“Oh, people need Sonny Shine’s Easter now more than ever. The inspiration came to me last Christmas, did you know what? You might’ve mentioned it, yes.”
Nel lontano 2003, più precisamente a fine Maggio, il rapper Capparezza pubblicò il singolo Il Secondo Secondo Me, canzone che fece parte di Verità Supposte, il suo secondo album. Ad inizio canzone, l’artista di Molfetta, incomincia con una celebre e tagliente frase che è possibile adattare in quasi qualsiasi ambito artistico “Il secondo album è sempre il più difficile, nella carriera di un artista”. Difatti questa affermazione è tremendamente vera e continuare a cavalcare la strada del successo dopo una prima buona opera non è una delle cose più semplici. Sono innumerevoli i casi, in ambito artistico, che vedono autori/artisti/opere televisive fallire al banco di prova decisivo per continuare ad avere la fama che tanto bramano. Happy!, quindi, dopo una stagione estremamente positiva, e dopo aver richiesto ed ottenuto un sorprendente secondo ciclo, si trova ora nella delicata posizione di dimostrare che quanto fatto vedere di buono nel primo anno di messa in onda non si sia trattato di un caso fortuito. Ed è qui che iniziano i primi problemi.
Come anticipato poc’anzi il rinnovo per lo show creato da Grant Morrison e da Brian Taylor è stato quasi un fulmine a ciel sereno perché gli eventi della prima stagione erano pressoché terminati in un happy ending che aveva accontentato tutti o quasi i personaggi. In ogni caso l’annuncio è stato accolto come una lieta novella e si è atteso il ritorno di Nick Sax alquanto febbrilmente.
Tuttavia, come evidenziato nella recensione di “The War On Easter”, il ritorno di Happy! è stato tutt’altro che negativo, ma definirlo del tutto positivo sarebbe una esagerazione, avendo lasciato diversi dubbi sul percorso che si intende intraprendere in questo secondo anno. Niente di grave, infondo, trattandosi della season premiere, ma purtroppo questo alone di perplessità su questo ritorno della serie SyFy non è calato, anzi, si è forse fatto ancora più fitto. È chiaro che gli sceneggiatori vogliano ormai interagire con tutte le festività mondiali ed ecco che quest’anno, essendo nel periodo Pasquale, si siano interamente dedicati alla festa del coniglio pasquale e di tutto ciò che ne comporta, scaturendo però quella sensazione di già visto che elimina quasi completamente l’originalità di cui si era fatta garante nella prima stagione la serie di Morrison e Taylor. Inoltre i characters non sembrano aver preso una direzione precisa nemmeno in questo secondo appuntamento settimanale e si ha questa sensazione soprattutto osservando le vicende dell’ex poliziotto che oltre a cercare di costruire un rapporto stabile con la propria figlioletta si è trovato artefice di ben due massacri che probabilmente porteranno ad un nulla di fatto.
L’unica vera nota positiva di quello che orbita attorno al protagonista dello show e del suo unicorno immaginario è proprio Hailey che in ogni episodio dimostra di accumulare interiormente tutti i disagi di cui è protagonista, disagi che le stanno creando problemi psicologici, un esempio infatti è quanto scrive, a fine visione, nel suo diario, distorcendo la realtà dei fatti. Questo comportamento si aggiunge ad un’altra nota positiva dello show, che sono i problemi mentali che Amanda sta accusando. La madre di Hailey dimostra sempre di più non aver metabolizzato affatto i traumi della scorsa stagione, problema che sembra farle perdere, mano a mano con il passare del tempo, la stabilità mentale che si richiede ad una persona mentalmente sana ed in grado di crescere una bambina.
Altro personaggio che non sta trovando una precisa direzione è quello di Blue. Nonostante la sua fissazione con il Wyoming sia estremamente divertente e i problemi con il demone di cui è impossessato siano realmente interessanti, gli sceneggiatori sembra che stiano temporeggiando con lui, lasciandolo per ora in carcere a compiere azioni fini a se stesse come fare a botte con gli altri carcerati e ad insistere con il suo avvocato per denunciare le attività illecite di Sonny Shine. Per quanto riguarda quest’ultimo le cose vanno decisamente meglio essendo tra l’altro affiancato dal solito pazzesco Patrick Fischler (Smoothie) che riesce a portare epicità in qualsiasi cosa egli faccia. Interessante tra l’altro la spiegazione di Louis Sheinberg sul perché abbia puntato così tanto sulla Pasqua, riflessione che in effetti colpisce nel segno perché, pensandoci bene, questa festività, oltre alle classiche uova pasquali, non ha tratti realmente distinguibili essendo per cui realmente malleabile a suo piacimento.
In conclusione “Tallahassee”, capitolo diretto tra l’altro da Christopher Meloni, è un episodio appena sufficiente che riesce nel compito di intrattenere ma non in quello di estinguere i dubbi emersi nella puntata precedente. In ogni caso Happy! rimane una delle serie più innovative e spregiudicate degli ultimi anni e gli amanti dello splatter e del black humor non possono che continuare ad osservare interessati le avventure di Nick Sax.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The War On Easter 2×01 | 0.34 milioni – 0.1 rating |
Tallahassee 2×02 | 0.29 milioni – 0.1 rating |
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.