare la povera Marley, ingiustamente tradita da un fidanzato che, con il passare del tempo, perde la vitalità, ma non il vizio. Non so se solo sono io ad aver notato che quando non sanno che cosa fare, pensano bene di maltrattare un po’ Marley, che di questo passo si candida ad essere la Nuova Quinn, ovvero il personaggio più odiato e bersagliato dagli autori. E tanto perchè si era in tema di novità, chi potremmo mai inserire come personaggio che mette zizzania tra i due piccioncini del Glee Club? Ovviamente Bree: la nuova skinny bitch delle Cheerios (alias Santana della prima/seconda stagione).
Tutto sommato qualcosa di buono di questo episodio ci sarà: negli episodi tributo la musica fa da protagonista e supera le lacune della trama orizzontale….e INVECE NO! Probabilmente per aumentare le vendite di ITunes, hanno scelto di riproporre le hit più recenti e non si sono neanche sforzati di cambiare di molto l’arrangiamento, eccezion fatta per Wide Awake. Ben fatto autori!
- Buona distribuzione della trama tra Lima e New York.
- Le scene Blam e i monologhi di Sue
- Totale manca di originalità sotto vari aspetti: tematiche, canzoni e gestione dei rapporti.
- Scarsissima evoluzione della trama orizzontale.
- La storia d’amore tra Penny e Sam: noiosa e assolutamente non necessaria.
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
Ho appena visto l'episodio, per curiosità (volevo sentire che canzoni avrebbero cantato e in che modo). Una noia mortale. E' tutto ciò che ho da dire.