Continuano le missioni, gli scontri e le battaglie aeree in quel del Vecchio Continente per i giovani avieri americani protagonisti di Masters Of The Air, una delle serie tv più mastodontiche e sontuose uscite quest’anno, di produzione Apple TV+. La grandezza dello show è palese soprattutto in episodi come questo, in cui le battaglie aeree occupano buona parte del minutaggio presente, praticamente due terzi di tutta la puntata.
La claustrofobia di una tale scelta narrativa è, in parte, compensata da dialoghi e monologhi “a terra” ugualmente significativi, e dalle interpretazioni di un cast che si mostra decisamente elevato e perfetto per l’occasione. Tuttavia permane, almeno finora, una certa staticità che rischia di far rimanere tutto questo solo una bella copertina per una storia in realtà molto scarna e superficiale.
LA DISILLUSIONE DI UNA GENERAZIONE
Rispetto ai primi episodi, dove comunque si avvertiva già questa sensazione, è la disillusione dei giovani avieri a farla da padrone. Dopo i primi entusiasmi iniziali, infatti, e soprattutto dopo l’ennesimo attacco che riporta molti più morti che non feriti, è abbastanza normale che gli animi non siano più ottimisti. “Part Five” si concentra molto su questo aspetto, a cominciare dalla prima scena che mostra un “rientro” nel dormitorio degli avieri in cui il mood è estremamente serioso e drammatico, ben lontano da quello scanzonato e goliardico visto nei precedenti episodi.
Appare fin da subito evidente che qualcosa si è rotto all’interno del gruppo di avieri, fra chi sta effettivamente a rischiare la vita in cielo e chi sta ad osservare e a controllare tutto da terra. Da qui in poi si parte per l’ennesima missione, in cui la tensione e il climax narrativo aumentano sempre di più scena dopo scena, mostrando tutto l’orrore che può esserci. Anche in un tipo di combattimento che dovrebbe teoricamente essere più leggero rispetto a quello a terra.
RIPETITIVITÀ DELL’AZIONE
La regia di Anna Boden e di Ryan Fleck, già noti per Captain Marvel e Billions, è molto solida da questo punto di vista, regalando emozioni forti e contrastanti pure nello spazio ristretto della cabina aerea. In alcune scene si arriva quasi allo splatter, anche se la quantità di sangue viene saggiamente limitata rispetto alla tensione data dai volti dei protagonisti. Tuttavia, dal punto di vista della sceneggiatura non si può fare a meno di notare che tale episodio poteva tranquillamente essere sostituito in qualsiasi altro punto della timeline orizzontale senza ricevere particolari scossoni.
La ripetitività della trama verticale (anche “Part Three” affrontava già lo stesso tema, più o meno con la stessa struttura narrativa) lo rende di fatto un episodio di puro raccordo, e per questo forse la prima puntata effettivamente “debole” di tutto lo show. Arrivati a metà della stagione si spera che, da qui in poi, l’evoluzione dei character presenti porti poi ad un’effettiva evoluzione anche della sceneggiatura, per non cadere troppo nella staticità.
CONCLUSIONI
Al di là di questo difetto però, per cui comunque bisognerà procedere nella visione per scoprirne l’effettiva utilità, Masters Of The Air si conferma come un prodotto ben strutturato e complesso, in cui l’artigianalità con cui vengono realizzati gli scontri aerei è il vero punto di forza, migliore anche rispetto a quanto realizzato in CGI. Per cui il Save finale va letto in un’ottica positiva, per cui tale episodio va visto semplicemente nel suo essere una parentesi per quanto succederà successivamente. Per il resto, già lo sforzo produttivo mostrato e il risultato finale mostrano quanto Apple TV+ creda, giustamente, in questo progetto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Continuano gli scontri sui cieli europei fra le truppe del Battaglione americano e gli aerei nazisti. Manca però l’ottimismo iniziale, soprattutto per via delle continue perdite e dell’umore sempre più cupo degli avieri. Il che è un elemento importante se sviscerato bene per i prossimi episodi.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!