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Quando venne ufficializzata la notizia di uno spin-off su Sons Of Anarchy tutti erano in fibrillazione, perché bisogna ammettere senza timidezza che Sons è una delle migliori serie mai realizzate, con un main character tra i migliori mai scritti e visti nel mondo seriale, un criminale shakesperiano indimenticabile.
L’hype era alle stelle e, fortunatamente, dopo questi primi dieci episodi, si può affermare che Mayans MC non ha deluso le aspettative, distaccandosi il giusto dalla serie madre, riproponendo alcuni temi e luoghi ma in modo originale, ritagliandosi un proprio spazio autonomo. Le risse tra motociclisti e non, le vicende famigliari cupe e drammatiche, la violenza, le votazioni intorno al tavolo, le meravigliose scene on the road, tutti elementi cari a Sons sono stati sapientemente utilizzati, senza mai abusarne, per far rientrare lo spettatore nella mitologia del mondo splendidamente creato da Kurt Sutter.
In questo episodio, il vero fulcro narrativo è rappresentato dalla scelta di Ez, che volontariamente decide di restare all’interno della sua nuova famiglia, la quale perde Marcus “El Padrino“, il quale a sua volta, lascia per divenire il fidato consigliere del cartello di Galindo.
In queste dieci puntate la trama sutteriana si è espressa al massimo delle sue potenzialità con continui cambi di fronte, sotterfugi, accordi politici, omicidi e drammi famigliari tanto cari allo sceneggiatore statunitense. Su tutti, negli ultimi episodi, ha spiccato Angel, character completamente anonimo all’inizio ma che col passare del tempo è cresciuto enormemente, tanto da essere pronto a sacrificarsi in prima persona per il bene del fratello minore.
In queste dieci puntate la trama sutteriana si è espressa al massimo delle sue potenzialità con continui cambi di fronte, sotterfugi, accordi politici, omicidi e drammi famigliari tanto cari allo sceneggiatore statunitense. Su tutti, negli ultimi episodi, ha spiccato Angel, character completamente anonimo all’inizio ma che col passare del tempo è cresciuto enormemente, tanto da essere pronto a sacrificarsi in prima persona per il bene del fratello minore.
Nonostante spesso i Mayans siano stati più dei comprimari che i protagonisti assoluti, questione di cui ci si era inizialmente lamentati, l’ottima scrittura di diversi personaggi, Adelita e Ignacio su tutti, ha reso questa scelta narrativa molto rischiosa un’operazione ben riuscita. Inoltre, con il riuscitissimo ritorno in scena di Potter (che in questo episodio sembrava un funereo personaggio di Six Feet Under) breve ma intenso, lo show si è arricchito ulteriormente di un personaggio all’altezza di quelli principali. Questo, tuttavia, ha portato a trascurare, forse eccessivamente, alcune seconde linee dei Mayans che di certo non hanno brillato e complessivamente sono stati ininfluenti per l’intricato sviluppo della trama orizzontale.
Sono due i momenti che delimitano la nuova vita all’interno del MC di Ezekiel Reyes: l’uccisione del cugino Kevin Jimenez, la quale fra l’altro porta alla morte di un altro federale (e siamo a tre in totale, alla faccia del golden boy) e la scelta finale del Prospect di rimanere all’interno del charter. Il nuovo show di casa Fx non è certo una sitcom ma una serie su dei criminali motociclisti, ed è quindi sacrosanto che sia Ez a uccidere personalmente KJ e sia sempre lo stesso, libero finalmente da accordi polizieschi e pressione esterne, a scegliere liberamente la nuova vita da intraprendere, in questo caso da continuare.
E’ stata una prima stagione intensa e piena di avvenimenti, un bellissimo viaggio ambientato dopo la morte di Jax Teller ma che tanto di quelle meravigliose sette stagioni ci ha ricordato. Il merito a Sutter, per aver estratto una bellissima serie dalla costola di una serie quasi perfetta.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un bellissimo episodio con un finale che lascia presagire una seconda stagione tutta in salita. Complessivamente un’ottima stagione, viziata solo da episodi veramente troppo lunghi e qualche passaggio a vuoto, ma la valutazione è fortemente positiva, per uno show che ha dimostrato di avere tanti pregi e pochi difetti. Un finale di stagione intenso ma che non raggiunge il massimo dei voti, non per qualche grave mancanza ma semplicemente perché nei primi trenta minuti la puntata è apparsa lenta e eccessivamente sottotono, salvo poi riprendersi alla grande nell’ultima mezz’ora. La conferma per una seconda stagione è meritatissima perché quel genio che è Sutter ha sicuramente ancora molto da raccontare. Per quanto visto sino ad ora, se si decidesse di concentrare questa bellissima complessità narrativa in 40/45 minuti, tagliando così ogni passaggio a vuoto, Mayans potrebbe diventare una serie meravigliosa.
Serpiente/Chikchan 1×09 | 1.23 milioni – 0.5 rating |
Cuervo/Tz’ikb’uul 1×10 | 1.31 milioni – 0.5 rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.