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Arriva una puntata diversa per I Know This Much Is True, senza comunque riuscire a sollevare il pubblico dall’insofferenza circa gli sviluppi di trama e dall’insostenibile carico emotivo.
La serie ha cominciato il suo percorso verso la conclusione e la scorsa puntata aveva rappresentato in qualche modo un punto di rottura, di svolta. L’incessante susseguirsi di sventure in balìa delle quali si trova Dominick, viene interrotto bruscamente dal suo incidente, che lo costringe anche fisicamente a fermarsi, per concedendogli il tempo di poter riflettere. Comincia così il ritorno alle origini, con la lettura del manoscritto lasciato in punto di morte dalla madre e miracolosamente riapparso insieme all’eccentrica Nedra (una sprecata Juliette Lewis).
Questa quinta puntata inizia con un a dir poco stravolgente salto di storyline: narra Domenico Onofrio Tempesta, da una nave partita dalla Sicilia per Ellis Island alla ricerca di una nuova vita negli USA; un flashback – a differenza dei numerosi che si erano già visti per raccontare il passato dei giovani Birdsey e qualche scena della vita di Dom e Dessa – raccontato in prima persona dal nonno di Dominick e Thomas, che rivela al pubblico l’oscuro passato della loro famiglia in cui si spera si trovi qualche collegamento con la linea narrativa principale.
L’inaspettato e totale cambio di stile – diversi il tempo e la location, gli attori e la lingua originale (italiano per la narrazione e siciliano per i dialoghi), la forma della narrazione tipica del romanzo storico di formazione – arriva per il pubblico insieme ad una seconda sorpresa, la presenza di Marcello Fonte, miglior attore protagonista al Festival di Cannes nel 2018 per la sua interpretazione in Dogman, di Matteo Garrone, pellicola alla quale l’attore deve gran parte della sua fama. Come nel film di Garrone, Fonte interpreta di nuovo un ruolo totalmente disincantato, un personaggio di umili origini che, con brutalità di spirito, esce fuori dalla povertà e cerca di dare un tono al proprio cognome, in maniera ostinata ma con miseri risultati.
La scelta di aggiungere al cast di I Know This Much Is True un premiato a Cannes, per un verso calca la mano sulla pretestuosità della serie, che continua a non volersi risparmiare dal punto di vista qualitativo, per un altro invece contribuisce ancor di più a disilludere lo spettatore sulle sue potenzialità, mentre la trama continua a non portare da nessuna parte. La ricostruzione del travagliato migrare degli Italiani nel primo ‘900, la scelta di originalità, le meccaniche sociali descritte pittoricamente grazie alle sempre buone scrittura e regia, a che cosa servono rispetto alla storia di Dominick e di Thomas imprigionato nell’ospedale psichiatrico? Sembrerebbe a nulla.
Un esercizio di stile, quindi, che rimane confinato alla prima parte di questo quinto episodio, in cui il colloquio con la Dott.ssa Patel sembra puntare tutto sulla conversione di Dom al mondo del presente, utilizzando il manoscritto per esorcizzare il suo passato. Questa parentesi, che sarebbe potuta essere centrale e che non era ancora stata mai apertamente affrontata o approfondita, si chiude purtroppo molto rapidamente, con il litigio immotivato tra Dominick e Dessa e con uno struggente primo piano sul volto contratto di lei.
Tutto il lavoro sulla storia di Onofrio Tempesta sembra essere servita solamente a giustificare le sfortune dei Birdsey con il malocchio, senza poi che lo spettatore si fosse mai realmente chiesto quanta importanza avesse, negli sviluppi della storia, il collegamento del nonno con i gemelli. Unico sospetto era stato, semmai, quello di un ipotetico incesto tra il nonno e la madre, che in realtà si scopre essere una supposizione malamente indotta dai dialoghi e del tutto priva di rilevanza, oltre che di veridicità.
Lo sviluppo della storyline principale non ha sorte migliore, visto che la trama dell’abuso di Thomas, praticamente cominciata e finita in questa stessa puntata, sarebbe potuta essere sviluppata meglio e distribuita in maniera più equilibrata nel corso della serie. Una narrazione compiuta sulla reclusione di Thomas si è fatta attendere troppo a lungo e, adesso che è arrivata, ha bruciato le tappe portando frettolosamente alla sua liberazione. Si spera, quanto meno, che nelle ultime puntate i personaggi di Lisa e della Dott.ssa Patel avranno la possibilità di congedarsi con il pubblico in maniera più dignitosa.
Ci sono, in conclusione, poche speranze che la serie possa riguadagnare fiducia ad una sola puntata dalla fine. Considerato che le ultime parentesi da chiudere saranno le storie d’amore di Dominick, per le quali si possono facilmente prevedere il ritorno con Dessa e l’abbandono di Joy, dato che c’è ancora spazio per una conversione sentimentale del protagonista. Tuttavia, nulla potrà salvare I Know This Much Is True da un inevitabile oblio mediatico, nemmeno un clamoroso suicidio di Thomas, al quale a questo punto gli si potrebbe risparmiare pure una brutta fine.
La serie ha cominciato il suo percorso verso la conclusione e la scorsa puntata aveva rappresentato in qualche modo un punto di rottura, di svolta. L’incessante susseguirsi di sventure in balìa delle quali si trova Dominick, viene interrotto bruscamente dal suo incidente, che lo costringe anche fisicamente a fermarsi, per concedendogli il tempo di poter riflettere. Comincia così il ritorno alle origini, con la lettura del manoscritto lasciato in punto di morte dalla madre e miracolosamente riapparso insieme all’eccentrica Nedra (una sprecata Juliette Lewis).
