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Parleremo bene di questo episodio di Mayans MC? Sì. Suggeriremmo ad una terza persona, in cerca di nuove visioni, di seguire questa serie? Nì. Gli episodi scorrono rapidi e coinvolgenti come molti di quelli di Sons Of Anarchy? Assolutamente no.
Occorre partire da questo, prima di soffermarsi su qualsiasi tipo di analisi simbolica, estetica e narrativa. 63 minuti sono decisamente tanti, forse troppi, soprattutto se si va ad analizzare cosa effettivamente accade in questo episodio. Sutter ha il grande merito di pensare in grande e in prospettiva. E’ indubbio quindi che abbia idee precise su quello che sarà il futuro di EZ e soci. Di conseguenza è indubbio che qualsiasi micro-evento a cui lo spettatore assiste sarà importante per il futuro e per arrivare ad un determinato momento di trama. Quello che sembra essere accaduto però è che il buon Kurt abbia messo in moto la sua complessa macchina narrativa da subito, non coinvolgendo forse nuovi spettatori e non soddisfacendo appieno gli orfani di SoA. Questa è forse una visione estrema, se si considera che comunque lo show è stato rinnovato per una seconda stagione e soprattutto se si considera che comunque la storia ha preso il via e in qualche modo mette gli spettatori in uno stato di perenne sospensione riguardo la sorte dei personaggi principali.
Se da una parte nelle precedenti recensioni ci si lamentava dell’effettiva utilità della storia di Coco e della figlia, oggi tutta quella storia porta all’arresto di fine episodio. La scoperta del cadavere, con conseguente futura detenzione di EZ e Angel, spariglierà ulteriormente le carte nelle già complicate dinamiche interne al club, oltre che nella spinosissima situazione di EZ in quanto collaboratore di giustizia. Ecco, l’uccisione di Celia, con tanto di drammone familiare pregresso, era effettivamente necessario, ma lo si poteva forse accorciare per diminuire il minutaggio e rendere più digeribili i precedenti episodi? Forse sì. Così come probabilmente si poteva rendere meno lungo e frastagliato il doppio interrogatorio da parte di Potter ai due coniugi Galindo. Separare nell’arco dell’intero episodio queste lunghe porzioni dialogiche ha un doppio effetto: Potter ad un certo punto inizia a diventare pesante, pur essendo un personaggio dalla felicissima scrittura, l’intera dinamica tattica tra le due parti inizia a diventare fumosa e confusa.
A proposito di Potter. Da applausi il ripescaggio di un personaggio che in SoA era stato sfruttato pochissimo, sprecando così, come già detto, una caratterizzazione particolarmente efficace. Certo ad un occhio particolarmente critico tale ritorno poteva avere il sapore di una minestra riscaldata. E’ qui che Sutter o chi per lui compie un atto assolutamente valido. Potter ricorda gli eventi che portarono alla delegittimazione dell’FBI di fronte ad un accordo che Galindo padre aveva con la CIA. Viene quindi dato un seguito al suo stesso personaggio, rendendo così logica e conseguente la sua proposta a Galindo figlio: creare una lotta al narcotraffico, tramite il controllo dello stesso, esattamente con l’identico metodo per cui, scottato, si prese un periodo sabbatico dopo i fatti di SoA.
I 63 minuti pesano anche quando al loro interno le sequenze rallentano vertiginosamente. Come ad esempio nei momenti di nicchia che vedono protagonista il padre di EZ e Angel. Non si discute sulla qualità di quanto mostrato e sulla sicura efficacia della storia passata che prima o poi verrà svelata. Il problema è che inserire, come ad inizio episodio, sequenze in spagnolo, con lunghi momenti di silenzio ed espressionibasite contrite e gravose, proiettano il lavoro di Sutter verso la versione semplificata e dozzinale del dramma shakespeariano: la soap opera.
Infine la rissa pacificatrice tra Angel e l’altro, di cui è comprensibilissimo non ricordare il nome, è un momento tipicamente in stile con l’universo sutteriano, ma tutto ciò che circonda e riguarda quel momento lì, essendosi poi risolto in una scazzottata, altro non è che un peso che grava sui 63 minuti di episodio.
