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Storcevate il naso per il cambio di location? Vi mancava il Barney donnaiolo? La madre doveva avere un ruolo più importante? Non vi era piaciuta la scorsa stagione? (Vi mancano Lost e Breaking Bad?) Con soli 20 minuti e un lungo flashback, gli autori mettono in scena tutto ciò che c’è di bello in HIMYM e nel mondo della sit-com. Ma analizziamo punto per punto.
Dissi da subito, venendo a conoscenza della modalità narrativo-temporale della nona stagione, che un punto di forza sarebbero stati i flashback. È impensabile snaturare un ambiente fisso tipico di una sit-com soprattutto nel suo finale. Sia chiaro, neanche nell’albergo di Farhampton accade questo, non è il McLaren’s ma c’è un bar, ci sono delle stanze, ci sono dei tavolini. Friends, la sit-com per eccellenza, era solita stravolgere e rivoluzionare i luoghi alla fine delle varie stagioni in maniera più netta. Dicevo. Cosa c’è di meglio di un flashback per riportare alla ribalta il pub che ha visto svolgersi gran parte dei dialoghi dello show? E quale luogo (McLaren’s) e tempo (sei mesi prima) migliori per dare il via alle migliori qualità di Barney? Ritornano così tutti i suoi migliori tormentoni tra cui quello che, personalmente, trovo il più divertente: challenge accepted! Non starò qui a descrivere le esilaranti scene del verso del delfino o dell’abbordaggio senza la lettera E, a cui Barney deve sottostare, sfidato da Robin e Lily. Mi preme sottolineare come dopo ben nove anni, gli autori dimostrino di saper ancora inventare gag originali e divertenti, come se ancora fossimo alle prime serie. Il Barney innamorato di Robin, che piaccia o no, è un’esigenza della trama, probabilmente prevista dall’inizio (o quasi), non è quindi una decadenza del personaggio.
Dissi da subito, venendo a conoscenza della modalità narrativo-temporale della nona stagione, che un punto di forza sarebbero stati i flashback. È impensabile snaturare un ambiente fisso tipico di una sit-com soprattutto nel suo finale. Sia chiaro, neanche nell’albergo di Farhampton accade questo, non è il McLaren’s ma c’è un bar, ci sono delle stanze, ci sono dei tavolini. Friends, la sit-com per eccellenza, era solita stravolgere e rivoluzionare i luoghi alla fine delle varie stagioni in maniera più netta. Dicevo. Cosa c’è di meglio di un flashback per riportare alla ribalta il pub che ha visto svolgersi gran parte dei dialoghi dello show? E quale luogo (McLaren’s) e tempo (sei mesi prima) migliori per dare il via alle migliori qualità di Barney? Ritornano così tutti i suoi migliori tormentoni tra cui quello che, personalmente, trovo il più divertente: challenge accepted! Non starò qui a descrivere le esilaranti scene del verso del delfino o dell’abbordaggio senza la lettera E, a cui Barney deve sottostare, sfidato da Robin e Lily. Mi preme sottolineare come dopo ben nove anni, gli autori dimostrino di saper ancora inventare gag originali e divertenti, come se ancora fossimo alle prime serie. Il Barney innamorato di Robin, che piaccia o no, è un’esigenza della trama, probabilmente prevista dall’inizio (o quasi), non è quindi una decadenza del personaggio.
L’importanza di questo episodio è anche quello di riempire alcuni buchi che avevano lasciato delle perplessità (non a me, non riesco a criticare questo telefilm) nella scorsa stagione. Voglio ricordare che stiamo parlando di una sit-com a tutti gli effetti. Eppure, con un flashback che mantiene in toto la struttura comedy, viene inserita la tessera mancante del puzzle di eventi dello scorso anno. Prima di tutto Ted viene convinto da Marshall (abbastanza squallidamente) di essere ancora innamorato di Robin. E già questo mette in ordine alcuni tasselli che l’anno scorso avevano fatto urlare allo scandalo di fronte al ritorno di fiamma di Ted, uscito fuori dal nulla. In secondo luogo ci viene mostrato il “prequel” sulla creazione dell’ingegnosa “The Robin” sul Playbook di Barney. Una mancata preda sconosciuta del nostro Casanova, fuori da una farmacia, lo spinge a buttarsi e giocarsi il tutto per tutto con la donna della sua vita. Abbiamo così il secondo incontro di uno dei protagonisti con The Mother, ossia la sconosciuta della farmacia, che improvvisamente incomincia ad apparire ovunque.
