Generalmente i “secondi episodi” sono sempre molto meno interessanti dei pilot: devono rispettare le promesse e gli stimoli fatti dalle series premiére, cominciare a delineare meglio i personaggi e consolidare un nuovo ecosistema agli occhi del pubblico. Alla luce di questo non dovrebbe quindi sorprendere che “3 AM” e “Two Dead Men” siano profondamente diversi l’uno dall’altro, ma c’è un enorme paradosso se si pensa sia alla loro funzione che al loro collocamento all’interno della serie stessa: se “3 AM” funge da collante tra l’ultima apparizione di Frank Castle in Daredevil ed il resto della sua vita, “Two Dead Men” è l’episodio che dà veramente il via alla trama orizzontale della serie.
MICRO
Frank: “Karen, there’s, uh there’s somebody that knows I’m still alive. […] Look, this guy calls himself Micro, right?”
Nell’ultima scena di “3 AM” compariva un personaggio che per gli amanti del fumetto di The Punisher non è certo sconosciuto: Micro, al secolo David Lieberman. Come si può ben immaginare, non bisogna dare sempre per scontata l’esatta trasposizione da carta stampata a piccolo schermo e, per questo motivo, non si può ancora considerare il Micro televisivo alla stregua di quello fumettistico. Tuttavia il primo impatto e le prime interazioni tra lui e Frank lasciano intuire che la direzione sia esattamente la stessa.
Il character interpretato da Ebon Moss-Bachrach appare fin da subito molto interessante e facile da empatizzare anche per il modo in cui viene presentato da Lightfoot: dapprima presentato come predatore (in senso buono visto il tentativo di allearsi con Frank), successivamente diventa preda di un Castle che lo stimola per capirne le reazioni. Inutile dire che questa caccia del gatto col topo piace e funziona molto bene, il tutto tenendo in considerazione il fatto che Lightfoot (qui anche come sceneggiatore dell’episodio) sfrutta questa dinamica per introdurre completamente la storia di Micro senza renderla pesante. Ottima mossa.
E ora quel CD-ROM con la scritta MICRO, lasciato in “A Cold Day In Hell’s Kitchen” assume un altro significato.
KAREN PAGE
Frank: “I’m real hungry. You got any change? Please? Thanks, Karen.”
Karen: “You’re still all heart, huh? Things got this bad, Frank?”
Frank: “Wanted to say hello.”
Il rapporto tra Karen Page e Frank Castle non è mai stato semplicissimo, e d’altronde il character di Bernthal non aiuta moltissimo a socializzare, tuttavia in qualche modo i due si sono sempre trovati e hanno osato fidarsi l’uno dell’altra proprio quando nessuno credeva in loro o aveva dato un valido motivo per credergli. Ed è proprio da questo totale abbandono della società e delle persone che è nato il loro rapporto di fiducia e amicizia, un rapporto che per Frank Castle vale molto, soprattutto alla luce del numero di amici che ha.
È ovviamente per necessità che Frank contatta Karen e non è una sorpresa la presenza di Deborah Ann Wolf nella serie, infatti il suo personaggio funge da collante spontaneo (ma necessario) per mantenere Marvel’s The Punisher collegato in qualche modo all’universo narrativo degli altri show Marvel/Netflix. In qualche modo si può quasi identificare nella Page una sostituta di Claire Temple, e non è assolutamente un demerito, anzi. Bisogna chiaramente ancora capire l’importanza e la frequenza delle interazioni tra Karen e Frank durante la stagione ma già da ora ci si può ritenere soddisfatti per questo “nuovo inizio”.
PETE CASTIGLIONE
Frank: “I’m Pete by the way. Castiglione.”
Frank Castle agli occhi dello Stato è morto, Pete Castiglione invece è vivo e vegeto: due identità per una sola persona.
Se si ritorna a fare un velocissimo paragone con il pilot è sorprendente il numero di frasi ed interazioni di Frank Castle Pete Castiglione in questo episodio. Tuttavia si può vedere il tutto da un altro lato perchè, nell’esatto momento in cui Pete Castiglione si taglia barba e capelli, Frank Castle ritorna in vita e con esso quel modo di fare che lo ha da sempre caratterizzato. Sì, è vero che ci sono diverse scene in cui si interfaccia con Karen e Curtis Hoyle, ma durante la puntata si assiste al vero passaggio d’identità nel momento in cui il personaggio decide di passare all’attacco e prendere in mano la situazione. Esattamente in quel momento Pete Castiglione cessa di esistere e Frank Castle risorge dalle ceneri, e con lui il Punitore. A questo punto può ufficialmente iniziare la stagione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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3 AM 1×01 | ND milioni – ND rating |
Two Dead Men 1×02 | ND milioni – ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.