Com’era facile prevedere dopo la visione di “Resurrection“, “Please” non poteva accelerare moltissimo i toni, quanto piuttosto continuare a navigare le stesse acque con lo scopo di approfondire ed espandere la situazione attuale di un Murdock spezzato e di un Fisk disposto a tutto pur di salvare la sua Vanessa. E con il senno di poi, tutto segue esattamente le aspettative del pubblico senza mai annoiare veramente (cosa che molti altri show Marvel/Netflix hanno fatto invece), almeno fino agli ultimi 7 minuti al fulmicotone. La domanda quindi è lecita e la risposta è anche molto elementare: soddisfatti fino a qui? Decisamente si.
“Goddamn Albanians killed everyone except Fisk. Somebody said he’s in route to the safe house.
It’s a damn shitshow. The FBI just let Wilson Fisk out of prison.”
In “Resurrection” si era parlato della facilissima introduzione dell’agente Nadeem nel mondo di Daredevil, il tutto grazie ad una scrittura precisa, elementare ma azzeccata che aiuta lo spettatore a prendere già in simpatia il character interpretato da Jay Ali. Questo stesso modo di scrivere, così facile ma anche così funzionale, viene enfatizzato ulteriormente in questo episodio specialmente nei confronti di un Kingpin Wilson Fisk sempre molto calcolatore ma più umano e, soprattutto nei momenti finali, debole. Lentamente ma sempre molto armonicamente, Fisk viene spogliato della sua invulnerabilità e del suo potere, ed il tutto è visibile in due momenti chiave dell’episodio: la pugnalata allo stomaco è estremamente significativa perchè dimostra la sua forza bruta ma anche una mente che prende il sopravvento, l’attacco al blindato della polizia invece lo porta davanti alla possibilità di morire per la prima volta in vita sua da quando è diventato Kingpin e lo sguardo negli occhi di D’Onofrio è impagabile. Insomma un lavoro di scrittura veramente ottimo.
Matt: “Oh No, Father. My delusion was thinking God had anything to do with it.
I’m not as capable as I was, but I don’t get to choose who I am.
I’m Daredevil. Not even God can stop that now.”
La stessa attenzione al dettaglio è ovviamente riservata anche a Matt che sta, sempre di più, alienandosi dalla sua vita precedente come avvocato per ritrovare il suo posto come Daredevil. Quello iniziato in “Resurrection” è ovviamente un processo lungo e non basteranno di sicuro un paio di episodi per riportare tutto allo status quo pre “The Defenders“, c’è piuttosto da aspettarsi un tentativo costante lungo tutta la stagione, il che attizza anche molto le aspettative.
Vedere un Daredevil in difficoltà fa parte di quei momenti fumettistici (e ovviamente cinematografici) in cui si riporta il supereroe ad un livello più umano, aumentando le sue problematiche mentre gli si tratteggia di fronte un processo di recupero e crescita. Questa stagione sembra mirare esattamente verso questa direzione, anche se Erik Oleson ha parlato più di “redenzione”, e si può vedere benissimo dal costante tentativo di Matt di essere picchiato. Senza Elektra e con il desiderio di rimanere da solo per non essere ancora più debole, Oleson ed i suoi fedelissimi anche in questa “Please” stanno quindi approfondendo i sentimenti contrastanti di un Matt che è più portato a voler morire se i suoi poteri non ritorneranno piuttosto che ricostruirsi una vita. La piccola vittoria ottenuta nei sotterranei della pulitura ovviamente aiuta ma è solo una piccola battaglia se comparata alla vera guerra che sta per arrivare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Resurrection 3×01 | ND milioni – ND rating |
Please 3×02 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.