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Se da un lato l’andamento di Mayans MC risulta costante per quanto riguarda la divisione di storyline e alternanza tra momenti adrenalinici e momenti più sonnacchiosi, da l’altro lato non si può non individuare in “Lahun Chan” un distinguo abbastanza evidente. Sin dal precedente season finale il personaggio di Happy (volto storico della serie madre) aveva assunto un ruolo discretamente importante, portando ad una collisione tra i due show, spingendo lo spettatore a chiedersi: chi è il cattivo? Con che crudeltà si può tifare per l’esecuzione di un personaggio amato in passato?
Il finale del precedente episodio aveva proiettato il pubblico in quello che era il confronto più atteso. La risoluzione finale potrebbe sembrare troppo comoda per non alimentare il conflitto interno sopra esposto. Far fuori un membro storico dei Sons Of Anarchy (quasi comparsa in Mayans MC) sarebbe stata una scelta sicuramente coraggiosa, ma Happy diventa a questo punto soltanto un primo tassello di quello che è destinato a divenire il mistero cardine dell’intero show: come Jax seguì in modo tormentato le orme del padre, Ez e Angel dovranno ora indagare e scavare più che mai sul passato dei loro genitori.
Una piccola mano il pubblico ce l’ha, assistendo in contemporanea alla misteriosa – ma neanche tanto – liaison tra Felipe e Dita, i collegamenti tra la famiglia Reyes e la famiglia Galindo, sin dalla precedente stagione, erano abbastanza palesi e pronosticabili.
Il finale del precedente episodio aveva proiettato il pubblico in quello che era il confronto più atteso. La risoluzione finale potrebbe sembrare troppo comoda per non alimentare il conflitto interno sopra esposto. Far fuori un membro storico dei Sons Of Anarchy (quasi comparsa in Mayans MC) sarebbe stata una scelta sicuramente coraggiosa, ma Happy diventa a questo punto soltanto un primo tassello di quello che è destinato a divenire il mistero cardine dell’intero show: come Jax seguì in modo tormentato le orme del padre, Ez e Angel dovranno ora indagare e scavare più che mai sul passato dei loro genitori.
Una piccola mano il pubblico ce l’ha, assistendo in contemporanea alla misteriosa – ma neanche tanto – liaison tra Felipe e Dita, i collegamenti tra la famiglia Reyes e la famiglia Galindo, sin dalla precedente stagione, erano abbastanza palesi e pronosticabili.
La soluzione “vagamente” suggerita di Miguel come fratellastro dei Reyes riesce contemporaneamente ad aprire scenari molto interessanti per i futuri sviluppi, ma al tempo stesso proiettano la serie nella dimensione da soap opera.
Altro elemento che rende positivo l’episodio è lo scarso minutaggio riservato a Emily e alla sua lentae poco interessante conversione criminosa: nel suo rapporto con la suocera diviene pedina fondamentale negli intrecci del mistero sopra citato, scoprendo la foto in cui la mamma di Miguel è raffigurata anche con Felipe Reyes e con l’altro suo collega poliziotto.
Momenti relativamente marginali di questo quarto appuntamento garantiscono comunque una discreta percentuale di intrattenimento. La lite con i motociclisti palestrati rende lo scontro di due episodi fa non come qualcosa di autoconclusivo, ma che ha avuto una sua evoluzione. La scoperta che i fratelli Reyes si siano mossi individualmente, cosa confermata dagli stessi nel decidere la sorte di Happy, getta ulteriormente benzina sul fuoco per gli sviluppi della trama orizzontale.
Altro elemento che rende positivo l’episodio è lo scarso minutaggio riservato a Emily e alla sua lenta
Momenti relativamente marginali di questo quarto appuntamento garantiscono comunque una discreta percentuale di intrattenimento. La lite con i motociclisti palestrati rende lo scontro di due episodi fa non come qualcosa di autoconclusivo, ma che ha avuto una sua evoluzione. La scoperta che i fratelli Reyes si siano mossi individualmente, cosa confermata dagli stessi nel decidere la sorte di Happy, getta ulteriormente benzina sul fuoco per gli sviluppi della trama orizzontale.
I protagonisti non sono più, come fu per Jax, membri centrali del charter, bensì anime individuali e individualiste che pongono il loro istinto e il loro vissuto davanti alla legge del branco tanto ben descritta nella serie madre. Kurt Sutter in questo modo conferma una deviazione nel suo particolare modo di narrare. Sicuramente tale variazione sul tema evita una mera ripetizione di una formula a suo tempo vincente.
Da capire ancora come si collocherà la storyline più importante, per quanto riguarda almeno i soggetti coinvolti: Galindo, Adelita e Potter, oltre agli stessi Mayans, continuano con intrighi e tira e molla, da un lato utili ad aumentare l’interesse di chi assiste, dall’altro troppo paralleli con le vicende più solitarie sopra descritte.
Da capire ancora come si collocherà la storyline più importante, per quanto riguarda almeno i soggetti coinvolti: Galindo, Adelita e Potter, oltre agli stessi Mayans, continuano con intrighi e tira e molla, da un lato utili ad aumentare l’interesse di chi assiste, dall’altro troppo paralleli con le vicende più solitarie sopra descritte.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Si potrebbe affermare per l’ennesima volta che lo show sta ponendo le basi per gli sviluppi futuri di trama, ma ormai si è capito che ogni episodio aggiunge tasselli parallelamente e che si è già nella piena evoluzione della storia narrata. Si volgerà quindi lo sguardo verso i momenti anche meno importanti della puntata e al loro buon ritmo, oltre che al confronto tanto atteso sin dall’inizio della stagione, soluzioni narrative che contribuiscono all’ottima valutazione dell’episodio.
Camazotz 2×03 | 1.12 milioni – 0.4 rating |
Lahun Chan 2×04 | 1.04 milioni – 0.4 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.