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La carriera criminale di Patrizia è iniziata in una boutique: compagna di Pietro Savastano e braccio destro di Scianel, la donna è sempre stata una serva del potere e pare proprio esserlo ancora, come emerge dal confronto con Azzurra, in una boutique, ancora una volta.
Le donne in Gomorra sono un’arma da non sottovalutare, dimostrandosi da sempre elemento attivo del clan camorristico e mai sottomesse a un’organizzazione ancora fortemente patriarcale (mostrata perfettamente nella scena a casa di Michelangelo). Patrizia nell’universo di Gomorra non è Imma, non è Scianel e non è Azzurra. Eppure è il boss di Secondigliano. Ma questo non basta: il potere affidatole da Gennaro non è sufficiente per comandare, è arrivato il momento per Donna Patrizia di affermare la propria autorità, dimostrando di meritarsi il rispetto di tutti i boss di Napoli.
Dopo aver introdotto le nuove vite dei due storici protagonisti della serie, il quinto episodio della nuova stagione comincia a insediare elementi di disturbo nella pace firmata dai vari clan. L’infrastruttura della piramide criminale viene fatta vacillare proprio tramite il personaggio di Patrizia, che rappresenta la punta posizionata da Gennaro Savastano, senza però essersi conquistata le basi che la sostengono.
L’inconveniente è un carico sequestrato e diventa il pretesto per approfondire meglio il nuovo ruolo del personaggio di Cristiana Dell’Anna, ritrovatasi all’improvviso la nuova protagonista della serie Sky: il passaggio da Patrizia a Donna Patrizia di Secondigliano era sembrato fin qui troppo semplice, in realtà la giovane napoletana – che nelle scorse stagioni si era ben destreggiata negli ambienti criminali – scopre cosa realmente vuol dire essere un boss.
La leadership è una qualità innata e Patrizia non è per il momento quel personaggio carismatico di cui Secondigliano ha bisogno. All’apparenza inscalfibile e senza pietà, il quinto episodio andato in onda ci rivela una realtà ben diversa, con una donna timorosa e insicura che non dirige le fila del gioco ma che si lascia guidare dagli eventi senza sapere, tra tutti i suoi alleati, di chi può fidarsi e chi invece le sta mettendo i bastoni tra le ruote. Quello che emerge è che il personaggio stia giocando a fare il boss, senza sapere cosa significhi: emblematiche e bellissime sono le scene con Gennaro prima e con Azzurra poi. In entrambe le scene si nota un divario tra lei e i Savastano immenso. Questi ultimi sono due veri leader e Patrizia di fronte a loro diventa troppo piccola, uscendo sconfitta da un confronto che non può reggere contro due personalità carismatiche come quelle dei coniugi, da sempre all’interno del mondo camorristico.
L’episodio gioca a contrapporre la dominante presenza scenica di Salvatore Esposito e di Ivana Lotito ad una impacciata Patrizia, che ha sofferto nel fare quella chiamata all’unica persona che poteva toglierla dai guai. E in questo gioco di specchi Cristiana Dell’Anna è stata molto brava, riuscendo ad esprimere tutte le sfumature di un personaggio in evoluzione, con la consapevolezza di non essere adeguata al comando. Tutti i timori del nuovo boss emergono in ogni singola scena dell’episodio, partendo dalla finta spavalderia mostrata con gli alleati, alla paura che incute solo ai pischelli che la servono e chiudendo con il dialogo tra lei e Azzurra.
La presa di coscienza finale indirizza l’ex compagna di Don Pietro verso il vero cambiamento: è ancora quella commessa, serva dei potenti, che lavorava nella boutique?
Le donne in Gomorra sono un’arma da non sottovalutare, dimostrandosi da sempre elemento attivo del clan camorristico e mai sottomesse a un’organizzazione ancora fortemente patriarcale (mostrata perfettamente nella scena a casa di Michelangelo). Patrizia nell’universo di Gomorra non è Imma, non è Scianel e non è Azzurra. Eppure è il boss di Secondigliano. Ma questo non basta: il potere affidatole da Gennaro non è sufficiente per comandare, è arrivato il momento per Donna Patrizia di affermare la propria autorità, dimostrando di meritarsi il rispetto di tutti i boss di Napoli.
Dopo aver introdotto le nuove vite dei due storici protagonisti della serie, il quinto episodio della nuova stagione comincia a insediare elementi di disturbo nella pace firmata dai vari clan. L’infrastruttura della piramide criminale viene fatta vacillare proprio tramite il personaggio di Patrizia, che rappresenta la punta posizionata da Gennaro Savastano, senza però essersi conquistata le basi che la sostengono.
L’inconveniente è un carico sequestrato e diventa il pretesto per approfondire meglio il nuovo ruolo del personaggio di Cristiana Dell’Anna, ritrovatasi all’improvviso la nuova protagonista della serie Sky: il passaggio da Patrizia a Donna Patrizia di Secondigliano era sembrato fin qui troppo semplice, in realtà la giovane napoletana – che nelle scorse stagioni si era ben destreggiata negli ambienti criminali – scopre cosa realmente vuol dire essere un boss.
La leadership è una qualità innata e Patrizia non è per il momento quel personaggio carismatico di cui Secondigliano ha bisogno. All’apparenza inscalfibile e senza pietà, il quinto episodio andato in onda ci rivela una realtà ben diversa, con una donna timorosa e insicura che non dirige le fila del gioco ma che si lascia guidare dagli eventi senza sapere, tra tutti i suoi alleati, di chi può fidarsi e chi invece le sta mettendo i bastoni tra le ruote. Quello che emerge è che il personaggio stia giocando a fare il boss, senza sapere cosa significhi: emblematiche e bellissime sono le scene con Gennaro prima e con Azzurra poi. In entrambe le scene si nota un divario tra lei e i Savastano immenso. Questi ultimi sono due veri leader e Patrizia di fronte a loro diventa troppo piccola, uscendo sconfitta da un confronto che non può reggere contro due personalità carismatiche come quelle dei coniugi, da sempre all’interno del mondo camorristico.
L’episodio gioca a contrapporre la dominante presenza scenica di Salvatore Esposito e di Ivana Lotito ad una impacciata Patrizia, che ha sofferto nel fare quella chiamata all’unica persona che poteva toglierla dai guai. E in questo gioco di specchi Cristiana Dell’Anna è stata molto brava, riuscendo ad esprimere tutte le sfumature di un personaggio in evoluzione, con la consapevolezza di non essere adeguata al comando. Tutti i timori del nuovo boss emergono in ogni singola scena dell’episodio, partendo dalla finta spavalderia mostrata con gli alleati, alla paura che incute solo ai pischelli che la servono e chiudendo con il dialogo tra lei e Azzurra.
La presa di coscienza finale indirizza l’ex compagna di Don Pietro verso il vero cambiamento: è ancora quella commessa, serva dei potenti, che lavorava nella boutique?
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Gomorra, esattamente come un romanzo di formazione, si ferma in questo quinto episodio a narrare in modo eccelso il percorso di maturazione del personaggio di Patrizia, diventata boss di Secondigliano per mani terze. Un vertice che è arrivato il momento di conquistarsi da sola.
Episodio 4 4×04 | 0.86 milioni – 3.3% rating |
Episodio 5 4×05 | 0.66 milioni – 2.4% rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.