Legion 1×02 – Chapter 2TEMPO DI LETTURA 3 min

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“Eh.”

Sarebbe quello soprastante il primo e unico commento che si sarebbe tentati di proferire, commentando la seconda puntata di Legion.
Eh.
Come a dire “c’è veramente bisogno di parlarne?” La successione di immagini, primi piani, colori e angolazioni bizzarre parla di per sé. Se ci si trovasse di fronte ad un quadro raffigurante una casa, si concorderebbe tutti quanti nel dire che è una casa, che qualcuno ci abita dentro, eccetera, eccetera. Di fronte ad un prodotto di astrazione visiva, ad un insieme di forme e colori senza contorni e confini precisi, sarebbe difficile parlare concretamente dell’entità dell’opera in sé. Questo almeno finché non venga esplicitata la natura del contenuto. Fino a quel momento, la lettura di chi usufruisce di un lavoro simile sarà estremamente soggettiva. Qualsiasi lettura risulterebbe come un insieme di divagazioni quasi senza senso, un po’ come l’inizio di questa recensione.
Legion, quindi “Chapter 2”, non è certo un insieme psichedelico di immagini ermetiche, destinate solo all’estasi sensoriale dello spettatore, a discapito di quella intellettiva, facendosi così beffe della capacità di elaborazione di una storia da parte di uno spettatore seriale. Legion, quindi “Chapter 2”, ha una storia che si sta delineando molto precisamente. Come nel primo episodio, in cui tutto l’insieme di stranezze e di situazioni disordinate veniva spiegato tramite lo scambio di corpi tra David e Syd, allo stesso modo è perfettamente spiegabile la discontinuità temporale in questo secondo capitolo.
Lo stesso vale per la voce che David continua a sentire, rivelatasi poi il richiamo della sorella che va a cercarlo nella clinica ma non lo trova. Tutto molto semplice, tutto presentato e raffigurato con una ricerca particolarissima di effetti scenici e di giochi di punti di vista. In questo particolarissimo caso, i flashback non sono mai tali, ma assolvono alla loro funzione, come nel più classico modello televisivo.
Quindi, ecco spiegato l’esaustivo “eh” che così bene sintetizzerebbe l’opinione di questa nuova e azzeccata creatura FX. L’avanzamento di trama è sotto la luce del sole, ogni episodio, come un videogioco, rappresenta un avanzamento di livello: uno scioglimento dei nodi che l’episodio ha creato grazie al virtuosismo di cui sopra. Allo stesso tempo, servirebbero infinità di pareri soggettivi per commentare le numerosissime e suggestive sequenze lisergiche, utili a farci immergere nel caos mentale di David.
Non si confonda però questo avanzamento di livello che ogni episodio porta con sé. Lo stile del primo episodio poteva infatti sembrare una strategia manierista per accattivare il pubblico, prima di catapultarlo nel reale soggetto di Legion: mutanti buoni contro dei cattivoni. Niente di più sbagliato. “Chapter 2” ci invita a prendere atto che lo stile di Legion sarà lo stesso per tutti gli episodi. Interessante sarà scoprire ogni volta quale sarà la strategia adottata per spiegare i vari sotto-sopra scenici, finora sempre motivati in maniera molto razionale.

“David!”

Legion suggerisce poi una particolare riflessione su come i mezzi determinino altamente il fine, quando si parla di serie televisive. Senza entrare nel merito dell’originale cartaceo, si può tranquillamente dire che quello proposto è un modello narrativo che vuole evocare – o comunque avvicinarsi – a più celebri lidi della Marvel, senza poterlo fare esplicitamente. La spinosa questione dei diritti costringe poi a lavorare con la creatività e a cercare soluzioni narrative di nicchia per raccontare un particolare mondo.
Riuscire a tratteggiare un ambito pop come quello supereroistico in maniera così accattivante, riuscendo magari anche ad attirare i meno appassionati del genere, è assolutamente una nota di merito. Senza menzionare invece altre serie che sono riuscite ad abbattere qualsiasi tipo di aspettativa in negativo, lavorando di creatività per portare anche gli amanti di genere a odiare un mondo canonico come quello rappresentato nella serie in questione.
Della serie: creare tantissimo con limitazioni pre-imposte non è cosa da tutti.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La regia
  • Un utilizzo suggestivo e non scontato del “sovrannaturale”
  • Il riconoscimento di un marchio stilistico della serie, che riesce tuttavia a proporre una trama lineare
  • Eh

 

Occhio soltanto a non appiattirsi con il ritmo che poi lo stupore del pubblico diminuisce.

 

Chapter 1 1×01 1.62 milioni – 0.7 rating
Chapter 2 1×02 1.13 milioni – 0.5 rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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