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Midnight Mass 1×07 – Book VII: RevelationTEMPO DI LETTURA 4 min

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Midnight Mass 1x07 recensione finaleBook VII: Revelation” è l’ultimo episodio di Midnight Mass, la nuova parabola horror religiosa firmata Mike Flanagan. Una puntata di rara bellezza, dove la genialità del regista trova il suo non plus ultra in un perfetto connubio tra potenza scenica e carica emotiva.
Il season finale, infatti, rappresenta la somma massima del pensiero e stile di Flanagan, entrando di diritto nella classifica dei suoi migliori episodi. Tutto funziona in maniera esemplare, soprattutto la sequenza finale che raggiunge un climax assurdo di intensità visiva.
Midnight Mass è una serie auto-conclusiva che pesca a piene mani dall’esperienza personale di Flanagan con la religione, mettendo in luce gli estremismi ai quali solo una mente cieca ed annebbiata può arrivare.

IT’S THE END OF THE WORLD AS WE KNOW IT


Durante l’arco della puntata, ogni personaggio trova la sua redenzione o dannazione a seconda della sua vera natura. La trasformazione in vampiro, infatti, risveglia la vera indole di una persona che si trova davanti alla scelta di soccombere agli istinti o cercare di aggrapparsi all’ultimo scampolo di umanità rimasta.
Il tema del vampirismo non viene mai esplicitamente menzionato perché non è questo il focus dello show. La componente horror infatti, come in quasi tutte le opere di Flanagan (soprattutto quelle seriali), è solo un velo che ricopre l’intera narrazione, senza oscurarla totalmente. I classici espedienti da film horror vengono centellinati, cedendo il passo ad una tensione emotiva costante ed un’atmosfera sempre più angosciosa.
Secondo le dichiarazioni dello showrunner, il suo intento principale era narrare degli orrori della religione, di un fanatismo estremo e malato e delle conseguenze su un popolo debole, chiuso ed ignorante. Ecco che, in questo caso, la location di Crockett Island risulta perfetta per questo tipo di riflessione: i suoi abitanti, infatti, vivono isolati dal resto del mondo ed hanno come unico sfogo nella vita quello di unirsi sotto la guida di un uomo di chiesa.

LIVE TOGETHER, DIE ALONE


“Book VII: Revelation” rappresenta la resa dei conti per tutti i character creati da Mike Flanagan. Ognuno di loro scende a patti con i propri peccati, abbandonandosi, per l’ultima volta, alla punizione o alla salvezza divina.
Padre Paul/Monsignor Pruitt, destatosi dal torpore mentale, capisce la gravità della situazione e si pente amaramente di aver creduto nel falso mito della vita eterna. Sua è la colpa dell’inferno che si è scatenato a Crockett Island, ormai trasformata in un covo di demoni assetati di sangue, capaci di uccidere figli, mogli e mariti. In un ultimo tentativo di redimersi, Monsignor Pruitt è protagonista di una struggente sequenza con la donna che ha sempre amato (Mildred) e la figlia che avrebbe sempre voluto amare (Sarah).
Lo sceriffo Hassan soccombe alle ferite subite mentre tentava di salvare quante più vite possibili ma lo fa assieme al figlio che decide di seguire il padre e morire assieme a lui. Annie ed Ed Flynn sono forse gli unici ad aver combattuto il demone dentro di loro, decidendo di rimanere umani e di sacrificare se stessi, ripercorrendo le stesse orme del figlio Riley.
Beverly Keane, invece, muore da sola, circondata solo da paura e vigliaccheria, segno che la sua convinzione cieca di avere fede nell’aldilà e nel perdono divino era solo una maschera che celava la sua debolezza.

NEARER MY GOD TO THEE


Dopo il sacrificio di Riley, la vera protagonista della vicenda diventa Erin Greene. Il suo character ha sempre rappresentato quella via di mezzo tra fede (Paul/Pruitt) ed ateismo (Riley), una sorta di moderazione tra i due lati della medaglia.
In questo ultimo episodio diviene eroina a tutti gli effetti, combattendo fino alla fine ed immolandosi per dare una possibilità di salvezza agli ultimi abitanti di Crockett Island. Molto ben scritto è il suo monologo finale sulla morte che fa da specchio al monologo di Riley della quarta puntata e la rende, finalmente, libera di andarsene dall’isola, di ascendere verso l’infinito e di ricongiungersi con se stessa e con tutte le persone che ha amato.
La scena finale con l’isola che risplende tra le fiamme e tutti gli abitanti si ritrovano assieme per cantare un inno religioso (lo stesso inno che viene suonato dall’orchestra sul ponte del Titanic) è commovente, appassionata e straziante allo stesso tempo.
Quello che avrebbe dovuto essere un regalo bellissimo e miracoloso, ovvero la promessa della vita eterna, si rivela solo come una illusione, una menzogna ed una condanna. Condanna che tutti i residenti di Crockett Island, ritrovata la loro unità e coesione, sono felici di scontare l’uno accanto all’altro.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Mike Flanagan in tutta la sua genialità
  • Comparto tecnico, a partire dalla fotografia
  • Dialoghi
  • Monologo di Erin Green
  • Tutti i personaggi trovano la loro redenzione o dannazione
  • L’infima debolezza e vigliaccheria di Beverly
  • Potenza visiva
  • Colonna sonora
  • Nulla

 

Midnight Mass conclude il suo viaggio e si conferma l’ennesimo capolavoro firmato Mike Flanagan. Un episodio praticamente perfetto, sotto molteplici punti di vista: dalla potenza visiva delle immagini e delle sequenze, ai dialoghi e riflessioni dei protagonisti, fino alla colonna sonora. Crockett Island viene sommersa dalle fiamme, mentre i suoi abitanti riescono ad espiare i propri peccati con un ultimo, estremo, sacrificio.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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