Dopo una settimana di pausa in cui la ABC ha mandato in onda uno speciale Throwback Thursday con due episodi della seconda stagione, Grey’s Anatomy torna per dare l’ultimo commiato a Jackson Avery.
Ormai mancano appena due episodi al finale di questa strana diciassettesima stagione, costretta ad una riduzione di puntate e soggetta a mille pause lungo il suo cammino. Prima di chiudere però, lo show non poteva non dedicare un giusto addio ad un personaggio che ha varcato le porte del fu Seattle Grace più di 10 anni fa.
Il saluto a Jackson si mostra così non in un clima di tragedie e rimpianti, ma nel modo migliore in cui un personaggio (e un attore) possa chiudere un capitolo della sua vita.
GOODBYE JACKSON AVERY
Dopo la presa di coscienza maturata in “Look Up Child“, Jackson si guadagna un ottimo episodio dedicato al suo addio. Il modo in cui la serie decide di salutare questo personaggio si rivela sicuramente uno dei migliori visti ultimamente. Niente morti improvvise, nessun tradimento dietro l’angolo e soprattutto nessuna scoperta di figli nascosti avuti dall’ex moglie. Come già deciso dal precedente episodio, Jackson decide di andare a Boston per prendere le redini del suo impero e trasformarlo in qualcosa di migliore.
“Tradition” dunque, non si trasforma in un festival della tragedia, bensì in un caldo e nostalgico saluto di amici e colleghi che aiutano a chiudere il percorso di Avery nel miglior modo possibile. A differenza di altri addii poi, questo episodio non si rinchiude a guscio nell’esclusivo utilizzo dei flashback, bensì amalgama ottimamente i ricordi del passato con i rapporti del presente, sottolineando la crescita che il personaggio ha avuto nel corso delle sue undici stagioni da protagonista.
Da questo punto di vista, va sicuramente ringraziato Jesse Williams per aver annunciato agli autori il suo addio con un preavviso tale da permettere al suo personaggio di ottenere una chiusura soddisfacente. A parte il risultato ottenuto dal character a livello lavorativo, hanno di certo avuto un grosso impatto anche i saluti che si sono consumati in questo episodio. Dal duo Bailey – Webber perfetti mentori, all’amicizia con Jo, per finire con il particolare rapporto con Meredith. Avery e la Grey sono riusciti a costruire delle solide basi nel corso di questi anni, un rapporto nato dal peso condiviso dei loro nomi che si è evoluto in una vera amicizia e l’addio tra i due lo ha reso estremamente chiaro.
Ed è proprio grazie a queste ultime scene nostalgiche che il saluto a Jackson Avery ha ottenuto ancora più effetto. Il ruolo di Jesse Williams nell’ultimo periodo era calato nettamente all’interno delle trame di Grey’s, per questo si comprende e si concorda con la sua scelta di dire basta, ma risulta sempre apprezzabile quando un addio viene ben gestito come in questo caso.
L’ANNO DEL CAMBIAMENTO
Con l’addio di Jesse Williams che segue di poco quello di Giacomo Gianniotti dopo la morte di Andrew DeLuca, sembra che Grey’s Anatomy stia rimodellando un po’ la sua struttura interna.
La recente entrata in scena di Winston, che ha portato l’attore Anthony Hill ad unirsi ai regular, è stata una delle poche aggiunte in una stagione che sta perdendo sempre più pezzi nel reparto maschile. Oltre Jackson infatti, “Tradition” vede l’uscita di scena anche di Tom Koracick, con il neurochirurgo che prende la via di Boston definendo una crescita importante anche da parte del suo personaggio. E seppur l’attore Greg Germann non saluta del tutto, dato che le sue apparizioni da guest in futuro sono già assicurate, mancherà di sicuro l’ironia tagliente di un personaggio che poteva essere maggiormente sfruttato e che invece è stato vittima del buco nero targato Teddy – Owen.
Ma quando ad inizio paragrafo si parlava di “rimodellamento interno” di Grey’s Anatomy, questo non si riferiva esclusivamente agli ingressi e alle uscite del cast. Il cambiamento che gli autori stanno perpetuando vede protagoniste anche le dinamiche interne e una di queste riguarda il personaggio di Jo. La nuova specializzazione della Wilson, per quanto possa rientrare nel bisogno di cambiamento del character dati i recenti problemi da lei affrontati, sembra avere meno a che fare con una scelta di storyline e molto più con una necessità degli autori di ampliare i protagonisti nel reparto di ostetricia, soprattutto con la presenza sempre più stabile di Carina in Station 19.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Grey’s Anatomy saluta un altro personaggio ma, questa volta, lo fa dimostrando che quando l’addio arriva al momento giusto non c’è niente di cui dispiacersi.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.