House Of Cards non smette mai di cambiare le carte in tavola (no pun intended) e in questo quarantaquattresimo capitolo della storia di Frank Underwood, Frank Underwood lo si vede molto poco, quasi solamente nelle sequenze oniriche, tecnicamente perfette ma talmente metaforiche da non riuscire a coglierne completamente il senso.
Con il Presidente temporaneamente (?) fuori gioco si aprono una moltitudine di possibilità narrative e nuovi inaspettati sviluppi, dalla campagna elettorale (come si può competere e cercare di indebolire l’avversario quando l’avversario è in fin di vita in ospedale a causa di una sparatoria?) all’ascesa al potere di Claire, fino ad arrivare alla scoperta della lettera di suicidio di Lucas Goodwin, che potrebbe portare a disastrose conseguenze.
È da questo ritorno di una storyline che sembrava essere definitivamente abbandonata che si coglie l’intenzione di far tornare al centro delle vicende personaggi e storie delle scorse stagioni: infatti vediamo inoltre la prepotente, e forse non necessaria, ricomparsa di Raymond Tusk alla Casa Bianca e di Remy al suo vecchio lavoro.
Ma il vero centro di tutto l’episodio è la battaglia che si combatte tra Claire e Doug: in ogni loro scena la tensione si può tagliare col coltello e sono entrambi capaci, senza quasi parlarsi, di capire cosa ha in mente l’altra persona, quindi di sfidarla.
Il ruolo di protagonista in questa puntata passa, dunque, da Frank nelle mani di Claire e Doug e vediamo come essi abbiamo degli approcci opposti riguardo tutte le situazioni da affrontare come conseguenze della sparatoria al Presidente. Claire ne approfitta per portare avanti i suoi piani di conquista facendo da consigliere all’ingenuo e inesperto vice presidente, facendogli fare esattamente ciò che vuole lei nella gestione dei problemi con la Russia. Allo stesso modo la First Lady non perde tempo e resta di un’indifferenza assoluta riguardo le condizioni del (ex) marito.
Dall’altro lato della c’è Doug che, invece, fa di tutto per contrastare i piani di Claire e rimane l’unico ormai dalla parte di Francis, pronto a proteggerlo e a rimanergli fedele a qualsiasi costo, proponendosi addirittura come donatore di fegato (cosa abbastanza esilarante considerato il suo passato da alcolista). Quindi vediamo da una parte Claire disposta a tutto pur di arrivare al suo obiettivo e dall’altra Doug che non solo difende e protegge Frank ma, ad un certo punto, arriva a diventarlo, gestendo tutti gli affari esattamente come avrebbe fatto Underwood, come nel caso del ricatto al procuratore generale.
Questa battaglia per la vita, sia in senso letterale che in senso politico, di Frank Underwood è solo agli inizi e si spera continui ad essere la colonna portante di questa quarta stagione. Non c’è neanche più bisogno di riempire di complimenti e standing ovation Robin Wright e Michael Kelly per le loro perfette e taglienti interpretazioni.
Trova poco ma significativo spazio in questa puntata, LeAnn Harvey, uno degli “acquisti” migliori e più apprezzati della quarta annata di House Of Cards. Neve Campbell si è ritagliata un ruolo di tutto rispetto dimostrando di essere capace e di stare al passo di Robin Wright e il suo personaggio è sicuramente la scelta perfetta come braccio destro della First Lady.
La costante evoluzione di Claire, a partire in particolare dalla scorsa stagione, continua inarrestabile e rimane il principale punto di forza della serie. Forse Beau Willimon, nel mettere Frank sullo sfondo delle vicende per un po’, intendeva evidenziare sempre di più la svolta e la fondamentale importanza della protagonista femminile. Willimon non sbaglia neanche a far tornare in scena i giornalisti che, durante le prime stagioni, stavano indagando sulla morte di Zoe Barnes e sul coinvolgimento di Frank nella morte di Peter Russo. Questa storyline era stata messa da parte in modo frettoloso e non convincente, quindi riproporla o continuarla a sviluppare, soprattutto in questo momento, è la scelta giusta, soprattutto per i futuri risvolti a cui potrà portare in termini di possibili scoperte e di conseguenze sulla campagna elettorale.
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Chapter 43 4×04 | ND milioni – ND rating |
Chapter 44 4×05 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.