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Inside No. 9 6×06 – Last Night At The PromsTEMPO DI LETTURA 3 min

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Inside No. 9 6x06 RecensioneSi conclude anche questa sesta stagione di Inside No. 9. Uno show antologico deve per forza di cose dimostrare una certa inventiva, dovendo cambiare trame di episodio in episodio. Inside No. 9 nello specifico deve addirittura fare i conti con le aspettative dello spettatore verso i sempre brillanti colpi di scena di fine episodio. Allo stesso tempo però ci si trova di fronte ad uno schema ricorrente, che può facilmente diventare ripetitivo.
In questa sesta stagione Pemberton e Shearsmith riescono a ricercare anche una loro personalissima evoluzione all’interno del brillante schema pre-costruito della loro creatura.

LA SCRITTURA DEI PERSONAGGI


Ciò che colpisce particolarmente in questo season finale è l’estremizzazione della scrittura dei personaggi. Se talvolta è costante un contrasto tra personaggio più o meno sgradevole, questa volta si assiste a diverse variazioni sul tema del concetto di sgradevolezza. La capacità dei due autori britannici di saltare dall’intimo e dal particolare al generale e globale permette loro di lanciare anche una notevole frecciata al fenomeno della Brexit, rendendo quasi stantio e squallido un evento di grande portata come quello cui assistono in tv (unica finestra verso un esterno dalla bottle dove si svolgono gli eventi narrati).
La dimensione familiare descritta porta in scena un insieme di disagi caratteriali ed interpersonali. Dalla frustrazione coniugale (con la mini-rivelazione dell’omosessualità latente del personaggio interpretato di Shearsmith), al fanatismo e all’incapacità di ascoltare gli altri. Dall’indifferenza e disagio adolescenziale di Oliver, alla demenza senile di Ralph. Il tutto condito da un setting da mobilio kitsch, banchetto in grande stile e vaghe forme di nazionalismo.
Nell’insieme si colloca l’assurdità della figura di Yusuf, su cui fino all’ultimo non sono date grandi spiegazioni. La sua immagine mistica si cala e si sporca all’interno del contesto sopra-descritto, venendo letteralmente molestato da due coniugi e, dopo aver riorganizzato un banchetto, vedendosi accoltellato ripetutamente da un anziano e da un uomo di mezza età discretamente frustrato.

DIREZIONI DI TRAMA


Inside No. 9 si svolge all’interno di un piccolo spazio chiuso solo sulla carta. La capacità, talvolta, di spaziare su diverse dimensioni narrative spiazza e stupisce lo spettatore. La 6×06 porta diversi punti di narrazione in differenti dimensioni extra-sceniche. Dal matrimonio in crisi, alla dimensione post-brexit, fino ad un lontano passato con storie di adulterio e di figli illegittimi.
Ciò che avviene in un tempo e in uno spazio delimitato esplode ingigantendo tempo e spazio stessi.

COLPO DI SCENA


“Ero sulla Roma-L’Aquila guidavo, ero solo in macchina. A un certo punto mi volto e sai chi c’era accanto a me? […] Gesù. […] Gesù Cristo. Allora chiaramente ho accostato, che fai non accosti? Ho accostato, abbiamo scelto una piazzola, una piazzola umile. No, quelle sfarzose… no, no, a lui piace… vabbè, la piazzola di un falegname. E ci siamo messi a parlare. Abbiamo parlato tanto. Lui poi è un che non… non parla sai perché poi subito la stampa ce ricama sopra, i giornali, ‘e cose…”
(Corrado Guzzanti – Boris)

La citazione sopra riportata e relativa scena, con tanto di effetto comico provocato, basterebbe a descrivere la deriva più surreale presente in “Last Night At The Proms”. Sapere che un “secondo Gesù” sia stato sessualmente molestato da una coppia di coniugi, poi scambiato per un immigrato e poi ucciso rende il “colpo di scena” determinato dall’inquadratura finale quasi superfluo. Un qualcosa che ci deve stare per chiudere bene un episodio che fa del grottesco la sua ragion d’essere.
Tutta la possibile deriva e dissertazione su un Gesù spaurito, sperduto e non riconosciuto all’interno di uno squallore quotidiano sopra la media diventa decisamente inutile.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Gesù
  • Colpo di scena che abbatte il nazionalismo della padrona di casa
  • La crisi coniugale in cui Gesù ha un ruolo sessualmente determinante
  • L’acqua trasformata in alcool e le stigmate
  • Come al solito la recitazione di Pemberton e Shearsmith
  • Forse un pochino anticlimatico il finale

 

Inside No. 9 chiude la sua sesta stagione dimostrando che anche senza uscire dai confini che gli stessi autori si sono posti, è possibile spaziare di molto a livello stilistico.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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