“I’m sorry, really. I’m a fan!”
Prosegue il percorso stagionale di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., quest’anno caratterizzato da un avvio piuttosto coinvolgente rispetto alle annate passate, e lo fa con “Alien Commies From The Future!”, episodio ambientato nel Nevada del 1955 – periodo storico oramai congeniale per la serie – nientedimeno che all’interno della famosa Area 51. Lunghissima la lista dei cliché anni Cinquanta snocciolati in questo terzo episodio, a partire proprio dalla celebre base militare entro cui avvengono le vicende, proseguendo con le consuete tavole calde (con annessa cameriera frustrata e cliente maleducato), acconciature super cotonate e uomini rigorosamente in giacca e cravatta, guerra fredda e corsa allo spazio, discriminazioni razziali e di genere e, ovviamente, Agent Carter – o forse sarebbe più giusto dire un cheap cosplay di Agent Carter.
Il ventennale salto temporale compiuto dai nostri eroi cambia dunque nuovamente le carte in tavola, riproponendo la medesima formula – questa sorta di viale dei ricordi dove ritroviamo tutte le grandi personalità che hanno segnato SHIELD e HYDRA nel corso degli anni – ma in un contesto storicamente diverso rispetto alla parentesi anni ’30 dei primi due appuntamenti stagionali.
Il risultato è un buon episodio, che già ora possiamo parzialmente collocare nella categoria filler, che nonostante la sua quasi totale immobilità narrativa riesce nel compito di intrattenere senza troppe pretese. Tralasciando la consueta linea comica che non fa ridere tipica dell’universo cine-televisivo Marvel e l’imbarazzante parentesi May/Yo-Yo che si conclude in un sostanziale nulla di fatto, il ritmo della puntata riesce comunque a tenere alto l’interesse dello spettatore. A prescindere dalla scontatezza degli esiti, elemento che comunque sappiamo bene essere predominante in questo genere di narrazione a stampo supereroistico, la costruzione della tensione risulta impeccabile, in un crescendo che progressivamente riesce ad irretire chi guarda mettendo in secondo piano l’elemento più “bambinesco” della produzione.
Il nucleo centrale dell’episodio, la caccia ai chronicom/cronotoni infiltrati all’interno della base segreta (la quale ha un’evidente e preoccupante problema di sicurezza), sembra quasi fare soltanto da sfondo alla gitarella in costume di Coulson e Simmons, i quali perdono tempo in inutili interrogatori (la linea comica) quando basterebbe letteralmente guardare in faccia ogni singolo scienziato per riconoscerne la vera natura, e alle beghe personali dei vari protagonisti. In particolare, si ha da una parte Deke e Daisy alle prese con le implicazioni morali relative all’eventuale uccisione di Wilfred Malick, con il primo schierato dalla parte del futuro fondatore dell’HYDRA, in quanto all’epoca soltanto un ragazzo – seppur di certo non animato dalle migliori intenzioni – e la seconda disposta al sacrificio di uno per il benessere di molti. Discussione che per il momento sembra rimandata ma che, probabilmente, farà di nuovo capolino in un’altra epoca. Dall’altra, invece, vi sono le già nominate May e Yo-Yo, per il momento cadute in disgrazia e probabilmente messe insieme per sottolineare ulteriormente la loro posizione di temporanea inutilità all’interno del gruppo.
Insomma, un episodio che ben poco aggiunge in termini di narrazione, ma che esprime al meglio lo stile ritrovato (e rinnovato) dello show ABC intrattenendo senza prendersi troppo sul serio. Il tutto impreziosito da un contesto storico molto ben rappresentato, il ritorno di vecchie conoscenze e il fantastico spegnimento con conseguente facciata di Coulson che da solo vale un Thank ‘Em All.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Know Your Onions 7×02 | 1.50 milioni – 0.3 rating |
Alien Commies From The Future! 7×03 | 1.57 milioni – 0.3 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.