Questo secondo episodio si ricollega direttamente al film L’Immortale, la cui visione diventa, di fatto, necessaria per comprendere gli avvenimenti presentati).
L’attesa reunion fra i due co-protagonisti storici della serie avviene in un clima quasi surreale e, per certi versi, meno epico di quanto sarebbe potuto essere, rimanendo conforme al mood che da sempre caratterizza questa serie. Una scelta voluta che, da un lato, aumenta la potenza evocativa dell’incontro fra i due, dall’altro stride molto con la seconda parte dell’episodio che denota un cambio di rotta non da poco dello show.
SULLE TRACCE DELL’IMMORTALE
La struttura narrativa scelta per questi due episodi è molto più costruita ed elaborata rispetto alle precedenti. In una puntata-tipo di Gomorra venivano raccontate le vicende orizzontali dei vari personaggi fino alla morte (inevitabile) di uno di questi. Una piattezza orizzontale fatta apposta per rendere al meglio la routine tragica del mondo capitalistico-criminale della camorra. Qui si salta da un piano temporale all’altro, dalle vicende pre-film a quelle post-film di questo secondo episodio. Tutto questo per seguire, di fatto, la storia della “vendetta personale” di Gennaro nei confronti di Ciro, mettendo in piedi un baraccone criminale che appare fin troppo out-of-character per un personaggio come Gennaro, qui sempre più al limite del burn-out mentale e della schizofrenia.
CIRO-GENNY NEMICIAMICI
Tolta tutta la parte relativa alla descrizione del mondo criminale, infatti, quello che rimane è un Genny versione “fidanzata delusa” (e il rapporto fra i due appare, per certi versi, “queer“) che vede in Ciro la causa di tutti i suoi mali.
Una reazione fin troppo esagerata (in un contesto che fa della freddezza dei sentimenti un valore fondante) che va contro la naturale evoluzione dei due personaggi. Lo stesso Ciro appare fin troppo remissivo nei suoi confronti (lui che potrebbe rinfacciare a sua volta tante cose all’ormai ex-amico), risvegliandosi solo nella seconda parte, quella relativa alla sua fuga dal “gulag“.
Anche in questo c’è un gusto per il melodramma non indifferente, con una sequenza action che fa di Ciro Di Marzio lo stereotipo di sé stesso, una sorta di Rambo arrivato ormai alla sua quarta “resurrezione”. Il tutto in uno scenario al limite del cringe per quanto riguarda la rappresentazione del mondo della malavita russa e dei “lettoni brava gente”.
DIALOGHI E REGIA
Rimane comunque una puntata molto bella dal punto di vista tecnico e registico. Le inquadrature di Cupellini rendono al meglio tutta la bellezza decadente del paesaggio post sovietico, per un comparto tecnico che rimane l’aspetto oggettivamente migliore della serie.
Il tutto unito alle solite straordinarie musiche dei Mokadelic, unite a scene di completo silenzio che sono comunque “rumorose” vista la loro intensità.
In questo sta la vera forza dello show, che costruisce attorno a sé un’epica narrativa fatta di inquadrature e sequenze lente ed incisive, quasi da film western.
Non mancano ovviamente i dialoghi significativi fra i protagonisti, soprattutto quelli degli immancabili confronti fra Gennaro e Ciro, punto più alto dell’episodio nonché motivo principale per continuare nella visione. Infatti ora sarà interessante seguire come l’Immortale tornerà a Napoli dove, presumibilmente, si consumerà lo scontro finale con il nemico-amico Genny.
Un “bentornato” quindi all’Immortale e agli spettatori che, dopo questi due episodi d’introduzione, possono tornare a godere per l’ultima volta di una delle migliori serie italiane.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’attesa reunion fra Gennaro Savastano e Ciro Di Marzio finalmente si compie. Ovviamente condita da sotterfugi, inganni, trame e dialoghi sussurrati all’orecchio. Non il migliore fra gli episodi ma senza dubbio cruciale per l’evoluzione di entrambi i personaggi.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!