“Investigation” entra nel vivo del conflitto fra Lila e Lenù contro il clan dei Solara. Più che su di loro però, l’indagine che dà il nome a questo episodio di My Brilliant Friend è sulla società napoletana in generale, più in particolare sul periodo storico degli anni ’80 in cui a imperare erano le guerre di camorra (in particolare quella “vecchia” con quella “nuova”) e l’arrivo in Italia dell’eroina. Vero e proprio fenomeno sociale su cui si concentra particolarmente l’ultimo segmento della puntata.
In questo contesto particolare, reso visibile in maniera impeccabile dalla regia di Laura Bispuri, le due co-protagoniste dell0 show si ritrovano nelle inusuali vesti di giornaliste d’inchiesta per una vendetta personale nei confronti della famiglia Solara. Un risvolto, da parte delle due, inaspettato ma interessante per portare avanti una trama orizzontale che si stava (ad onor del vero) un po’ arenando fin qui. Il risultato finale dell’indagine è tuttavia riuscito solo a metà, per molti versi.
FERISCE PIÙ LA PENNA O LA SPADA?
Intanto comunque vanno lodati la regista e gli sceneggiatori per come l’episodio riesce ad unire il lato politico con quello più personale delle due co-protagoniste, in maniera tale da intrecciare le due cose senza che una scavalchi necessariamente l’altra o affidandosi a “spiegoni” inutili (che è sempre un rischio in questi casi). Come al solito la trama procede a seconda dei continui alti e bassi di Lila e Lenù. In particolare è, per l’ennesima volta, proprio la prima ad essere il deus ex machina che porterà le due ad intraprendere questa particolare indagine sugli affari decennali della famiglia Solara.
Un passaggio che viene costruito in maniera impeccabile regalando una grande interpretazione dell’attrice Irene Maiorino, sempre più calata nel ruolo ambiguo di Lila. Un po’ meno lineare risulta invece il percorso di Lenù che, nonostante un’altrettanto ottima interpretazione di Alba Rohrwacher, risulta sempre un character un po’ troppo “passivo”. Anche il suo intervento, a seguito di uno schiaffo provocato da Michele Solara, appare un po’ forzato rispetto ad un contesto che poteva trovare molti più escamotage per la discesa in campo della protagonista.
Ma d’altra parte ciò è necessario per far procedere la trama orizzontale e lo spettatore ne è grato in quanto può di nuovo trovare il duo Lila-Lenù impegnate di nuovo in una missione comune per scoprire se può ferire più la penna che non la spada. E purtroppo, come spesso accade, il cinismo della Ferrante è abile nel gettare in faccia allo spettatore la cruda verità: è sempre e comunque la spada a vincere rispetto alla penna!
LENÚ E I PROBLEMI DELL’ADOLESCENZA
Ma, al di là della risoluzione finale – un po’ troncata a metà solo per introdurre ciò che avverrà nelle ultime due puntate -, l’episodio risulta godevole per quanto riguarda l’ennesima evoluzione del rapporto fra Lila e Lenù che procede sempre per sbalzi d’umore fra le due. Anche con le varie (e nuove) consapevolezze che le due devono affrontare. A cominciare da quelle genitoriali, soprattutto Lenù con due figlie già praticamente adolescenti e una bambina più piccola che mostra evidenti segni di disagio (e forse un proto-autismo).
Il tutto calato, come già detto, in un ambiente come quello meridionale degli anni ’80 in cui il divario valoriale fra giovani e vecchie generazioni si fa sempre più evidente. Emblematica, in questo senso, la scena iniziale della polmonite di Imma, costruita in maniera tale da mostrare i sensi di colpa di Lenú nei confronti delle figlie. Una scena che, ovviamente, ritorna, come a chiudere un cerchio, con l’altra madre, Lila, alle prese con il proprio figlio problematico che ha purtroppo scoperto il piacere dell’eroina. Le mancanze e le difficoltà caratteriali delle due amiche si ripercuotono dunque nelle rispettive progenie e sarà interessante vedere se proprio le due riusciranno o no a risolverle, ma soprattutto a risolvere loro stesse una volte per tutte.
CONCLUSIONI
Una puntata dunque, a doppio senso, in cui il privato lascia, per il momento, il posto al pubblico. L’attenzione è ai cambiamenti sociali nel rione e alla “resistenza” compiuta dalle due co-protagoniste tramite la scrittura. Il risultato finale però rivela come lo slancio romantico e idealista delle due ha vita molto breve, mostrando come il mondo attorno a loro è inesorabilmente cambiato per una società molto più egoistica e individualistica, rappresentata molto bene dai fratelli Solara (interpretati comunque magnificamente da Edoardo Pesce e Lino Musella). In questo nuovo scenario l’amicizia fra le due è sempre più traballante. Bisognerà però aspettare i prossimi due episodi per vedere come questo si evolverà, per il momento si può solo lodare quello che è comunque un buon episodio di raccordo.
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Episodio di raccordo che però lancia direttamente Lila e Lenú verso il finale di stagione, per cui manca veramente poco. In questa puntata le due si lanciano malamente nella carriera di giornaliste d’inchiesta, complice un periodo storico in cui purtroppo è sempre più la spada a prevalere sulla penna!
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!