(Voglio aprire una parentesi per gli appassionati di Lost, gli altri possono saltarla a piè pari. Tutti questi incontri che ci vengono mostrati, nonchè la rivelazione di un personaggio sempre annunciato ma mai mostrato, non evocano alla mente qualcosa di già visto? La grandezza narrativa di questa sit-com sta proprio nell’aver ricostruito il “lostiano” Jacob all’interno di NY. E, come ogni Jacob che si rispetti, vi si costruisce attorno un gigantesco insieme di coincidenze e mitologia. Se la matematica non è un’opinione, questa puntata ci ha dimostrato come la futura moglie di Ted sia il Deus Ex Machina del loro stesso matrimonio, avendo incoraggiato quello tra Barney e Robin. E manca ancora l’incontro della bellissima mamma con gli altri due personaggi, Ted escluso. Non oso immaginare.)
Ultimo tassello, meno importante ai fini della trama, lo troviamo nella chiamata anonima che continua a ricevere Ted. Alla fine della scorsa stagione, il nostro protagonista ci rivela di aver accettato un lavoro a Chicago. Qui vediamo chi è a proporglielo. Come dicevo prima è giusto che la sit-com rimanga sit-com. È quindi giusta la presenza di una scena fine a sè stessa solo per omaggiare una fantastica avventura televisiva da poco giunta al termine. Oltretutto Walter White Bryan Cranston era anche brillantemente già apparso su HIMYM, ma ora si sarebbe meritato la classica ovazione del pubblico, tipica di quando le risate non erano pre-registrate.
Se vogliamo trovare una pecca a questo episodio allora è forse una diffusa frammentarietà e dispersione delle storylines che apre in 20 minuti e che vengono un po’ troppo ramificate. Eppure si riesce a chiudere il cerchio e a lanciarci con ancora maggiore entusiasmo verso i restanti episodi. Obiettivo riuscito insomma.
PRO:
- Barney e tutto il suo repertorio
- Il cerchio si chiude (Madre/”Jacob”)
- Bryan Cranston
CONTRO:
- Puntata molto frammentaria
- Marshall e la sua stupida scommessa
- Anche se il tutto necessario ai fini della trama, la storia di Ted/Robin (di cui ero sostenitore) sa di vecchio
Ovviamente l’entità dei punti a favore giganteggia rispetto a quella dei punti “contro”, non si può che considerare molto bene questo episodio. Le speranze per i prossimi, almeno dal mio punto di vista, sono tra le più rosee.
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.
Premesso che io ho amato questa puntata, perchè è stata finalmente una VERA puntata di How I met your mother: con Barney donnaiolo, il MacLaren's e tutti i nostri personaggi nei loro più quotidiani comportamenti, che però ci fanno tanto divertire!
Comunque devo sottolineare alcune cose:
1)La Madre che psicanalizza Banrey e "gli legge dentro" è assurdo e totalmente inopportuno…Barney che le dà pure retta poi non esiste (Se avesse mantenuto la sua reazione del "allarme stramba" sarebbe stato molto più autentico)
2)Io ho notato un'incongruenza nella storia: infatti dal flashback di questa puntata sappiamo che Barney inizia a scrivere la pagina finale del Playbook sei mesi prima del matrimonio e, più precisamente, in un periodo in cui sia Ted che Robin sono single ( ce lo dice Marshall mentre sono alla partita di basket); ciò vuol dire che in quel periodo entrambi si erano già lasciati dai rispettivi Victoria e Nick, ma noi sappiamo che la rottura fra la nostra Scherbatsky e il suo amante è causata dall'improvvisa falsa dichiarazione d'amore di Barney, che poi scopriremo essere uno degli step del "the Robin",pagina che non era ancora stata scritta!
Quindi, sono io o i nostri (geniali) produttori sono stati poco attenti in questa puntata?
Eh qualcosa può sfuggire, ma abbiamo la scappatoia del fatto che è tutto un racconto è che quindi il ted del futuro può non ricordare tutto alla perfezione.