Occorre partire da questo, prima di soffermarsi su qualsiasi tipo di analisi simbolica, estetica e narrativa. 63 minuti sono decisamente tanti, forse troppi, soprattutto se si va ad analizzare cosa effettivamente accade in questo episodio. Sutter ha il grande merito di pensare in grande e in prospettiva. E’ indubbio quindi che abbia idee precise su quello che sarà il futuro di EZ e soci. Di conseguenza è indubbio che qualsiasi micro-evento a cui lo spettatore assiste sarà importante per il futuro e per arrivare ad un determinato momento di trama. Quello che sembra essere accaduto però è che il buon Kurt abbia messo in moto la sua complessa macchina narrativa da subito, non coinvolgendo forse nuovi spettatori e non soddisfacendo appieno gli orfani di SoA. Questa è forse una visione estrema, se si considera che comunque lo show è stato rinnovato per una seconda stagione e soprattutto se si considera che comunque la storia ha preso il via e in qualche modo mette gli spettatori in uno stato di perenne sospensione riguardo la sorte dei personaggi principali.
Se da una parte nelle precedenti recensioni ci si lamentava dell’effettiva utilità della storia di Coco e della figlia, oggi tutta quella storia porta all’arresto di fine episodio. La scoperta del cadavere, con conseguente futura detenzione di EZ e Angel, spariglierà ulteriormente le carte nelle già complicate dinamiche interne al club, oltre che nella spinosissima situazione di EZ in quanto collaboratore di giustizia. Ecco, l’uccisione di Celia, con tanto di drammone familiare pregresso, era effettivamente necessario, ma lo si poteva forse accorciare per diminuire il minutaggio e rendere più digeribili i precedenti episodi? Forse sì. Così come probabilmente si poteva rendere meno lungo e frastagliato il doppio interrogatorio da parte di Potter ai due coniugi Galindo. Separare nell’arco dell’intero episodio queste lunghe porzioni dialogiche ha un doppio effetto: Potter ad un certo punto inizia a diventare pesante, pur essendo un personaggio dalla felicissima scrittura, l’intera dinamica tattica tra le due parti inizia a diventare fumosa e confusa.
A proposito di Potter. Da applausi il ripescaggio di un personaggio che in SoA era stato sfruttato pochissimo, sprecando così, come già detto, una caratterizzazione particolarmente efficace. Certo ad un occhio particolarmente critico tale ritorno poteva avere il sapore di una minestra riscaldata. E’ qui che Sutter o chi per lui compie un atto assolutamente valido. Potter ricorda gli eventi che portarono alla delegittimazione dell’FBI di fronte ad un accordo che Galindo padre aveva con la CIA. Viene quindi dato un seguito al suo stesso personaggio, rendendo così logica e conseguente la sua proposta a Galindo figlio: creare una lotta al narcotraffico, tramite il controllo dello stesso, esattamente con l’identico metodo per cui, scottato, si prese un periodo sabbatico dopo i fatti di SoA.
I 63 minuti pesano anche quando al loro interno le sequenze rallentano vertiginosamente. Come ad esempio nei momenti di nicchia che vedono protagonista il padre di EZ e Angel. Non si discute sulla qualità di quanto mostrato e sulla sicura efficacia della storia passata che prima o poi verrà svelata. Il problema è che inserire, come ad inizio episodio, sequenze in spagnolo, con lunghi momenti di silenzio ed espressioni
Infine la rissa pacificatrice tra Angel e l’altro, di cui è comprensibilissimo non ricordare il nome, è un momento tipicamente in stile con l’universo sutteriano, ma tutto ciò che circonda e riguarda quel momento lì, essendosi poi risolto in una scazzottata, altro non è che un peso che grava sui 63 minuti di episodio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La sostanza c’è, la qualità narrativa pure. Purtroppo il minutaggio non proprio sobrio nasconde ciò che è veramente importante all’interno di scene ben più lunghe del dovuto. Inevitabilmente ne viene a mancare il coinvolgimento travolgente nei confronti dello spettatore.
Cucaracha/K’uruch 1×07 | 1.29 milioni – 0.5 rating |
Rata/Ch’o 1×08 | 1.22 milioni – 0.5 rating |
Sponsored by Sons Of Anarchy Italia
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.