Questa quinta puntata inizia con un a dir poco stravolgente salto di storyline: narra Domenico Onofrio Tempesta, da una nave partita dalla Sicilia per Ellis Island alla ricerca di una nuova vita negli USA; un flashback – a differenza dei numerosi che si erano già visti per raccontare il passato dei giovani Birdsey e qualche scena della vita di Dom e Dessa – raccontato in prima persona dal nonno di Dominick e Thomas, che rivela al pubblico l’oscuro passato della loro famiglia in cui si spera si trovi qualche collegamento con la linea narrativa principale.
L’inaspettato e totale cambio di stile – diversi il tempo e la location, gli attori e la lingua originale (italiano per la narrazione e siciliano per i dialoghi), la forma della narrazione tipica del romanzo storico di formazione – arriva per il pubblico insieme ad una seconda sorpresa, la presenza di Marcello Fonte, miglior attore protagonista al Festival di Cannes nel 2018 per la sua interpretazione in Dogman, di Matteo Garrone, pellicola alla quale l’attore deve gran parte della sua fama. Come nel film di Garrone, Fonte interpreta di nuovo un ruolo totalmente disincantato, un personaggio di umili origini che, con brutalità di spirito, esce fuori dalla povertà e cerca di dare un tono al proprio cognome, in maniera ostinata ma con miseri risultati.
La scelta di aggiungere al cast di I Know This Much Is True un premiato a Cannes, per un verso calca la mano sulla pretestuosità della serie, che continua a non volersi risparmiare dal punto di vista qualitativo, per un altro invece contribuisce ancor di più a disilludere lo spettatore sulle sue potenzialità, mentre la trama continua a non portare da nessuna parte. La ricostruzione del travagliato migrare degli Italiani nel primo ‘900, la scelta di originalità, le meccaniche sociali descritte pittoricamente grazie alle sempre buone scrittura e regia, a che cosa servono rispetto alla storia di Dominick e di Thomas imprigionato nell’ospedale psichiatrico? Sembrerebbe a nulla.
Un esercizio di stile, quindi, che rimane confinato alla prima parte di questo quinto episodio, in cui il colloquio con la Dott.ssa Patel sembra puntare tutto sulla conversione di Dom al mondo del presente, utilizzando il manoscritto per esorcizzare il suo passato. Questa parentesi, che sarebbe potuta essere centrale e che non era ancora stata mai apertamente affrontata o approfondita, si chiude purtroppo molto rapidamente, con il litigio immotivato tra Dominick e Dessa e con uno struggente primo piano sul volto contratto di lei.
Tutto il lavoro sulla storia di Onofrio Tempesta sembra essere servita solamente a giustificare le sfortune dei Birdsey con il malocchio, senza poi che lo spettatore si fosse mai realmente chiesto quanta importanza avesse, negli sviluppi della storia, il collegamento del nonno con i gemelli. Unico sospetto era stato, semmai, quello di un ipotetico incesto tra il nonno e la madre, che in realtà si scopre essere una supposizione malamente indotta dai dialoghi e del tutto priva di rilevanza, oltre che di veridicità.
Lo sviluppo della storyline principale non ha sorte migliore, visto che la trama dell’abuso di Thomas, praticamente cominciata e finita in questa stessa puntata, sarebbe potuta essere sviluppata meglio e distribuita in maniera più equilibrata nel corso della serie. Una narrazione compiuta sulla reclusione di Thomas si è fatta attendere troppo a lungo e, adesso che è arrivata, ha bruciato le tappe portando frettolosamente alla sua liberazione. Si spera, quanto meno, che nelle ultime puntate i personaggi di Lisa e della Dott.ssa Patel avranno la possibilità di congedarsi con il pubblico in maniera più dignitosa.
Ci sono, in conclusione, poche speranze che la serie possa riguadagnare fiducia ad una sola puntata dalla fine. Considerato che le ultime parentesi da chiudere saranno le storie d’amore di Dominick, per le quali si possono facilmente prevedere il ritorno con Dessa e l’abbandono di Joy, dato che c’è ancora spazio per una conversione sentimentale del protagonista. Tuttavia, nulla potrà salvare I Know This Much Is True da un inevitabile oblio mediatico, nemmeno un clamoroso suicidio di Thomas, al quale a questo punto gli si potrebbe risparmiare pure una brutta fine.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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I Know This Much Is True continua il suo cammino incessante verso l’esasperazione del proprio pubblico, introducendo una parentesi che fa prendere aria alla narrazione ma che crea ancora più confusione sul significato e sulla morale della serie. Quale che sia il messaggio che gli autori vogliono raccontare rimane un mistero e, con un solo episodio alla fine, la cosa non interessa ormai più a nessuno.
Episode 4 – 1×04 | ND milioni – ND rating |
Episode 5 – 1×05 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
Solo un susseguirsi di disgrazie tanto per fare a gara a chi la spara più in alto, i problemi psichiatrici del protagonista, ciò su cui questa serie dovrebbe puntare, sono in netto secondo piano rispetto alla sequela infinita di MAIUNAGIOIA che si respirano dall’inizio alla fine.
Peccato, bella occasione ma sprecata completamente. Non ce la ricorderemo affatto.